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Dago in the Sky la nuova stagione su Sky Arte dal 7 marzo

Torna Roberto D’Agostino su Sky Arte con Dago in the Sky da giovedì 7 marzo su Sky Arte

Quarta edizione per Dago in the Sky da giovedì 7 marzo su su Sky Arte (canale 120, 400 di Sky) alle 21.15 e che andrà avanti per 10 puntate ogni giovedì con al centro sempre Roberto D’Agostino con il futuro come filo conduttore.

Dago in the Sky è una produzione originale Sky Arte in coproduzione con Intesa Sanpaolo, scritta da Roberto D’Agostino e Anna Cerofolini. 

Tra i pochi programmi “fuori canone”, “Dago in the Sky” supera il concetto della televisione come totem e focolare domestico e diventa un esperimento di “smaterializzazione” ibridandosi con nuovi mezzi di comunicazione, con internet e i nuovi media. L’idea è quella di portare la Tv al livello di intrattenimento dello smartphone in termini di piacere estetico e sapere interdisciplinare, superando l’analogico novecentesco. Per affrontare un simile rivolgimento, gli autori hanno preso in prestito la frase del poeta beat statunitense John Giorno, “You got to burn to shine”, come loro motto. “Per risplendere devi bruciare”: per padroneggiare il funambolismo della rivoluzione digitale, occorre bruciare la sintassi e la narrazione televisiva di ieri per sostituirla, attraverso un gioco di rimandi e connessioni, con la ridefinizione di una nuova estetica. Questa è la condizione post-televisiva: il passaggio dall’analogico al digitale, dal mondo come rappresentazione alla rappresentazione come mondo; un magma di incertezza, disordine, mescolanza e tramonto delle gerarchie estetiche.

Abbandonato il racconto squadrato alla Mondrian, l’immagine si scioglie in un caleidoscopio barocco come per gocciare, spumeggiare ed evaporare a uso dell’arte. Il futuro è nostro amico, anche quando è preoccupante e antipatico; “Dago in the Sky” si occupa del futuro.

Nella prima puntata “L’arte del gioco” giovedì 7 marzo su Sky Arte alle 21.15Gianluca Marziani, Jaime D’Alessandro e Federico Ercole parleranno insieme a Roberto D’Agostino del videogioco come non lo abbiamo mai considerato, da un punto di vista estetico e antropologico. Sembra un gioco ma non lo è. Sembra un passatempo infantile o intrattenimento per adulti e bambini ma non lo è. I videogiochi sono una forma d’arte completamente nuova, forse l’espressione artistica più eccitante dei nostri tempi, un medium che vive proprio dove l’arte incontra la tecnologia e il design.