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Calciopoli Anatomia di un processo, su History Channel il 29 e 30 maggio

Calciopoli – Anatomia di un processo il 29 e 30 maggio su History Channel, la storia del processo che ha stravolto il calcio

Calciopoli – Anatomia di un processo è la docuserie in due parti su History Channel canale 411 di Sky, disponibile anche on demand, il 29 e 30 maggio. Al centro lo scandalo di Calciopoli che a metà anni 2000 travolse il mondo del calcio mentre l’Italia vinceva i Mondiali.

Prodotto da Stand by Me per A+E Networks, scritto da Antonio Piescia, diretto da Emenuele Pisano, Calciopoli si soffermerà soprattutto sulla genesi del procedimento e del processo napoletano attraverso chi ha contribuito a scoperchiare la cupola che controllava il calcio.

Lo scandalo del calcio

Il 24 marzo 2009 nell’aula 216 del tribunale di Napoli entra nel vivo il processo di Calciopoli. I principali imputati sono il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, i designatori arbitrali, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, e l’arbitro Massimo De Santis. Il capo d’imputazione più pesante è associazione a delinquere. L’accusa è sostenuta dal PM Giuseppe Narducci.

History Channel con Calciopoli – Anatomia di un processo ricostruisce la genesi del procedimento attraverso proprio il punto di vista di Narducci che con i colleghi napoletani e i carabinieri di Roma, portò alla luce il sistema che dalla stagione 1999-2000 condizionava il calcio italiano.

Ci sarà spazio anche alle tesi difensive e ai dubbi sorti durante il processo. Tra gli intervistati Paolo Bergamo, i difensori di Luciano Moggi Paolo Trofino e Maurilio Prioreschi, l’ex addetto agli arbitri del Milan coinvolto nello scandalo Leonardo Meani. E poi il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni e Gianfelice Facchetti figlio di Giacinto.

Attraverso le loro parole, ma anche gli atti, i filmati delle partite, i verbali si proverà a ricostruire la battaglia processuale che ha analizzato e poi dimostrato l’esistenza di una associazione che alterava i campionati e controllava le carriere di arbitri, dirigenti e giornalisti con un solo scopo ben preciso: conservare e ampliare il potere degli associati.