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Antonia su Prime Video il dramedy che non è Fleabag ma di sicuro l’ha visto

Antonia è una nuova serie tv su Prime Video da lunedì 4 marzo, produzione originale italiana di Fidelio e Groenlandia, che racconta la storia divertente e al contempo profonda di una trentenne in crisi che scopre di avere l’endometriosi. Creata da Chiara Martegiani, sceneggiatrice con Carlotta Corradi ed Elisa Casseri, con Valerio Mastandrea compagno di Martegiani, come supervisore creativo, la serie in 6 episodi convince per freschezza, contemporaneità e per la capacità di aver appreso la lezione di Fleabag senza imitarla.

Antonia una storia di precarietà

Antonia ha 33 anni, fa l’attrice in una fiction in cui ha il ruolo fisso della segretaria, ma si sente perennemente in bilico. Non ha alcuna certezza e non sa se vuole certezze. Si sente inadatta nel mondo, ha un compagno più grande e maturo che cerca di accontentarla in tutte le sue richieste ma forse nemmeno questo le va bene. Il giorno del suo compleanno litiga con il compagno, passa la notte per strada, arriva in ritardo sul set e ha un incidente che la costringe ad allontanarsi.

Tra corse frenetiche e poco cibo sviene scendendo da un autobus romano e incontra Michele che la accompagna in ospedale dove un medico le diagnostica l’endometriosi. Inizia così uno strano percorso di psicoterapia e proverà a conoscere meglio se stessa rivoluzionando la vita sua e di chi le sta intorno.

No non è Fleabag

La spada di Damocle di Fleabag è inevitabilmente sulle spalle di Chiara Martegiani e di questa sua Antonia. Il paragone è fin troppo facile e immediato ed è innegabile che le sceneggiatrici e la regista Chiara Malta lo abbiano visto. Il gusto complessivo, la tensione nervosa della protagonista, una certa immagine pop e contemporanea oltre che ovviamente il formato, sono derivazioni del modello inglese.

Ma Fleabag è inglese mentre Antonia è italiano. E in entrambi i casi è tutto subito molto evidente. Antonia è una serie italiana contemporanea che parla ai millennials (quelli che hanno oggi tra i 30 e i 45 anni), ne pesca i riferimenti culturali (come Sally Rooney di Parlarne tra amici – Conversations with Firends) e visivi. Phoebe Waller-Bridge è inarrivabile ma Chiara Martegiani nemmeno si prova. Ha una sua identità ed è subito ben chiara.

Antonia fa ridere, diverte, fa sorridere, ma soprattutto fa pensare, riflettere su sé stessi e su quanto spesso diamo per scontate molte cose, come un dolore di una donna che può celare una malattia sconosciuta. La serie è figlia della precarietà di questi tempi caotici, in cui è difficile trovare un barlume di solidarietà e quando capita devi ritenerti fortunato. Un mondo in cui un pre-adolescente è spesso più sveglio di molti adulti, in cui Manfredi (Mastandrea) è un maschio che non ha paura di esser catalogato come “zerbino”.

L’endometriosi c’è, se ne parla, ma assurge quasi a metafora della precarietà della vita, come quel colpo che scuote ma non abbatte. Ed anche qui sta la forza di una piccola grande serie che educa senza risultare pedante, riuscendo a fare quell’opera di divulgazione che tanta nostra fiction spesso “impone” più che veicola. La serie ha un formato e una struttura perfetta per lo streaming e sarebbe stata inimmaginabile 4-5 anni fa.

Il cast

La serie si appoggia tutta su Antonia – Chiara Martegiani, un personaggio fortemente respingente e ostico, con una sua ironia che la rende unica. Come Manfredi il compagno più grande interpretato da Valerio Mastandrea. Radiosa interpretata da Barbara Chichiarelli è l’amica storica di Antonia che ha una vita completamente opposta, con un figlio appena nato ma anche inaspettati problemi coniugali pronti a esplodere con Marco (Leonardo Lidi). Emanuele Linfatti è Michele che assume il ruolo di confidente e coscienza della protagonista.

Antonia

Antonia è una serie divertente e profonda, contemporanea, leggera, rapida, piacevole da guardare nonostante una protagonista respingente. L’endometriosi c’è ma è un messaggio veicolato in modo ideale.

Voto:

7.5/10
7.5/10