Elodie sabato 6 dicembre ha scelto Roma per chiudere il tour, e non è stata una scelta simbolica da poco. “Questo è il tour che mi ha fatta crescere”, ha detto al pubblico. E quel percorso — iniziato negli stadi, passando per i palazzetti di molte altre città tra Nord e Sud, e tornato nella capitale — racconta molto del momento che l’artista sta vivendo: un ritorno alle origini, ma con una consapevolezza nuova.
Il corpo come scelta, non come oggetto. Nel corso di questo tour, Elodie non ha portato in scena solo la musica ma un’idea di corpo. Il suo, innanzitutto: un corpo che decide, che si racconta, che non si lascia mai oggettivare. Il gesto di rifiutare una foto “troppo invasiva” dal palco è un dettaglio che dice molto. È la rivendicazione di un principio politico quanto intimo: la narrazione del corpo appartiene a chi lo vive.
Una comunità ritrovata. Questa prospettiva emerge anche nell’intervista realizzata da Ambrosia Fortuna, regista e figura cardine del progetto, proiettata nel backdrop durante lo show. Elodie lo dichiara apertamente: in questo tour ha trovato il suo pubblico. Non una platea generica, ma una comunità che comprende il suo linguaggio e lo restituisce.
Per questo ha voluto accanto a sé la sua famiglia di scelta, dando spazio a corpi e storie che raramente trovano visibilità nei grandi show pop italiani. Una presenza politica, affettiva e simbolica allo stesso tempo.


La scelta politica delle presenze. Sul palco sono salite artiste come La Diamond, Farida Kant, Greta La Medica, Dramna, Phoebe, Mystika Drag Queen, Melissa Bianchini (con la bandiera della comunità trans), Elecktra Bionic, Hey Chardonnay, Lady Plastik, Zaniah Virgo, Adelaide Vasaturo, Lina Galore, Tekemaya, Nicole Victoria, Total Pusss, Drammna, Chen Chaohao, LaFeb Mua, Nehellenia, La Consuelo Rosa, Fedra De Amor, Narciseaa, insieme a Aura Eternal e Amy Krania.
Non sono state un contorno, ma un’estensione del discorso politico del tour: corpi diversi, immaginari diversi, resistenze diverse che insieme amplificano il messaggio artistico di Elodie.
Citazioni, non imitazioni
Un altro elemento che definisce questo progetto è la capacità di Elodie di citare le sue reference senza mai imitarle. Le attraversa, le rielabora, le traduce nella propria lingua estetica. Il risultato non è una copia, ma una forma nuova, riconoscibile e profondamente sua. È un modo rispettoso – e molto contemporaneo – di dialogare con la storia del pop mantenendo la propria identità artistica.
Nell’ultima data romana, tra lacrime di gioia ed emozione, Elodie ha ringraziato la sua comunità e ha dato appuntamento al 2027: un tempo che ha definito necessario per scrivere un nuovo capitolo, per trasformare ancora la propria narrazione artistica.
E oggi, mentre scrivevo questo pezzo, a sorpresa sono arrivate le nuove date del 2027.
La tournée partirà dal PalaPrometeo di Ancona (DATA ZERO – sabato 24 aprile 2027), farà tappa al Palazzo dello Sport di Roma (giovedì 29 aprile 2027), per poi proseguire al Teatro Palapartenope di Napoli (martedì 4 maggio 2027), al PalaFlorio di Bari (sabato 8 maggio 2027), all’Unipol Forum di Milano (giovedì 13 maggio 2027), al Mandela Forum di Firenze (martedì 18 maggio 2027) e concludersi all’Unipol Arena di Bologna (sabato 22 maggio 2027).
Un nuovo viaggio, un nuovo corpo da raccontare, un’altra libertà da costruire insieme al suo pubblico.
