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Cenere, un film turco che non è né carne né pesce – La recensione

Alcuni film partono in un modo e finiscono da un’altra parte, a sorpresa. Alcune sorprese sono piacevoli, sorprendenti, emozionanti, ben introdotte e ben scritte. Alcune meno. Cenere (Kun) è un dramma romantico turco del 2024, diretto da Erdem Tepegöz e sceneggiato da Erdi Isik. In Italia il film è disponibile in streaming su Netflix a partire dall’8 febbraio 2024. Finirà nella Top Ten di Netflix? Non ne abbiamo idea, in tutta onestà.

Cenere, una storia un po’ strana

Il film segue le vicende di Gökçe, una giovane donna che vive una vita che tutti vorrebbero: gestisce una boutique di lusso di successo e si divide tra gli sfarzosi eventi mondani dell’élite culturale della sua città ed una famiglia apparentemente perfetta, con un marito che la ama ed un figlio in piena crescita. Questa vita perfetta non la risparmia però da un profondo, angosciante senso di vuoto. Tutto cambia quando la casa editrice del marito, per la quale Gökçe valuta le nuove proposte, riceve un manoscritto intitolato Cenere. L’interesse per il libro si trasformerà gradatamente in un’ossessione che la porta a incontrare il misterioso Metin Ali, un burbero falegname che assomiglia pericolosamente al protagonista del romanzo. E più Gökçe si immerge fra le pagine di Cenere, più i fatti della sua vita iniziano ad assomigliare a quelli del manoscritto, lanciato a tutta velocità in direzioni sempre più inquietanti…

Cenere, che confusione!

Cenere è un film confuso e che confonde: costruisce un mondo in cui personaggi dalla caratterizzazione a dir poco scarna agiscono in modo incostante e inspiegabile, in cui la trama ristagna uguale a se stessa per troppo tempo salvo imboccare una serie di rivolgimenti tanto rapidi da far venire il capogiro. È un dramma romantico che fatica a decidere cosa vuole essere, se dramma o un film romantico: anche quando la trama inizia a farsi misteriosa e cupa, la regia e le scelte d’immagine rimangono colorate e sognanti, mentre un elemento soprannaturale continua a strisciare ai bordi della narrazione senza riuscire né a invaderla né a dissiparsi.

Il potenziale c’era…

L’aspetto forse più infuriante dell’esperienza è che in questa massa un po’ amorfa il potenziale è apparente: potremmo vedere senza fare storie l’identica trama in un thriller d’autore onirico e disturbante come quelli che associamo a Lynch, Eggers o Refn.
Ma l’indecisione tonale che permea il film inibisce le scelte stilistiche fortemente connotate che ci farebbero soprassedere alle sue lacune e punta un gigantesco riflettore su una sceneggiatura che avrebbe giovato di un po’ di labor limae. La scrittura anemica rende anche difficile esprimere un parere sulle performance del cast, che ha poco con cui lavorare; sicuramente un po’ più di chimica fra Eryiğit e Durmaz avrebbe giovato, ma dubitiamo che sarebbe riuscita a salvare il film.

Il cast

Nel cast di questo film, che si concentra sul triangolo, ci sono Funda Eryiğit, Alperen Durmaz e Mehmet Günsür.

Cenere, un film turco che non è né carne né pesce - La recensione

La recensione

Cenere è un film confuso e che confonde: costruisce un mondo in cui personaggi dalla caratterizzazione a dir poco scarna agiscono in modo incostante e inspiegabile, in cui la trama ristagna uguale a se stessa per troppo tempo salvo imboccare una serie di rivolgimenti tanto rapidi da far venire il capogiro.

Voto:

5/10
5/10