Pubblicità
Dituttounpop > Cinema > Grosso guaio all’Esquilino, il film su Prime Video con Lillo: un esperimento un po’ maldestro ma di buona volontà

Grosso guaio all’Esquilino, il film su Prime Video con Lillo: un esperimento un po’ maldestro ma di buona volontà

Pubblicità

Grosso guaio all’Esquilino, titolo completo Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung Fu, è un film un po’ maldestro ma di buona volontà. Diretto da Nicolò Ceraia e Antonio Usbergo, noti con lo pseudonimo di YouNuts!, è disponibile in streaming su Prime Video a partire dal 6 aprile 2023. É sceneggiato da Filippo Barbagallo, Simonetta Greco e Alessandro Logli ed è prodotto da Lucky Red. Data anche la fortuna che sta re-investendo Lillo Petrolo, che ne è uno dei protagonisti, a seguire la sua partecipazione a LoL – Chi ride è fuori, siamo abbastanza sicuri che non troverà grosse difficoltà nella sua scalata della Top Ten di Prime Video. E voi che ne pensate?

Grosso guaio all’Esquilino, la trama

Davide è in terza media, e insieme all’amico Yang è vessato tutti i giorni da un bulletto delle superiori, Nadir. Un giorno, i due amici per la pelle si trovano a una presentazione in una fumetteria. Lì, conoscono Martino, ex star del cinema sulle arti marziali, adesso caduta in rovina. Davide chiede a Martino di addestrarlo a combattere per sconfiggere i bulli e conquistare l’amata Yasmin. Nel mix anche la mamma di Davide, cameriera in un ristorante cinese gestito dalla matrigna di Yang, che gestisce un teatro di integrazione per persone immigrate, il maestro Nando e Achille, acerrimo nemico di Martino. Davide e Martino non lo sanno ancora, ma il loro rapporto presto si trasformerà, e i due si cambieranno a vicenda, insegnandosi cose che vanno molto oltre al solo combattimento.

- Pubblicità -

Grosso guaio all’Esquilino, un esperimento multiculturale

Tutto, in questo film, è un tentativo di commistione. A partire dal titolo, che prende grosso spunto dal film del 1986 di John Carpenter ma a Chinatown sostituisce l’Esquilino, la chinatown della Capitale. Un omaggio, un esperimento, un tentativo un po’ maldestro ma di buon cuore di trasportare gli stilemi del classico film in cui un maestro severo e misterioso insegna la nobile arte di una tecnica di lotta di origine orientale a un ragazzino che si sente un po’ perso, si pensi anche a Karate Kid, in Italia e più specificatamente a Roma, città da cui i due registi vengono e in cui lavorano, traendone ispirazione.

Il vero maestro qui si chiama Nando e si è ritirato sul mare, a nutrire i suoi uccellini. Il falso maestro, invece, è Martino, fallito che cerca di estorcere dei soldi ai ragazzini per vivere, viene sfrattato e si nasconde nella dispensa del ristorante cinese a rubare il salmone. Un maestro atipico, che ha da imparare tanto quanto il suo allievo, forse di più. Come già accennato, l’esperimento funziona, anche se in maniera un po’ semplice. Grosso guaio all’Esquilino è un film carino, tenero, a tratti divertente, che lascia un buon sapore in bocca. Apprezzato anche il tentativo di rendere sullo schermo la diversità ormai sempre più presente nelle scuole italiane, anche se un po’ troppo ragionato ed esplicitato in un paio di occasioni. Siamo davanti all’avanguardia del cinema italiano? No, ma a volte va bene lo stesso.

- Pubblicità -

Il cast

Lillo Petrolo interpreta Martino, attore fallito e maestro maldestro. Riccardo Antonaci è Davide, suo allievo, che spera di trovare grazie a lui il coraggio di reagire alle angherie del suo bullo e di conquistare la ragazza che gli piace, Yasmin, interpretata da Ludovica Nasti. Accanto a lui Mario Luciani, nel ruolo di Yang. La mamma di Davide, Asia, è Carolina Crescentini. Nando, maestro supremo, è Giorgio Colangeli.

Grosso guaio all'Esquilino, su Prime Video il film con Lillo che fa bene al cuore - La recensione

La recensione

Grosso guaio all’Esquilino è un film carino, tenero, a tratti divertente, che lascia un buon sapore in bocca. Apprezzato anche il tentativo di rendere sullo schermo la diversità ormai sempre più presente nelle scuole italiane, anche se un po’ troppo ragionato. Siamo davanti all’avanguardia del cinema italiano? No, ma a volte va bene lo stesso.

Voto:

6.5/10
6.5/10
- Pubblicità -
Pubblicità