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Chevalier, su Disney+ un film storico ma quasi secchione – La recensione

Su Disney+ è arrivato il film Chevalier. Ci sono alcuni film storici e biografici che invece che riprodurre una storia la re-immaginano, ci giocano, la rivoltano come un calzino e la offrono rimasticata e forse anche attualizzata agli spettatori, senza dare troppa importanza all’esattezza. Ci sono invece poi film storici e biografici che si limitano a rappresentare una vicenda che, ripresa adesso, ha particolare pregnanza per ragioni sociali o culturali.

Chevalier, film diretto da Stephen Williams e scritto da Stefani Robinson, appartiene alla seconda categoria. É basato sulla vita del musicista Joseph Bologne, Cavaliere di San Giorgio, il primo compositore e musicista di discendenza africana a ricevere complimenti e validazione dalla critica europea. Il film è prodotto da Element Pictures e TSG Entertaniment, la musica è stata realizzata da Kris Bowers. Dopo una premiere al Toronto International Film Festival nel settembre del 2022, è disponibile in streaming su Disney+ a partire dal 16 giugno.

Chevalier, la trama

Siamo alla fine del 1700. Joseph Bologne è il figlio illegittimo di un nobile governatore francese delle colonie e di una schiava. Quando è ancora un bambino, visto il suo talento musicale, viene strappato alla madre e portato in un’accademia parigina. Dovrà subire una vita di soprusi e razzismo, e dovrà provare la sua eccellenza non solo nella musica, ma anche nel duello con la spada e nella costruzione di rapporti nella società nobile del tempo per sopravvivere.

La sua fama si diffonde velocemente, a Parigi e tra la nobiltà, e Joseph viene preso sotto l’ala di Maria Antonietta in persona. La cosa non dura. In un veloce stravolgersi degli eventi, e mentre la capitale francese affronta i tumulti rivoluzionari, un amore sbagliato e il ritorno della madre faranno vedere a Joseph il mondo, il suo mondo di concessioni e di vita nobiliare ipocrita e lussuriosa in cui non sarà mai davvero incluso, con altri occhi, e anche la sua musica cambierà.

Chevalier, un film storico fatto bene. E basta – La recensione

Come si accennava all’inizio di questo articolo, Chevalier prende il suo compito molto seriamente, e non si perde in frivolezze. L’unica cosa che si concede, nel raccontare questa storia così importante e praticamente disseppellita dalle macerie (e dal razzismo) della storia occidentale, è di indugiare nella musica del compositore. Il resto è racconto nudo e crudo, preciso nelle modalità anche quando si ferma a esplorare i sentimenti del suo protagonista. Gli attori sono molto bravi, i costumi un piacere da guardare. Il film però si ferma un po’ a mezza strada. Senza particolare infamia né particolare lode. Emozionante ma non troppo. Coinvolgente ma non troppo. Un po’ freddo, a dirla tutta. Accademico.

Il cast

Kelvin Harrison Jr. interpreta Joseph Bologne, Chevalier de Saint-Georges, il protagonista di questo film, cancellato dalla Storia. Samara Weaving è Marie-Josephine de Montalembert, la sua amante e cantante prediletta. Lucy Boynton è Marie Antoinette, che non ha bisogno di presentazioni. Marton Csokas interpreta Marc René, il marchese di Montalembert e il perfido marito di Marie-Josephine. Alex Fitzalan è Louis Philippe II mentre Minnie Driver interpreta Marie-Madeleine Guimard.

La recensione

Come si accennava all’inizio di questo articolo, Chevalier prende il suo compito molto seriamente, e non si perde in frivolezze. L’unica cosa che si concede, nel raccontare questa storia così importante e praticamente disseppellita dalle macerie (e dal razzismo) della storia occidentale, è di indugiare nella musica del compositore. Il resto è racconto nudo e crudo. Gli attori sono molto bravi, i costumi un piacere da guardare. Il film però si ferma un po’ a mezza strada. Senza particolare infamia né particolare lode.

Voto:

6/10
6/10