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Recensione The Widow: quando la normalità non basta nell’era della peak tv

Recensione The Widow stagione 1. La serie con Kate Beckinsale è disponibile dall’1 marzo su Amazon Prime Video. Quando la normalità non basta nell’era della peak tv

Oggi Amazon Prime Video ha rilasciato la prima stagione di The Widow. La serie ha debuttato in tutti i paesi in cui il servizio streaming è disponibile, tranne nel Regno Unito dove andrà in onda su ITV. Recensione The Widow stagione 1.

The Widow infatti è una co-produzione Amazon Studios e ITV. Harry e Jack Williams, già autori di un altro thriller britannico dal titolo The Missing (disponibile su Prime Video), sono i creatori e produttori insieme a Eliza Mellor.

La serie è diretta da Samuel Donovan (Humans, Liar, Utopia) e Olly Blackburn (Donkey Punch, Glue).

Recensione The Widow stagione 1 la Trama

Da quando, tre anni prima, il suo amato marito, Will, è morto in un incidente aereo nella Repubblica Democratica del Congo (DRC), Georgia Wells (Kate Beckinsale) ha vissuto rinchiusa nella sua casa di campagna in Galles, lontana dalla società e dai comfort del ventunesimo secolo. Ma la sua vita cambia improvvisamente quando intravede Will sullo sfondo di un servizio televisivo girato in Congo.

Georgia così decide di tornare, per la prima volta dall’incidente, nella capitale Kinshasa. Lì, incontrerà l’enigmatica Judith Gray (Alex Kingston), e Emmanuel Kazadi (Jacky Ido), un giornalista congolese, conosciuto all’epoca della tragedia aerea in cui l’uomo perse la moglie.

Nel frattempo, a Rotterdam un uomo cieco di origini islandesi, Ariel Helgason (Ólafur Darri Ólafsson), entra in un programma medico nella speranza di recuperare la vista. In questa occasione conosce Beatrix (Louise Brealey), un’altra candidata per il programma. Ma Ariel nasconde un segreto che lo collega al marito di Georgia. È solo questione di tempo prima che venga trascinato di nuovo in quella vicenda.

Noncurante dei pericoli a cui va incontro, Georgia si mette in viaggio per il paese alla ricerca di Will, mentre Martin Benson (Charles Dance), la figura più simile a un famigliare che Georgia abbia, cerca delle risposte altrove. Quello in cui si imbarca Georgia è un viaggio che la porta nelle pericolosissime regioni a est della Repubblica Democratica del Congo, dove incontrerà bambini-soldato come Adidja, il folle Generale Azikiwe e un misterioso uomo chiamato Pieter Bello. Tutti avranno un ruolo diverso nella sua ricerca della verità sulla scomparsa di suo marito.

Recensione The Widow, i nostri commenti

Una donna alla ricerca del marito che scopre che dietro quell’incidente aereo che ha causato la sua morte, c’è una storia molto complicata. Una sinossi non molto originale, a cui noi, insieme agli inglesi, siamo abituati. E’ questo The Widow, un thriller inglese che fa della normalità il suo punto di forza, ma allo stesso tempo anche il suo punto debole.

The Widow sceglie un metodo di narrazione interessante. Con i protagonisti sparsi in varie città del mondo, lo spettatore conosce più dettagli sul mistero centrale rispetto ai protagonisti stessi. Questo fino a quando queste storie si incroceranno e permetteranno ai protagonisti di mettere insieme i pezzi del puzzle. E lo fa però utilizzando dei risvolti che risultano a volte scontati, messi lì per far andare la storia nella direzione pensata dagli sceneggiatori. Un metodo quindi che toglie allo spettatore quasi tutta la suspance che è presente solamente nei, troppo abusati, cliffhanger di fine episodio.

The Widow però porta con se anche una novità. La maggior parte della storia è ambientata nella Repubblica Democratica del Congo, è girata in location, cosa che ha permesso agli sceneggiatori di raccontare una storia diversa rispetto a quelle a cui siamo abituati. La cultura africana, le milizie, i bambini-soldato il confronto visivo tra i ricchi bianchi che lavorano nel posto e la popolazione locale che vive in condizioni di disagio. Tutti elementi che fanno da sfondo al mistero principale.

Normale anche il cast, con una Kate Beckinsale in modalità Lara Croft, una Alex Kingston che sappiamo capace di ben altro dal suo ruolo in Doctor Who. Del resto del cast nessuno spicca per doti particolari, neanche Charles Dance che la serie ha ereditato da Game of Thrones.

The Widow quindi è un normalissimo thriller. Nell’era della peak tv, quindi del numero spropositato di serie tv a cui siamo sottoposti mese dopo mese, è difficile trovare un motivo per cui consigliare la serie allo spettatore. A volte la normalità può essere un punto di forza, ma per spiccare in questo mare di prodotti televisivi che ci vengono proposti, non deve essere l’unico punto di forza su cui fare affidamento. La normalità in un thriller deve essere accompagnata da un mistero forte, che costringe lo spettatore a dedicare alla serie circa otto ore del suo tempo. The Widow quel mistero forte non ce l’ha e se non sei un appassionato del genere, come il sottoscritto, è difficile trovare dei punti di forza, e soprattutto, trovare il tempo per guardarla.

Voto 6,5 – Davide Allegra

A differenza di chi mi ha preceduto, pur condividendo molti aspetti del commento qui sopra e amando i thriller inglesi, credo che The Widow sia molto al di sotto delle attese, un prodotto discreto che fallisce proprio là dove dovrebbe vincere: la capacità di trattenere lo spettatore. Se il mistero pian piano si svilisce, se il giallo lascia spazio al dramma, forse 8 ore del vostro tempo potrebbero essere impegnate altrove. Voto 6 perchè comunque è un buon prodotto. Riccardo Cristilli

Recensione The Widow, il cast

  • Kate Beckinsale;
  • Charles Dance;
  • Alex Kingston;
  • Matthew Le Nevez;
  • Ólafur Darri Ólafsson;
  • Babs Olusanmokun;
  • Louise Brealey;
  • Bart Fouche.

Recensione The Widow, il trailer

Disponibile su Amazon Prime Video dal 1 marzo 2019, The Widow è un thriller che fa della normalità il suo punto di forza. In pieno periodo di "peak tv", riuscirà a catturare l'attenzione dello spettatore? Difficile dirlo visto che il mistero centrale della serie non è forte, e questo le permetterà, forse, di acchiappare solo l'appassionato del genere.Recensione The Widow: quando la normalità non basta nell'era della peak tv