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Avvocato di Difesa 2 la recensione: la seconda parte fa ritrovare la rotta alla serie (prevedibilmente)

The Lincoln Lawyer – Avvocato di Difesa è tornata con la seconda stagione da dieci puntate divise in due blocchi: la prima metà giovedì 6 luglio su Netlfix e le altre 5 dal 3 agosto. Probabilmente per non sconfessare il proprio credo, Netflix non passerà mai al rilascio settimanale, ma questa suddivisione in due blocchi rischia di essere dannosa.

Se è comprensibile la necessità di far crescere ulteriormente i dati di alcune serie e di sfruttare i titoli più importanti su due mesi diversi (giugno – luglio con The Witcher, luglio – agosto con Avvocato di Difesa), da un punto di vista dell’utente resta solo il fastidio di un appuntamento rimasto a metà. Dietro il rilascio settimanale c’è una filosofia di visione che concerne il senso dell’attesa, la creazione di un appuntamento settimanale condiviso. La divisione in due blocchi vuol dire soltanto aspettare 4 settimane per vedere un finale di stagione senza comprenderne le ragioni. Non è attesa è una punizione e una penalizzazione per una serie che sono in modalità completa ritrova il vigore della prima stagione.

Avvocato di difesa 2 la recensione

Con Avvocato di Difesa 2 questa suddivisione in 2 blocchi è diventata un danno al ritmo della serie. Mickey Haller è tornato pigiando costantemente sul freno della sua Lincoln. Come un auto guidata in modo caotico con accelerazioni e frenate continue senza una vera logica. La serie ha un’anima da tv generalista, mixata con una passione da cable. In un certo senso ricorda le serie da basic cable con casi di puntata che durano anche oltre l’ora e si sviluppano in parallelo a un caso più grande che è l’ossatura della stagione.

La seconda stagione, però, inizia riprendendo il finale della prima stagione e il caso lasciato in sospeso per introdurre in parallelo il personaggio di Lisa Trammell, ristoratrice in un quartiere che sta subendo una forte gentrificazione, che si scontra con un affarista che viene successivamente trovato morto. L’incontro casuale tra Mickey e Lisa con relativa forte connessione sessuale, fa finire l’avvocato Haller al centro della scena. E in tribunale si ritroverà a scontrarsi con Andrea Freeman abile procuratrice e amica della sua prima moglie Maggie.

Nei cinque episodi iniziali tutto appare però rallentato dalla necessità di non dare troppi elementi ma al tempo stesso nemmeno troppo pochi. La ricerca di un equilibrio imperfetto, impedisce di inquadrare al meglio il personaggio di Lisa Trammell che non è ambiguo quanto fuori fuoco. A soffrirne è anche Mickey Haller che finisce per lasciarsi trasportare dagli eventi invece di guidarli, pur restando il perno centrale della serie. Avvocato di Difesa soffre quando non è in scena Haller.

La vicenda di Lisa Trammell è sfruttata soltanto per la presenza di Lana Parrilla e per la chimica con il protagonista ma non per le implicazioni socio-culturali del caso in una città come Los Angeles. La procuratrice Freeman è tratteggiata per risultare antipatica più che per esaltarne la bravura. Cisco, un duro bonaccione, appare una caricatura di se stesso, Lorna è costantemente sopra le righe e Maggie è sotto utilizzata per il momento. Avvocato di Difesa 2 sembra un’occasione mancata. Sembra perchè tutto può cambiare.

La seconda parte ribalta il risultato

E poi è arrivata la seconda parte, che ribalta il risultato a dimostrazione di come sia una serie che soffre il rilascio in due blocchi che spezza il ritmo. L’ideale sarebbe quello settimanale che così lo diluisce ma è una pia illusione. La seconda parte di Avvocato di Difesa ci porta dentro l’aula di tribunale, permettendo a Haller di fare quello che sa fare meglio. Era ovvio che sarebbe successo questo ma se suddividi la serie in due blocchi è altrettanto ovvio che il primo per una serie di questo tipo è penalizzante.

Al tempo stesso però risulta evidente come spesso c’è una confusione nella gestione delle puntate, alcune costruite come un “hustle movie” con la spiegazione del “colpo legale e geniale” di Haller che va di pari passo con la dinamica processuale e altre con una struttura più lineare. Yaya DaCosta e la sua procuratrice Freeman sono troppo caricaturali, necessariamente algida e costruita per risultare insopportabile. Senza fare spoiler anche la struttura complessiva del caso e la gestione delle tempistiche delle puntate, rende prevedibile alcuni risvolti della trama. Complessivamente Avvocato di Difesa è un buon prodotto con buoni personaggi e attori ma che avrebbe anche bisogno di una spinta in più nella sceneggiatura.

Il cast

Manuel Garcia-Rulfo è Mickey Haller
Neve Campbell è Maggie McPherson
Becki Newton è Lorna Crane
Angus Sampson è Cisco
Jazz Raycole è Izzy Letts
Yaya DaCosta è Andrea Freeman
Lana Parrilla è Lisa Trammell
Matt Angel è Henry Dahl creatore di un podcast sul caso di Trammell

Avvocato di Difesa

Avvocato di difesa

La seconda stagione sembra soffrire la divisione in due parti. Le prime 5 puntate sono farraginose, procedono con il freno a mano tirato non riuscendo a prendere mai ritmo. La seconda parte, invece, riscatta la serie le restituisce ritmo e dinamicità, come era prevedibile

Voto:

7/10
7/10