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La mia ombra è tua, recensione di un film che non sa cosa sta dicendo

La mia ombra è tua, diretto da Eugenio Cappuccio, è il film in onda questa sera in prima tv su Rai 2 venerdì 22 marzo dopo l’uscita al cinema del giugno 2022. Da una produzione Fandango con Rai Cinema, prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi, edito da La nave di Teseo. La sceneggiatura è di Eugenio Cappuccio, Edoardo Nesi e Laura Paolucci.

La mia ombra è tua, la trama

Emiliano ha 25 anni, ha perso il padre, si è laureato in lettere classiche ed è demotivato. Non ha grosse prospettive di carriera, ed è a tutto tondo un po’ sfigato. La fidanzata Allegra glielo rinfaccia e si proclama stufa della loro relazione. Un giorno, però, un professore universitario gli propone un lavoretto. Emiliano deve fare da assistente a un misterioso e sfuggente scrittore, di fatto spiandolo per conto della sua casa editrice.

Il misterioso e sfuggente scrittore, Vittorio Vezzosi, vive isolato sulle colline. Ha scritto un solo libro, 25 anni prima, e adesso campa di rendita. A causa di un’influencer, il mondo ne attende il sequel, e lui promette di dare al mondo quello che vuole. Il primo incontro tra i due non è ideale. Emiliano giura che non vuole più avere nulla a che fare con lo scrittore. Poi, però, acconsente ad accompagnarlo a Milano per una super fiera del vintage. Diventerà presto evidente che dietro le motivazioni di Vezzosi non c’è altro che una donna, l’amore della sua vita.

E quindi? La Recensione

Emiliano è lo stereotipo del nerd. Occhialoni neri, camicia a quadri, apparecchio gigante e capelli impomatati. Di solito tranquillo e timoroso, ha due grossi punti bui. Il primo è la perdita del padre, morto tra le sue bracci di infarto. Il secondo sono questi scoppi d’ira improvvisi ma molto lucidi: Emiliano è arrabbiato. Arrabbiato con il mondo, arrabbiato con chi è venuto dopo di lui, arrabbiato a nome di tutta la sua generazione.

Vittorio Vezzosi e lo stereotipo dello scrittore tormentato. Vive isolato, usa un fucile per accogliere gli ospiti, ha un serio problema di dipendenza dalle droghe pesanti, parla sboccato, va a prostitute, vive nel passato eccetera eccetera. Due cose lo rendono umano: la sua paura di fare i check in in hotel o negli aeroporti, che di solito gli provocano un attacco di panico, e il suo amore mai sopito per la sua prima fidanzata, Milena.

I personaggi femminili, in questo film, sono cinque. C’è Allegra, fidanzata arrivista e piagnucolosa di Emiliano. C’è Milena, primo e unico amore di Vezzosi. C’è la mamma di Emiliano, che non fa altro che parlare di Vezzosi. C’è l’influencer responsabile di questa seconda primavera del romanziere. C’è infine la figlia di Vezzosi. Tutte queste donne sono cattive e facili, stupide e superficiali al peggio, perlopiù ignorate e trattate come contorno al meglio. I personaggi femminili di La mia ombra è la tua sono criminalmente under-sviluppati.

Under-sviluppate le donne e anche i temi, a ben vedere. Nostalgia, futuro, paura, incontro/scontro tra generazioni, trauma, lutto, dipendenza, famiglia, paternità, amore: tutte queste cose vengono toccate, ma mai sviscerate. C’è una chiara volontà di raccontare qualcosa, ma nulla attacca. L’impressione è di aver visto una lunghissima puntata dei Simpson, che però dura due ore. É troppo poco.

La locandina

la mia ombra è tua
01 Distribution

Il cast

  • Marco Giallini è Vittorio Vezzosi
  • Giuseppe Maggio è Emiliano De Vito
  • Sidy Diop è Mamadou
  • Claudio Bigagli è il padre di Emiliano
  • Miriam Previati è Carlita
  • Alessandra Acciai è la mamma di Emiliano
  • Isabella Ferrari è Milena
  • Anna Manuelli è Allegra
La mia ombra è tua film al cinema dal 29 giugno. Trama, cast, trailer, voto, commento. Punti di forza e punti deboliLa mia ombra è tua, recensione di un film che non sa cosa sta dicendo