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Cucine da Incubo 11, quarta puntata con La tavola di Simona

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Undicesima stagione per Cucine Da incubo il programma che manda Antonino Cannavacciuolo in missione a salvare ristoranti in difficoltà. L’appuntamento è la domenica sera su Sky Uno e NOW in streaming, con le puntate sempre disponibili on demand (prossimamente anche su TV8). Il programma è l’adattamento italiano del famosissimo format internazionale Kitchen Nightmares (in Italia su Discovery+ e Real Time c’è la versione americana con Gordon Ramsey), format creato da Optomen Television Ltd e licenziato da All3Media International Limited. Vediamo i ristoranti di questa edizione.

Cucine da Incubo 11 – La tavola di Simona

L’incubo di Antonino Cannavacciuolo si è postato in Puglia a San Severo (Foggia), nel ristorante “La tavola di Simona”. Al suo ingresso, Cannavacciuolo si ritrova davanti un inno al kitsch: la sala è piena di foto di Simona, egocentrica cuoca e titolare del locale insieme alla sua amica Erika; quest’ultima è una cantante neomelodica, protagonista dell’unica serata in cui il ristorante ancora “funziona”, quella in cui appunto lei si esibisce – insieme al cameriere Antonio – nei panni di una prorompente ballerina brasiliana.

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La tavola di Simona Cucine da incubo

 

Totò Sapore a Bricherasio (Torino)

Antonino Cannavacciulo nella terza puntata di Cucine da Incubo 11 deve fare un vero e proprio miracolo finendo in un ristorante in cui il titolare/cuoco è un ex giardiniere che non sa cosa sta facendo. L’approdo di Vincenzo al mondo della ristorazione con Totò Sapore è disastroso. Al ristorante lavorano in tanti ma nessuno sembra sapere ciò che sta facendo. All’ingresso del ristorante l’insegna è rimasta quella della gestione precedente, la sala è in uno stato di semi-abbandono, il menù non è aggiornato. Come se non bastasse, anche dal punto di vista culinario lascia un po’ a desiderare: le materie prime sono tutte rigorosamente surgelate. Anche lo staff del ristorante è in linea con lo stato del locale: Vincenzo non sa farsi rispettare, di conseguenza nessuno crede in lui e nel suo progetto.

Ciliegina sulla torta: con l’arrivo di Antonino, che – come da tradizione – apre la sua esperienza nel ristorante assistendo a un vero servizio serale compiuto in autonomia dal personale dello staff, Vincenzo e i suoi pensano che sia una buona idea intrattenere la clientela chiamando tale Celentino, il sosia di Adriano Celentano. Sembra quasi che il ristorante, aperto nel 2021, sia stato messo in piedi in attesa di Cucine da Incubo…

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In provincia di Frosinone

Il Mulino a Vallecorsa (Frosinone) è il ristorante da salvare della seconda puntata. E Antonino Cannavacciuolo ha dovuto fare un vero miracolo. Un locale a conduzione familiare: a gestirlo storicamente ci son sempre stati Oliviero, detto “il barone”, e Lina, quindi pian piano la responsabilità è stata ceduta alle figlie Lucilla e Sabrina e al nipote David. Pur defilato nella gestione del ristorante, “il barone Oliviero” è una presenza fissa all’interno del locale. Le sale del ristorante sono spessissimo il teatro di liti familiari: i rapporti tra i vari componenti della famiglia sono delicati, Lucilla e Sabrina non sembrano aver voglia di continuare a prendersi cura de “Il Mulino”, e il pensiero è che lo tengano aperto solo per non dare un dispiacere a papà Oliviero. Tutto questo si ripercuote sulla loro professionalità e sulla qualità della cucina, che di ruspante e tipicamente ciociaro non ha quasi più nulla: e di conseguenza, la clientela è andata assottigliandosi nel corso degli anni.

Il ristorante in Germania – Cucine da Incubo 11

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Nella prima puntata della stagione 11 Antonino Cannavacciuolo è in Germania, a Rottendorf, nel ristorante “La dolce Napoli”, locale gestito da Roberto e da sua moglie Enza, una coppia di origini partenopee che vive in Germania da oltre venti anni. A “La dolce Napoli” i clienti non entrano più a causa di una cucina che ha ben poco di italiano e di un’atmosfera che poco invoglia la clientela a varcare la soglia d’ingresso. Come se non bastasse, marito e moglie sembrano ormai ai ferri corti anche tra le mura domestiche: Enza, in particolare, si sente poco valorizzata dal marito, che vede in lei l’origine di tutti i problemi del ristorante. A soffrire della situazione personale e professionale dei due ci sono anche i figli della coppia. Il compito di Antonino Cannavacciuolo sarà decisamente complesso: in cucina è chiamato a portare un po’ di Italia, ingrediente fondamentale in un ristorante simile, ma inevitabilmente questo lo porterà anche a vestire i panni di “consulente matrimoniale”.

Cucine da Incubo 11

Il format

La formula di Cucine da incubo è sempre la stessa. Cannavacciuolo torna a vestire i panni del “supereroe” delle Cucine da incubo di tutta Italia: vere e proprie missioni impossibili nelle quali visiterà ristoranti con un servizio, uno stile e una qualità del cibo che vengono giudicati deludenti dai clienti insoddisfatti, e incontrerà i ristoratori e il personale di cucine in cui regnano liti, improvvisazione e cattiva gestione.

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Situazioni talmente insostenibili, rese insopportabili da incuria o indolenza, che sembrano destinate inesorabilmente a causare la chiusura delle attività: Antonino Cannavacciuolo, con decisione, creatività ed empatia, porterà la sua esperienza da Chef e da imprenditore per consigliare gestori e dipendenti e aiutarli a trovare una soluzione. Dopo aver provato il menù in prima persona e osservato lo staff al lavoro, aiuterà a rimettersi in linea e organizzerà un nuovo menù. Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa.

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