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Flora and Son, su AppleTV+ un film a cui è difficile resistere – La recensione

Prendi una commedia romantica, aggiungi la musica che unisce le persone e le famiglie in un contesto normalissimo, forse anche disagiato, mescola con un pizzico di cast carismatico e BAM! Avrai Flora and Son, comedy-drama musicale diretta e scritta da John Carney, con canzoni originali di Carney e Gary Clark. Flora and Son ha debuttato al Sundance Film Festival ed è disponibile su AppleTV+ dal 29 settembre.

Giusto in tempo per un tiepido abbraccio autunnale. È prodotto da FilmNation Entertainment, Fifth Season, Screen Ireland, Likely Story, Distressed Films e Treasure Entertainment, e pur non essendo l’esempio più fulgido e brillante di scrittura d’avanguardia saprà scavarsi un posticino nei freddi cuori dei telespettatori. Quasi tutti, perlomeno.

Flora and Son, la trama

Flora è una giovane donna che ha perso ogni speranza per una vita migliore, e vive alla periferia di Dublino con il figlio. Lei e il padre del ragazzo, preadolescente silenzioso che si mette sempre nei guai e cha ha una passione per la musica, si sono lasciati e a nulla possono i suoi tentativi sboccati di riconquistarlo. Flora si trascina da un lavoretto all’altro, cinica e stanca, non cerca mai un dialogo con il figlio e non vede via d’uscita dalla sua realtà. Un giorno, quando il ragazzo rifiuta il suo regalo di compleanno (una chitarra trovata in un cassonetto e fatta risistemare in un negozio di musica) decide di punto in bianco di prendere lezioni online per imparare.

Grazie anche al suo insegnante, Flora scopre di essere estremamente portata per la musica e per la scrittura di canzoni, trova un canale di comunicazione con il figlio e si affranca dall’influenza dell’ex compagno. Anche se qualcosa rimane in sospeso.

Flora and Son, la recensione

Questo film, ruffiano fino al limite in cui sa benissimo di potersi permettere di essere ruffiano e non un millimetro in più, conquista. Non perché sia particolarmente bello o avvincente, ma perché i suoi personaggi sono realistici fino al limite dell’imbarazzo, e perché non finisce come ci aspetteremmo (e forse anche vorremmo, a seconda delle nostre priorità) che finisse.

Il tema principale, cioè il potere della musica, che unisce e crea linguaggi a qualsiasi livello di lontananza, che sia emotiva o geografica poco importa, è banale ma positivo, e ci lascia con una sensazione di dolcezza in bocca, di promesse future realizzabili. E allora abbandoniamoci a un feel good movie senza protestare e portiamo a casa la serata con una lacrimuccia sulla guancia. Una volta ogni tanto.

Il cast

Eve Hewson è Flora, giovane donna arresa che scopre di essere portata per la musica.
Joseph Gordon-Levitt è Jeff, il suo insegnante di chitarra direttamente da Los Angeles.
Orén Kinlan è Max, figlio di Flora, scapestrato e senza motivazione, spesso cede alla tentazione di fare il ladruncolo. Jack Reynor è Ian, il padre di Max.

Flora and Son

La recensione

Questo film, ruffiano fino al limite in cui sa benissimo di potersi permettere di essere ruffiano e non un millimetro in più, conquista. Non perché sia particolarmente bello o avvincente, ma perché i suoi personaggi sono realistici fino al limite dell’imbarazzo, e perché non finisce come ci aspetteremmo (e forse anche vorremmo, a seconda delle nostre priorità) che finisse. Il tema principale, cioè il potere della musica, che unisce e crea linguaggi a qualsiasi livello di lontananza, che sia emotiva o geografica poco importa, è banale ma positivo, e ci lascia con una sensazione di dolcezza in bocca, di promesse future realizzabili.

Voto:

7/10
7/10