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Che Ci Faccio Qui, martedì 10 giugno Domenico Iannaccone è al santuario Capra libera tutti

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Nuova stagione per il programma Che Ci Faccio Qui di Domenico Iannacone, prodotto da Ruvido TV e in onda su Rai Tre e in streaming su RaiPlay. Questa stagione il programma andrà in onda nella difficile serata del martedì rappresentando un’alternativa rispetto al resto della programmazione tra fiction e intrattenimento, spingendo sul tasto dell’approfondimento emotivo.

Quattro appuntamenti per cui gli ascolti contano meno rispetto al significato di quello che si vuole raccontare. L’obiettivo di Che Ci faccio qui è esplorare i temi più profondi e complessi dell’esistenza: la fragilità della mente, il mistero della vita e della morte, la cura intesa come atto necessario verso ogni forma vivente – umana, animale, vegetale – e il bisogno di appartenenza, che trova espressione nella casa, spazio reale e simbolico in cui si riflette il senso più profondo del vivere.

Che Ci Faccio Qui, 10 giugno: Parlami di te

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In questa puntata di Che ci faccio qui, Domenico Iannaccone torna al santuario “Capra Libera Tutti”, a Nerola, alle porte di Roma, dove Massimo Manni, ex allevatore, ha deciso di interrompere la catena dello sfruttamento per dare rifugio a più di 600 animali salvati dalla macellazione. In questo spazio liberato, dove il concetto di produzione ha lasciato il posto a quello di relazione, ogni vita viene accolta, rispettata, nominata. Un atto radicale di riparazione e di amore.

Stefano Mancuso, docente all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia vegetale, mostra come la natura sappia organizzarsi, comunicare e sostenersi reciprocamente. Una rete invisibile ma reale, che parla di comunità e di cooperazione.
Guidalberto Bormolini, sacerdote e tanatologo, è anche ex falegname, liutaio e fabbro. Attraverso la comunità spirituale dei Ricostruttori nella preghiera, ha ricostruito insieme ai volontari sulle colline di Prato, il borgo “Tutto è vita”: un luogo per anni abbandonato, pensato per accogliere i malati terminali e i loro familiari. Qui il cammino spirituale si intreccia con il lavoro manuale e la cura degli spazi, in un’opera capace di trasformare il dolore in presenza e l’angoscia in ascolto e attenzione.

Con “Parlami di te”, Domenico Iannacone, compone un mosaico di storie che tendono l’una verso l’altra, unite da un filo invisibile ma potente: la volontà di prendersi cura della vita in ogni sua forma, fino all’ultimo respiro.

La casa degli altri – Che ci faccio qui

Domenico Iannacone esplora la casa, lo spazio che definisce l’identità e le emozioni di ogni individuo e indaga il significato profondo dell’abitare un luogo che può accogliere o respingere. Liliana Nechita, romena, vive in Italia da oltre vent’anni facendo la badante. Mentre si prendeva cura degli altri, ha iniziato a scrivere, riuscendo a pubblicare e trasformando la fatica e la solitudine in parole. Il suo è un racconto struggente, che dà voce a migliaia di donne arrivate dall’Est Europa per sopravvivere, spesso dimenticando sé stesse. Donne che vivono “in nessun luogo”, sradicate dalla propria terra e sospese in un presente che non le riconosce.

Edoardo Tresoldi, artista internazionale, restituisce forma a ciò che apparentemente sembra perduto. Le sue architetture monumentali, costruite con reti metalliche, evocano luoghi scomparsi, ma ancora vivi nella memoria. In uno spazio sospeso tra rovina e futuro, presenza e assenza, il suo lavoro diventa metafora di una “casa ideale”, che protegge senza imprigionare.

Ricordati di Me – Capitolo II

La seconda puntata di Che Ci Faccio qui prosegue il racconto sulla mente e le sue mille sfaccettature. La prima storia è quella di Carlo Di Bartolomeo, è un ragazzo autistico dalla mente sorprendente. Conosce a memoria testi, date, eventi, nomi, frammenti del mondo che conserva e richiama con lucidità. Il suo universo, all’apparenza chiuso e distante, si apre in silenzio, rivelando una geografia interiore fatta di rigore, emozione e profondità. Un incontro che ridisegna i confini di ciò che viene definita disabilità.

Al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, la “Cave Multisensoriale” diretta dal professor Luca Padua, è più di una stanza: è un luogo dove la memoria viene delicatamente chiamata a tornare. Attraverso immagini proiettate, suoni e vibrazioni si costruisce un linguaggio alternativo capace di parlare a chi, dopo un ictus, un infarto, un trauma, ha perso il contatto con sé.

Ricordati di Me – Capitolo I

La prima puntata di Che Ci Faccio Qui si intitola Ricordati di Me – Capitolo I e affronta il tema della memoria o meglio della sua perdita. L’Alzheimer e le demenze cancellano i volti, smarriscono i legami, dissolvono l’identità.

Domenico Iannacone raccoglie le storie che nascono all’interno del Centro Diurno Ra.Gi. di Catanzaro, fondato da Elena Sodano, dove si sperimenta una forma di cura che non si limita all’assistenza, ma cerca, attraverso la relazione e l’ascolto, di restituire dignità anche quando il tempo sembra aver smarrito il suo senso.
Accanto a questo racconto si intreccia la storia di Pino Astuto, rinchiuso a soli otto anni nell’ex manicomio di Girifalco, dove ha trascorso trentadue anni della sua vita, pur non avendo mai ricevuto alcuna diagnosi psichiatrica. Una reclusione ingiusta che avrebbe potuto spegnere ogni ricordo, ogni traccia di sé. E invece, Pino ha custodito la propria memoria come un atto di resistenza silenziosa. Oggi, la sua testimonianza diventa voce necessaria: perché la mente, anche quando sopravvive segregata e sola, può essere l’unico rifugio per resistere all’ingiustizia.

Che Ci Faccio qui

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