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Brooklyn Nine Nine, la morte di George Floyd ha fatto buttare le prime 4 sceneggiature

Dopo la vicenda George Floyd la produzione di Brooklyn Nine-Nine ha buttato via le prime 4 sceneggiature dell’ottava stagione

L’omicidio di George Floyd morto durante l’arresto ha scatenato un’ondata di proteste negli Stati Uniti e non solo, portando per l’ennesima volta e forse in modo speriamo definitivo il tema dell’uguaglianza e del pregiudizio nei confronti degli afro-americani.

Piuttosto che far rispettare la legge e proteggere i cittadini, i poliziotti sono accusati di essere violenti e soprattutto prendere di mira principalmente gli afro-americani. Il movimento Black Lives Matter sta scuotendo le coscienze americane e del mondo e francamente nel 2020 che ancora ci sia qualcuno che giudichi una persona per colore, genere, orientamento sessuale, religione sentendosi in qualche modo superiore fa ribrezzo e orrore. Siamo tutti uguali, è il comportamento del singolo che fa la differenza.

Fare il poliziotto ancor più per finta, in questo periodo non è facile. Non è facile nè per gli attori nè per chi queste serie tv le scrive e le gira. Se dalla ABC hanno già fatto sapere che The Rookie si occuperà della brutalità della polizia, per una serie comedy come Brooklyn Nine-Nine è tutto ancora più complicato.

Nel distretto di Brooklyn la diversità e l’inclusione non sono un problema, il capitano Holt è interpretato da Andre Bauhger afro-americano come Terry Crews nei panni del sergente, due detective hanno origini sudamericane. Ma la serie è una commedia e far ridere con la polizia non è così facile in questo periodo. Certo la serie si concentra molto sulle vite dei personaggi, i casi da risolvere sono per lo più rapine o omicidi e la risata nasce dalle assurde reazioni e azioni dei poliziotti.

Ma Terry Crews parlando da Access Daily in attesa di tornare sul set appena possibile per l’ottaba stagione ha raccontato come stanno approntando dei cambiamenti “il nostro showrunner Dan Goor aveva già quattro episodi pronti ma li ha buttati via. Dobbiamo ricominciare. Al momento non sappiamo in quale direzione andrà la serie“.

Secondo l’attore il movimento nato dopo la morte di George Floyd è il #MeToo dell’America Black. Crews ha spiegato come ci sono state diverse discussioni sulla serie e c’è l’intenzione di fare “qualcosa di significativo di importante. Abbiamo un’opportunità e dobbiamo usarla nel migliore dei modi”. In passato nella quarta stagione proprio il personaggio di Crews è stato al centro di una scena in cui era vittima del pregiudizio di un poliziotto bianco mentre era fuori servizio nel suo quartiere.

Appena scoppiato il caso George Floyd lo showrunner Goor a nome di tutta la produzione ha realizzato una donazione da 100 mila dollari per il National Bail Fund Network, condannando l’omicidio e la brutalità della polizia.

Sicuramente non vediamo l’ora di scoprire come Brooklyn Nine-Nine affronterà questo nuovo clima intorno al ruolo della polizia.