Ogni volta che si inizia un film o una serie tv, che si decide di entrare in una sala bisognerebbe sempre avere piena coscienza di quello che si sta facendo. Pensare di vedere Buen Camino giudicandolo con lo stesso sguardo con cui si guarda Bugonia sarebbe follia. Ciascun film è un prodotto diverso, che si rivolge a un pubblico diverso e se si guardano entrambi è necessario cambiare il proprio sguardo sulle cose.
Buen Camino di Luca Medici e Gennaro Nunziante è il ritorno dopo 5 anni del personaggio di Checco Zalone, che non è più quello delle origini, ma resta sempre lo stesso uomo che parla per frasi fatte, conosce poche cose e in modo del tutto superficiale. Guardare Buen Camino è un po’ farsi un giro su Facebook dopo averlo abbandonato per spostarsi su Instagram o Tik Tok. Un film fatto per i padri, per i genitori, per quegli adulti che hanno conosciuto Zalone a Zelig e sono invecchiati insieme a lui e oggi hanno altri problemi rispetto a quelli di 20 anni fa.
Durante la presentazione alla stampa Luca Medici si è chiesto quale potrà essere la reazione dei più giovani al suo film, sottolineando come molti ragazzi lo hanno scoperto attraverso i social dove si trovano frammenti delle sue battute, mentre dovranno cercare di mantenere l’attenzione per 90 minuti. Il problema, però, a voler ragionare su questo aspetto è che il film di Checco Zalone non parla a quei giovani, nonostante usi la prospettiva della figlia per raccontare tutto il film. Ma quella ragazza che chiude i social (ma poi la incontriamo che sta facendo un video in cui racconta la vacanza, ma per usarlo dove?), che rifugge la ricchezza paterna per cercare una vita diversa, sembra aver poco a che fare con i giovani di oggi che inseguono il mito del successo, della bellezza impossibile propagandato dagli influencer a colpi di adv.

Luca Medici, però, inganna in modo scientifico il proprio pubblico. Presenta un personaggio perfetto per i meme social come erano quelli del passato. Questa volta però non è più un arrivista ma uno già arrivato, un ricco nulla facente che campa con i soldi del papà e ostenta la ricchezza in modo sfacciato ed eccessivo. Il mondo della figlia e dell’ex moglie, una modella interpretata da Martina Colombari che convive con uno scrittore/drammaturgo palestinese che incarna il tipico sinistroide, quei radical chic trasformati in un insulto dai governanti di oggi, è il suo esatto opposto. Ma non è la vita di Checco a essere quella vincente, perché è un uomo solo, sfruttato e sbeffeggiato da tutti come scoprirà nel tempo. E in un finale frettoloso e improvviso, Checco capirà qual è il vero senso della vita, smontando tutto quel mito di una certa tipologia di italiani.
Buen Camino è un film familiare che può aiutare a far capire come l’ostentazione contemporanea dei social è soltanto un simulacro della realtà. Ma al tempo stesso è un film innocuo per chi ricorda il Checco Zalone corrosivo di un tempo. Le battute politicamente scorrette di cui tutti parlano sono necessarie per non perdere l’anima del personaggio che rappresenta, ma non sono altro che giochi di parole o riferimenti superficiali, che vengono anche fin troppo “spiegate” depotenziandone la risata. Si può scherzare su tutto ma non basta citare argomenti tabù per diventare politicamente scorretti.
Alla fine Buen Camino è una commedia semplice come tante altre, con una comicità immediata e di pancia, con quelle che nei video sui social i più giovani chiamerebbero “dad jokes” le battute da papà, una comicità da Facebook che raccoglie sotto i commenti degli indignati al grido di “oh mio dio che scandalo quanta poca cultura” e dei supporter che rispondono con quel “non si può più dire niente” che ha portato al governo le destre in tutto il mondo. Ma la bravura di Luca Medici è quella di prendere in giro quel pubblico che ride delle sue battute sottolineandone la mediocrità e mostrandogli come nella finzione Checco Zalone può cambiare, nella realtà loro restano uguali. E puntando sull’incapacità di andare oltre la prima lettura superficiale Checco Zalone salverà il cinema. Ancora una volta.
