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Fedeltà su Netflix, tutte le dichiarazioni dalla conferenza stampa della serie

Fedeltà su Netflix, le dichiarazioni dalla conferenza stampa della serie tv italiana

In occasione di San Valentino lunedì 14 febbraio arriva su Netflix la serie tv italiana in 6 episodi Fedeltà, adattamento del romanzo di Marco Missiroli (Einaudi), finalista al 73° Premio Strega e vincitore del Premio Strega Giovani. La miniserie è ambientata principalmente a Milano e racconta la storia di una coppia alle prese con il germe e il sospetto del tradimento.

La conferenza stampa di presentazione della serie, oggi 11 febbraio, vede la partecipazione dei protagonisti Michele Riondino e Lucrezia Guidone, e dei co-protagonisti Carolina Sala e Leonardo Pazzagli, inoltre ci sono i registi Stefano Cipani e Andrea Molaioli e gli autori Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella. Partecipano anche i produttori Angelo Barbagallo di Bibi Film e Ilaria Castiglioni di Netflix.

Le dichiarazioni dalla conferenza stampa

12:05
Prima domanda sull’alchimia tra i due protagonisti:

Riondino: ci ha aiutato molto lavorare con gli autori, partecipare alla costruzione, modificare i dialoghi quando necessario e questo ha aiutato sia la creazione del rapporto tra di noi che la messa in scena. Poi ci conoscevamo, arriviamo entrambi dal teatro.
Guidone: si è questo, abbiamo delle grammatiche comune, anche la prospettiva sui personaggi.
Riondino: anche le esperienze personali legate a questo tema, uno di quegli argomenti che si conoscono bene anche senza conoscerli.

Domanda agli “amanti”:
Sala: è una ragazza che si trova in quel momento della vita in cui potresti essere tutto o stai cercando di capire chi sei, nel suo personaggio c’è un’ombra che non si risolve fino alla fine della storia.
Pazzagli: è il fisioterapista, ascoltatore di corpi e di persone ma è anche un ragazzo istintivo, diretto, al di fuori ha una vita tutta sua molto particolare.

Domanda ad Alessandro Fabbri sulla scrittura, rapporto con romanzo e autonomia:
Fabbri: è stata davvero una serie costruita di gruppo. Quello che era narrativo deve diventare drammaturgico. Abbiamo dovuto capire i personaggi chi sono e trovare il modo per renderli “vivi”. Fedeltà la serie è normale abbia la sua personalità, il suo stile, il suo colore. Siamo contenti che la vedano in tutto il mondo perchè il tema è universale.

12:15 Domanda per Elisa Amoruso e Laura Colella sul processo di scrittura:
Colella: Abbiamo cercato di costruire dei personaggi che ponessero domande senza dare risposte. Ho riletto il romanzo dopo aver finito la serie per capire quanto fossimo stati fedeli e con tutte le differenze credo lo siamo stati molto. Margherita è una donna molto concreta, che è molto fedele alla coppia, ha rinunciato ai suoi sogni per vivere la coppia. Abbiamo cercato di non usare stereotipi.
Amoruso: abbiamo cercato di restare fedeli ma rinnovando il linguaggio; spesso il conflitto interiore sulla carta è difficile renderlo in scene concrete, d’azione. Attraverso la fedeltà o la non fedeltà tutti i personaggi scoprono di avere un’identità differente.

12:20 Domanda ai registi Stefano Cipani e Andrea Molaioli sul ruolo di Milano e come si inserisce nei racconti:
Molaioli: Milano l’abbiamo sempre vista come uno dei protagonisti della storia e da affrontare come i protagonisti “umani”, con dei tratti personali ma comuni a tutti. Milano è una città particolare che nella sua specificità potesse avere caratteristiche accettabili anche fuori dalla città.
Cipani: Milano è una città che conosco molto bene, sono lombardo anche se del Lago di Garda ma ci sono cresciuto, una città tra antico e moderno con un fascino malinconico, abbiamo cercato di restituire la complessità milanese.

