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Il ragazzo e l’Airone: basta domande, è tempo di sognare – La recensione

Una volta, dopo aver cenato in un ristorante cinese in un quartiere considerato periferico, un signore mi si avvicinò e mi fece un monologo sull’importanza della tenerezza. Si può dire che anche questo film sia un monologo sull’importanza della tenerezza. Stiamo parlando di Il ragazzo e l’airone, film scritto e diretto da Hayao Miyazaki al cinema dall’1 gennaio 2024 e assolutamente da non perdere. Prodotto dallo Studio Ghibli, il titolo in giapponese è un riferimento diretto al romanzo del 1937 di Genzaburō Yoshino, che appare nel film. Le due storie, però, non sono collegate. Miyazaki ha annunciato di voler andare in pensione nel 2013, ma per fortuna ha deciso di rimanere in giro ancora un po’ per regalarci questo capolavoro dell’animazione. Perfetto per il cinema, sarà disponibile nelle sale italiane a partire dall’1 gennaio 2024, distribuito da Lucky Red.

Il ragazzo e l’airone, la storia di un bambino durante la guerra

Durante la Seconda Guerra Mondiale a Tokyo, Mahito Maki perde sua madre in un incendio ospedaliero. Dopo il matrimonio del padre con la sorella della defunta moglie, Natsuko, fuggono dalla città per andare a vivere nella sua tenuta in campagna. Qui Mahito segue un airone grigio che lo conduce a una torre. Sulla torre ci sono moltissime leggende, e si dice persino che sia dominata dagli spiriti del posto, che conoscevano la madre del ragazzo e che gli promettono di portarla in vita, a patto che lui entri nella torre, che si trova al confine tra il mondo reale e un altro mondo, popolato da creature fantastiche e uccelli cattivi. Mahito, accecato dal lutto, resiste, ma quando Natsuko scompare dentro alla costruzione rischia tutto per andare a cercarla. Arrivato nell’altro mondo conosce Himi, una bambina che si propone di aiutarlo. Insieme, trovano Natsuko, e uno stregone chiede a Mahito di custodire il mondo. Risvegliatosi, Mahito rifiuta e affronta il Re dei Pappagalli, che distrugge i blocchi causando il caos.

Il ragazzo e l’airone, un colossal di tenerezza

Il ragazzo è l’airone è un film su un bambino che perde la madre durante la guerra e cerca di metabolizzare un lutto enorme e molto difficile da solo. Non aiuta il fatto che il padre – che ne film viene ritratto come un uomo d’affari senza scrupoli che non sa vivere senza una compagna – abbia deciso di sposare la sorella della moglie defunta, l’abbia messa incinta e abbia trasferito tutti in campagna, nella casa che fu della famiglia della moglie e dunque della madre del nostro piccolo protagonista, che adesso si trova solo, in un posto a lui sconosciuto che sembra però conoscerlo e che chiama il suo nome. Alla fine delle sue mille avventure, fatte delle solite creature a metà tra il grottesco, il magico e il commovente di Miyazaki, Mahito sceglie di continuare a vivere, di lasciare andare la madre e di rimanere tenero nonostante tutto, lottando per la sua innocenza di bambino ma anche per una vita felice.

No domande, sì lasciarsi trascinare nel vortice

Questo film è più di un film dello Studio Ghibli, è un film dello Studio Ghibli alla seconda. Visivamente trascinante e potentissimo, ci trasporta in mondi fatati, in brughiere giapponesi ventose. La forza visiva accompagna la storia, che è involuta, dispersiva, ampissima. A volte, si critica a questi film di non essere abbastanza trama driven, di spiegare troppo poco, di non chiudere tutti i filoni e di non tirare le corde. Secondo me, in realtà, è bene non farsi troppe domande. Il ragazzo e l’airone non perde mai di vista il fatto di essere un film animato, e nella sua grandezza caotica e vorticosa sta la sua forza, che è quasi onirica ma anche terribilmente terrena, tutto in uno.

Il cast di voci giapponese

Nel cast delle voci originali Soma Santoki, Masaki Suda, Ko Shibasaki, Aimyon, Yoshino Kimura, Takuya Kimura, Kaoru Kobayashi e Shinobu Otake.

Il ragazzo e l'Airone: basta domande, è tempo di sognare - La recensione

La recensione

Questo film è più di un film dello Studio Ghibli, è un film dello Studio Ghibli alla seconda. Visivamente trascinante e potentissimo, ci trasporta in mondi fatati, in brughiere giapponesi ventose. La forza visiva accompagna la storia, che è involuta, dispersiva, ampissima. A volte, si critica a questi film di non essere abbastanza trama driven, di spiegare troppo poco, di non chiudere tutti i filoni e di non tirare le corde. Secondo me, in realtà, è bene non farsi troppe domande. Il ragazzo e l’airone non perde mai di vista il fatto di essere un film animato, e nella sua grandezza caotica e vorticosa sta la sua forza.

Voto:

8/10
8/10