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Come pecore in mezzo ai lupi: un conturbante thriller all’italiana – La recensione

In Italia, pare che si possano fare solo commedie o drammi lacrimosi, e quando ci si cimenta nel genere del thriller e dell’azione, i risultati non sono dei migliori, imitazioni sbiadite di quello che succede oltreoceano. Come pecore in mezzo ai lupi, al cinema dal 13 luglio distribuito da Fandango, riesce solo parzialmente ad affrancarsi dagli stilemi statunitensi, ma è un passo nella giusta direzione. Il film è diretto da Lyda Patitucci, regista di seconda unità di moltissimi film d’azione italiani che ha debuttato alla regia pura con Curon, scritto da Filippo Gravino e prodotto da Groenlandia con Rai Cinema, e che adesso ci regala un’altra bella prova.

Come pecore in mezzo ai lupi, la trama

Stefania è un’agente della polizia che si è infiltrata in una banda di spietati ladri serbi. Alle sue spalle una storia familiare complicata, nel suo futuro la solitudine e il suo unico amore, l’unica cosa che riesce a renderla felice: il suo lavoro. Un giorno, a una riunione con i criminali per preparare il prossimo colpo incontra il fratello minore.

Il giovane uomo non se la sta passando bene. Ha lasciato la madre della figlia, che ha problemi di dipendenze, è uscito di prigione da poco e ha un disperato bisogno di denaro. È stato tirato dentro il colpo dei serbi a un furgone porta valori dall’amico Gaetano. Stefania si rifiuta di lavorare sotto copertura con lui, e tenta di tirare fuori prima lui, poi se stessa. Le cose non andranno nel verso giusto.

Come pecore in mezzo ai lupi, la recensione

Questo film, che è influenzato in larga parte dai film d’azione statunitensi, anche nella buona costruzione delle scene tensione, lotta e inseguimenti, ha una cosa che oltreoceano non hanno: Isabella Ragonese. La protagonista assoluta di Come pecore in mezzo ai lupi porta sulle spalle il peso di un film molto amaro ma anche molto formulaico, e dà vita a un personaggio che è una sorta John Wick debole, una Rooney Mara in Uomini che odiano le donne meno cinica, un bell’incontro di sfumature. Per il resto, la pellicola fa quello che deve fare senza particolari intoppi, creando la tensione dove serve e l’emozione dove sta bene, e soprattutto facendoci affezionare in maniera molto veloce ed efficace alle sorti dei suoi “buoni”. Non è scontato, e per il belpaese è un esperimento ben riuscito. Non siamo sicuri che lo sarebbe stato ovunque.

Il cast

Isabella Ragonese è Stefania/Vera, lupo solitario che ha sacrificato tutto al lavoro sotto copertura. Andrea Arcangeli è Bruno, fratello minore in difficoltà. I due non si parlano da anni. Carolina Michelangeli è Marta, la figlia di Bruno. Nel cast anche Gennaro Di Colandrea, Aleksandar Gavranić, Alan Katić e Tommaso Ragno.

La recensione

Questo film, che è influenzato in larga parte dai film d’azione statunitensi, anche nella buona costruzione delle scene tensione, lotta e inseguimenti, ha una cosa che oltreoceano non hanno: Isabella Ragonese. La protagonista assoluta di Come pecore in mezzo ai lupi porta sulle spalle il peso di un film molto amaro ma anche molto formulaico, e dà vita a un personaggio che è una sorta John Wick debole, una Rooney Mara in Uomini che odiano le donne meno cinica, un bell’incontro di sfumature. Per il resto, la pellicola fa quello che deve fare senza particolari intoppi, creando la tensione dove serve e l’emozione dove sta bene, e soprattutto facendoci affezionare in maniera molto veloce ed efficace alle sorti dei suoi “buoni”.

Voto:

6.5/10
6.5/10