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Gen V 2, i giovani e disastrati super sono la fotografia di un mondo diviso

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La potenza del cinema, della serialità, dell’arte in generale risiede nella capacità di raccontare la realtà senza dover necessariamente fare una rappresentazione didascalica ma costruendo dei mondi alternativi in cui riconoscersi. La seconda stagione di Gen V risponde in maniera quasi perfetta a questa esigenza, mostrando un mondo parallelo e alternativo al nostro ma che ne è una fotografia quasi perfetta, quasi fosse un istant movie del presente.

Gen V 2 la recensione

Tra propaganda, distorsione della realtà, potere oppressivo e piegato ai voleri di una parte, Gen V presenta attraverso la formula di un’intrattenimento vincente e convincente, la spaccatura del mondo attuale, in cui c’è chi soffia sulle paure, chi le cavalca e chi prova a contrastare questa narrazione ma finisce per diventarne vittima. Quando tutto questo racconto è fatto di metafore e parallelismi che possono o non possono esser colti, vuol dire che la funzione dell’arte è riuscita alla perfezione. L’intrattenimento non deve educare, non è non deve essere questa la sua funzione, ma può e deve trasmettere dei messaggi. E la seconda stagione di Gen V assolve a pieno questa funzione, seguendo la scia della scorsa stagione di The Boys.

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Senza paura di ripetere quanto detto per la prima stagione, Gen V è l’incarnazione del modo corretto con cui dovrebbero essere fatti tutti gli spinoff. Non una necessità di mercato, per continuare a spremere un’idea, ma lo sviluppo di una storia innestata sulla precedente ma che è in grado di vivere in autonomia. Perché Gen V non esisterebbe senza The Boys, ma al tempo stesso alcune dinamiche innestate in Gen V finiscono per diventare fondamentali in The Boys. Un rimpallo che fa soltanto bene alla narrazione seriale.

La serie riesce poi nel difficile compito di superare la morte di Chance Perdomo senza dimenticarlo ma omaggiandolo costantemente, di fatto dedicando tutta la seconda stagione a lui e al suo personaggio di Andre. Una scomparsa che ha segnato la produzione soprattutto visto che l’attore è morto mentre si stava recando in moto alla lettura del copione. Gli autori hanno dovuto modificare le sceneggiature per adattare la storia a quanto tristemente successo nella realtà.

Gen V si dimostra un ottimo prodotto di intrattenimento, capace di estremizzare le caratteristiche più sfacciatamente assurde e surreali di The Boys portandole a un livello successivo (il ragazzo che riesce a infilarsi le persone nell’ano è qualcosa di deliziosamente imperdibile per il modo con cui questo potere viene usato). Perché la serie tv ci ricorda sempre che tutti, i più strambi, i più emarginati, quelli considerati reietti da una società perfetta che insegue i primati social e i follower, hanno un loro spazio nel mondo e non bisogna mai lasciare indietro nessuno.

La trama

La seconda stagione di Gen V è su Prime Video dal 17 settembre per un totale di 8 puntate fino al 22 ottobre.

Nella seconda stagione, la scuola è ricominciata. Mentre il resto dell’America si adatta al pugno di ferro di Patriota, alla Godolkin University il nuovo, misterioso preside presenta un programma che promette di rendere gli studenti più forti che mai. Cate e Sam sono eroine acclamate, mentre Marie, Jordan ed Emma tornano a malincuore al college, oppresse da mesi di traumi e perdite. Ma feste e lezioni sono difficili da gestire con la guerra che infuria tra Umani e Supereroi, sia dentro sia fuori dal campus. Il gruppo viene a conoscenza di un programma segreto che risale alla fondazione della Godolkin University e che potrebbe avere implicazioni più grandi di quanto pensino. E, in qualche modo, Marie ne è coinvolta.

Il cast di Gen V 2

La seconda stagione vede nel cast Jaz Sinclair nel ruolo di Marie Moreau, Lizze Broadway nei panni di Emma Meyer, Maddie Phillips interpreta Cate Dunlap, London Thor è Jordan Li, Derek Luh nel ruolo di Jordan Li, Asa Germann è Sam Riordan, Sean Patrick Thomas nei panni di Polarity e Hamish Linklater interpreta Dean Cipher.

Michele Fazekas è showrunner ed executive producer.

Summary

La seconda stagione di Gen V è un convincente prodotto di intrattenimento, capace di raccontare la realtà e le divisioni che percorrono la nostra società. Inoltre rappresenta il modo corretto con cui andrebbero fatti tutti gli spinoff.

Voto:

8/10
8/10
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