Dituttounpop > Cinema > Asteroid City recensione: la corsa allo spazio di Wes Anderson

Asteroid City recensione: la corsa allo spazio di Wes Anderson

Asteroid City

Dopo la presentazione a Cannes 2023 arriva finalmente al cinema anche in Italia l’ultima fatica cinematografica di Wes Anderson, ovvero Asteroid City, dal 28 settembre al cinema con Universal Pictures. Un film che si è preso varie critiche proprio come il precedente The French Dispatch e che ora andiamo a scandagliare per voi.

Asteroid City recensione: un’opera confezionata ad hoc

Asteroid City si svolge in un’immaginaria città americana nel deserto nel 1955. L’itinerario di una convention di Junior Stargazer/Space Cadet (organizzata per riunire studenti e genitori di tutto il paese per una competizione accademica e di affiatamento) viene spettacolarmente sconvolto da eventi che cambiano il mondo.

La pellicola ha tutte le caratteristiche dei film di Wes Anderson: inquadrature composte al millesimo, perfettamente studiate per essere simmetriche, equilibrate e belle da vedere. Una fotografia e una scenografia che giocano coi colori e che qui estremizzano la surrealtà della cittadina protagonista che dà il titolo al film. Quasi fossimo in un luna park in mezzo al deserto. Le storie dei personaggi che si trovano bloccati nella location si intersecano tra loro portando alla luce svariate tematiche, che non sempre vengono approfondite a dovere perché, mai come in quest’opera, il cast è veramente immenso tanto da comprendere anche attori di grosso calibro che fanno un cameo di pochi secondi.

Ma anche su questo gioca il film che è una sorta di grande struttura meta-teatrale che gioca con i caratteristi in scena, la troupe dietro le quinte e così via. Anche una sequenza apparentemente insignificante e di passaggio come quella in cui uno dei personaggi incontra un’attrice da un altro set parallelo, può diventare un pretesto per disquisire proprio del montaggio, delle scene tagliate e di ciò che rimarrà allo spettatore alla visione. Il ruolo dell’autore nella propria opera.

asteroid city recensione

In molti dicono che Wes Anderson crei queste confezioni visivamente impeccabili come sono i suoi film lasciandole vuote internamente e non pensando al pubblico che ne dovrà fruire. In realtà il cuore non manca anche in questa pellicola – pensiamo alla storia tra i personaggi di Jason Schwartzman e Scarlett Johansson, che brillano in mezzo agli altri. Soprattutto il cineasta gioca continuamente con i propri spettatori, non si dimentica di loro e anzi prova a coinvolgerli, a modo suo, e convincerli ad entrare ancora una volta nel suo mondo fantastico.

Un mondo fantastico che parla di elaborazione del lutto, di perdita e di alienazione, attraverso l’utilizzo di un extraterrestre visivamente incredibile e originale, che solo ad Anderson poteva venire in mente sotto questa forma visiva dopo tutti quelli visti al cinema. Il contatto con un’altra specie fa paura tanto quanto quello con un altro essere umano, ed è questo che accomuna gli strambi adolescenti protagonisti che hanno vinto il contest spaziale e, per riflesso, anche i genitori che li hanno accompagnati.

Asteroid City è una pellicola che parla di incomunicabilità, tanto di specie quanto generazionale tra genitori e figli, così come di bisogno di contatto con l’altro. Non è quindi un caso che sia stata realizzata in questi anni di pandemia. Ma parla anche del rapporto di un autore con la propria opera, proprio come Wes con il proprio pubblico.

Asteroid City il trailer

Asteroid City il cast

Jason Schwartzman: Augie Steenbeck / Jones Hall
Scarlett Johansson: Midge Campbell / Mercedes Ford
Tom Hanks: Stanley Zak
Jeffrey Wright: generale Grif Gibson
Tilda Swinton: dott.ssa Hickenlooper
Bryan Cranston: presentatore
Edward Norton: Conrad Earp
Adrien Brody: Schubert Green
Liev Schreiber: J.J. Kellogg
Hope Davis: Sandy Borden
Steve Park: Roger
Rupert Friend: Montana
Maya Hawke: June Douglas
Steve Carell: manager del motel
Matt Dillon: Hank
Hong Chau: Polly Green
Willem Dafoe: Saltzburg Keitel
Margot Robbie: moglie defunta di Steenbeck
Tony Revolori: Gen
Jake Ryan: Woodrow Steenbeck
Jeff Goldblum: alieno
Sophia Lillis: Shelly
Rita Wilson: signora Weatherford

La recensione

Asteroid City non è sicuramente il film più riuscito di Wes Anderson eppure riesce ancora ad avere dei guizzi di messa in scena – la rappresentazione dell’alieno – ed emotivi – la storia tra i personaggi di Jason Schwartzman e Scarlett Johansson. Una riflessione meta-teatrale sul bisogno di contatto e comunicabilità nella società post-pandemia.

Voto:

7/10
7/10