Laura e Paola – Il monologo di Paola Cortellesi sulla famiglia dell’amore (Video)

Il monologo di Paola Cortellesi sulla famiglia dell’amore, con Laura Pausini e Biagio Antonacci che hannoĀ cantato “In una stanza quasi rosa”

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia, la famiglia dell’amore.Ā 

“Mi chiamo Anna e credo nella famiglia”.Ā Sono appena apparsa nella pancia di mia mamma e sono piccola piccola. I miei genitori hanno 19 anni e si amano di una passione infinita infatti tra di loro sento arrivare parole di incoraggiamento….La prima volta che ci siamo visti ĆØ stato durate l’ecografia, loro mi guardavano e io guardavano loro. Mia madre era bellissima e mi ha detto: “Ciao Amore”.Ā Io non conosco ancora il significato delle parole…ma sto imparando alcune frasi….ho sentito mia nonna: “siete degli incoscienti,ci potevate pensare prima”. Ho sentito anche mio papĆ : “sono troppo giovane e non ce la faccio” E poi mia mamma: “ma io ti amo”.Ā 

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia. Sono alta un metro perchƩ sono ancora piccola ma ho due occhi azzurri e tutti mi dicono che sono bellissima.
Mamma invece ha gli occhi neri ma ĆØ bellissima anche lei. Io e mamma Ā abitiamo da sole in un casa piccola ma con una terrazza piccola grande dove vediamo il parco…. certe volte stiamo zitte e sentiamo gli uccellini cantare sugli alberi e stiamo benissimo. Ho tre giocattoli preferiti: un orsetto che se gli pigi la pancia emette peti strazianti, una signorina bionda di plastica…..e un tamburo di latta che io e mamma prendiamo a bastonate e ridiamo ridiamo finchĆ© non dormiamo sul lettone.
Io e mamma siamo felici. A scuola mi prendono in giro perchĆ© dicono che non ho un papĆ …ma non mi serve un papĆ  se ho una mamma che mi vuole cosƬ bene.Ā 

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia. Faccio la terza elementare, ho una bicicletta rossa che però posso usare solo nel cortile, e sono fortissima a campana e un genio a un due tre stella. L’unico gioco in cui stento ĆØ nascondino….perchĆ© i maschi barano perchĆ© sono dei puzzoni. Sono un po’ agitata perchĆ© mamma la vedo meno. Esce con uno…sembrano fidanzati…Lui si chiama Massimo….con me ĆØ molto gentile ma non mi fa tanto piacere quando rimane a dormire con noi. Prima passavo tutto il mio tempo con mamma e adesso lei vuole stare con lui. L’altro giorno Massimo mi ha accompagnato a scuola e la bidella mi ha chiesto: “Eh chi ĆØ questo bel signore? E’ il tuo papĆ ?”. No ĆØ solo Massimo, un amico di mamma. Non mi piace che venga a scuola e poi mamma non ĆØ più completamente mia . Massimo ĆØ simpatico ma con me non c’entra niente. Una volta ho fatto una marachella a scuola…ho messo dei sassi nel cesso delle femmine. Hanno subito chiamato mia madre ma lei era al lavoro…..ĆØ arrivato Massimo…mi ha dato un bacino….mi ha fatto una carezza. Si ĆØ chiuso nella stanza della direttrice e difendeva me. Mi ha fatto un’altra carezza e mi ha detto: “Andiamo a casa”.Ā 

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia. Io, mamma e Massimo, balliamo cantiamo e cuciniamo insieme. Massimo mi aiuta anche a fare i compiti. Io quest’anno ho gli esami di terza media e mi fa un po’ paura anche se la paura più grande ĆØ un’altra…Mamma da qualche settimana ha cominciato a stare poco e bene. Ha smesso di lavorare e sta poco bene.Ā Prende quelle medicine che le fanno cadere i capelli. Questa notte ho sognato che ballavamo tutti e tre insieme…in equilibrio su una corda sospesa tra due grattacieli.Ā Alla fine mi sono svegliata e quando mi sono voltata mamma non c’era più. Sono rimasta da sola con Massimo. Da sola con Massimo. Mi dicono che Massimo era solo il compagno di mia madre ma non mio padre……mi dicono che un padre vero in realtĆ  io ce l’ho….mi dicono che devo andare a vivere con lui. Mi dicono che lui vuole conoscermi e continuare la sua vita con me. Questo signore…me lo hanno fatto conoscere e quando ha pronunciato il mio nome…..io non ho riconosciuto la sua voce: “Anna io sono Claudio tuo padre”.

E’ un bell’uomo. Ha i miei stessi occhi, la mia bocca e anche il mio sorriso. Gli somiglio tanto ma lui non assomiglia alla mia anima, alla mia vita non somiglia a me. Mi dicono che posso scegliere con chi stare….mi dicono che dipende da me. Quando sono arrivato a casa, Massimo stava preparando da mangiare come sempre…l’ho abbracciato stretto stretto: ” Ti serve una mano papĆ ?”

Mi chiamo Anna e credo nella famiglia, la famiglia dell’amore.Ā