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Confidenza: il nuovo film di Luchetti esplora il lato oscuro dell’intimità – La recensione

Voi ce lo avete un segreto? Un segreto enorme, distruttivo, qualcosa che se uscisse vi distruggerebbe? E soprattutto, per quale motivo lo confidereste a qualcuno? Confidenza è il nuovo film di Daniele Luchetti, tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone e scritto da Luchetti e Francesco Piccolo. La pellicola è una produzione Indiana Production e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e Netflix, e arriverà al cinema dal 24 aprile.

Confidenza: l’intimità è una spada di Damocle 

Pietro insegna lettere in un liceo di periferia, animato dal desiderio di lasciare un segno sui suoi studenti, di fare qualcosa di importante. Teresa è la sua studentessa più brillante, ma una storia travagliata ed un carattere inquieto la portano a rinunciare agli studi. Quando un anno dopo il diploma Pietro la cerca per convincerla a riprendere l’università, tutto quello che non si sono detti nel loro precedente rapporto alunna-insegnante esplode, dando il via ad una relazione turbinosa e bruciante. È proprio durante questi anni insieme che, una notte fatidica, ciascuno rivela all’altro il proprio segreto più oscuro. Attraverso gli anni ed i marosi della vita, le altre relazioni, il successo e i trasferimenti, questo atto di confidenza li terrà indissolubilmente legati: e se Teresa sembra essere pronta ad affrontare se stessa, per Pietro ogni passo nella menzogna che è diventata la sua vita sembrerà un passo verso il patibolo…

Fra caos e controllo

Confidenza è come una gigantesca molla: caricato, tesissimo, pieno di energia potenziale che non esplode mai, anche se ogni tanto scricchiola in modo spaventoso. La fotografia esibisce lo stesso strenuo controllo, asfittica e ultrafluida, e si lascia andare solamente nei brevi e luminosi momenti in cui i personaggi si liberano dalle loro inibizioni. Più che da guardare, però, questo è un film è tutto da ascoltare: belle le musiche (firmate da Thom Yorke dei Radiohead), ma bello soprattutto il sound design: fortemente espressivo e di gran tatto, è lo strumento principe attraverso il quale ci immergiamo nell’universo paranoico di Pietro.

L’orrore di indugiare

I film che raccontano un periodo di tempo lungo sono sempre un po’ strani: la scelta di mantenere gli stessi attori in ruoli giovani, adulti e maturi rende un po’ difficile leggere i tempi della storia. La scelta però è obbligata: non solo per la natura della storia narrata ma perché la cifra registica di Confidenza è quella di continuare a guardare, sempre e comunque. Laddove pellicole più pavide terminerebbero una scena dopo il punto di massima tensione, questa non si muove: tiene lo sguardo ben fisso su quello che c’è dopo, sull’imbarazzo e sullo schifo e sull’orrore che escono fuori quando le emozioni più forti si sono quietate.

Il cast 

Elio Germano interpreta Pietro, professore di lettere appassionato e con un segreto terribile, mentre Federica Rosellini, interpreta Teresa, una mente matematica geniale con una tendenza ai colpi di testa. Vittoria Puccini interpreta Nadia, insegnante di matematica e moglie di Pietro, mentre Pilar Fogliati interpreta Elena, la loro figlia da adulta. Completa il cast Isabella Ferrari nel ruolo dell’editrice Tilde.

La Recensione

Confidenza è un film bello e difficoltoso da vedere, che guarda dritto al marcio che c’è dentro di noi e a quello che succede se gli permettiamo di attecchire e moltiplicarsi. Non per gli ansiosi.

Voto:

7.5/10
7.5/10