12:25  Ilaria Castiglioni di Netflix Italia, in che direzione va la serialità italiana della piattaforma
Castiglioni: Incastrati, Zerocalcare, Fedeltà sembrano diversi tra loro ma hanno punti in comune sono tutti molto legati alla città, al quartiere pur trattando temi universali. Uniscono così la curiosità di scoprire luoghi nuovi con l’empatia delle storie raccontate. Cambiare generi è importante per dare al pubblico modi diversi di intrattenersi.

12:30 domanda per Angelo Barbagallo di Bibi Film che avevano lavorato con Netflix a Lo Spietato, cosa cambia?
Barbagallo: molto perchè il film era nato autonomamente e poi è subentrata Netflix, questo invece è nato insieme, ci siamo anche confrontati. Netflix ha molto a cuore i suoi progetti e questo ha creato un forte confronto, uno scambio continuo. Mi sembra che siamo riusciti a dar modo agli attori di lavorare al meglio.

12:30 Domanda di Francesca D’Angelo di Libero, agli sceneggiatori sul rapporto con il libro e agli attori sul fatto se non sia un’utopia pensare di riuscire a essere o meno fedeli a se stessi
Fabbri: inevitabilmente ci sono differenze perchè è un romanzo molto intimista ti devi inventare situazioni diverse, inserire delle novità che speriamo siano belle sorprese perchè mantengono sintonia con il libro.
Riondino: anche il sottotitolo “chi ama si tradisce” non dà risposte, porta altre domande, se è vero che bisogna accettare un compromesso, è inevitabile che ciascuno della coppia mantenga le proprie pulsioni, i propri interessi, piccoli segreti che mantengono vivo il rapporto.
Guidone: dipende se i compromessi finiscono per snaturarti, in questa serie c’è un po’ un inno a far risplendere il proprio centro per brillare nella coppia.

12:40 domanda di diregiovani per i co-protagonisti: cosa avete aggiunto ai personaggi e cosa vi ha lasciato?
Pazzagli: la fedeltà di coppia è una fedeltà ma bisogna capire che prezzo si paga, non deve comprimere la fedeltà a noi stessi e questo è l’esempio che mi ha lasciato.
Sala: ci sono delle differenze dal libro, pur avendo amato il libro bisogna staccarsi per far vivere con la carne il personaggio perchè non sono solo pagine. Il mio personaggio è forse più sfuggente, più ombroso rispetto al romanzo.

12:45 domanda de Il Messaggero, sull’uso del consulente d’intimità sul set
Molaioli: no non c’era abbiamo lavorato alla vecchia maniera.

12:53 domanda dell’AGI sull’uscita a San Valentino “non è proprio un regalo alle coppie”
Castiglioni: per noi il punto di partenza è intrattenere, farsi domande non è mai sbagliato, ma l’obiettivo è pur sempre offrire intrattenimento ma anche far pensare chi ha delle domande

In conclusione di conferenza stampa la sceneggiatrice Laura Colella ha rassicurato tutte le coppie dicendo come durante la lavorazione si è sposata con Alessandro Fabbri.

Fedeltà trama e cast

Carlo (Michele Riondino) è un professore part-time di scrittura creativa con un rapporto molto forte con i suoi studenti, che incontra anche fuori dall’ambito universitario, come fa con Sofia (Carolina Sala), una fragile ragazza che si aggrappa fin troppo al suo professore. Margherita (Lucrezia Guidone), moglie di Carlo, è un architetto diventata per esigenze della vita, u’ agente immobiliare.

I due sono innamorati, ma capita che i loro desideri si allontanino dai confini della loro camera da letto, che la vita offra spunti diversi rispetto al terreno battuto. Il sospetto di un tradimento da parte di Carlo manda in tilt Margherita che stava provando a prendere una delle tante case che propone ogni giorno per dare ancora più stabilità al loro legame familiare. L’incontro con un nuovo bel fisioterapista le fa girare la testa, ma forse è solo un modo di reagire alla paura di un tradimento subito. Anche se la fedeltà spesso non è verso l’altro quanto verso se stessi (qui maggiori dettagli su trama e cast).