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Blockbuster su Netflix: una comedy che non funziona tra personaggi e storie già viste

Blockbuster

Blockbuster praticamente è stato “ucciso” da Netflix. Diversi anni dopo “l’omicidio” Netflix decide di realizzare una comedy sulla sua vittima. Naturalmente non sulla società ma sull’ultimo Blockbuster rimasto aperto e soprattutto sul suo staff, fin troppo numeroso per un negozio “morente”. A guidare la serie Vanessa Ramos sceneggiatrice di Brooklyn Nine-Nine e Superstore e i richiami a entrambe le serie sono palesi, senza contare la presenza di Melissa Fumero che della comedy poliziesca era protagonista.

Il titolare dell’ultimo Blockbuster è interpretato da Randall Park già visto in Fresh off the Boat e quindi volto noto della serialità comedy americana generalista. E proprio il mondo delle generaliste è il riferimento principale della serie, soprattutto il pubblico cui vuole rivolgersi per battute, riferimenti, struttura del racconto.

La trama di Blockbuster

La trama di Blockbuster è evidente ma fa sempre bene ribadirla. Timmy Yoon è un sognatore ma soprattutto è il titolare dell’ultimo Blockbuster sulla terra dove ha iniziato a lavorare quando ancora andava alle medie. Quando scopre di essere davvero l’ultimo rimasto, decide di trovare un modo per rimanere aperto anche se la grande società alle spalle, per i suoi clienti, per se stesso e per chi lavora con lui.

Il primo episodio non convince ma ci torneremo

Il primo episodio di Blockbuster non convince. Ma non si può giudicare una serie e soprattutto una comedy dall’episodio che introduce i personaggi. Come un seminario su satana sponsorizzato dalla chiesa o un menù vegano in una macelleria, l’assurdo di una serie sull’ultimo Blockbuster su Netflix si esplicita quando in un accorato appello il protagonista cita Amazon mentre la piattaforma non viene mai nominata direttamente. Anzi vengono inserite qua e là delle citazioni legate a serie di Netlfix, come Bridgerton, in qualità di riferimenti culturali del nostro tempo ma senza nominare la piattaforma.

La serie si fa beffe dell’algoritmo che consiglia sempre le stesse cose, senza mai citare chi questo algoritmo lo sviluppa e lo porta avanti. Obiettivamente l’operazione appare quella della proverbiale foglia di fico di una dittatura. Al di là di queste considerazioni la serie non funziona, i personaggi sembrano scarichi e svogliati oltre che banali nella loro costruzione, già visti e fin troppo abusati, a partire dalla cotta di Timmy per Eliza (ma dai, ancora…). La speranza è che con il passare delle puntate la serie riesca a ingranare.

Il cast

Randall Park è Timmy Yoon mentre Melissa Fumero è Eliza Walker. Tyler Alvarez è Carlos Herrera giovane impiegato con il sogno di diventare Tarantino. Madeline Arthur è Hannah, Olga Merediz è Connie anche loro impiegate del negozio. J. B. Smoove è Percy amico di Timmy e proprietario di un negozio per addobbi di feste.