Pubblicità
Dituttounpop > Cinema > Su Chili c’è un film in lingua clautana una variante del friulano

Su Chili c’è un film in lingua clautana una variante del friulano

Pubblicità

Dal 13 dicembre su CHILI è disponibile Inmusclâ, il mystery che il regista Michele Pastrello ha girato nell’incantevole innevata e non antropizzata Valcellina friulana, usando come lingua il clautano, una variante della lingua friulana, usata nella valle. Distribuito da Emerafilm, è una vera e propria sorpresa inaspettata per gli spettatori. Sul sito del film si trovano ulteriori curiosità legate alla lingua e alla produzione.

Inmusclâ il film in dialetto

Inmusclâ è un thriller psicologico dalla forte impronta allegorica su antinomie mentali universali, totalmente immerso in natura e in silenzi, che racconta la storia di una donna – une fémena perduda ò, in clautano – che sta per compiere un misterioso viaggio a piedi, in una natura invernale spopolata, glaciale e inospitale. Quello che le pare un percorso che la conduce a perdersi, si rivelerà invece un cammino dentro un’imperscrutabile dimensione che le appartiene. Una dimensione dove ciò che minacciosamente la circonda non è quello che sembra.

- Pubblicità -

Presentato in anteprima all’EderaFilmFestival e vincitore del premio per la miglior protagonista femminile all’attrice e co-sceneggiatrice Lorena Trevisan al Monza Film Fest, il film di Pastrello è un dramma onirico in cui il paesaggio è, non solo lo sfondo, ma anche il co-protagonista della storia. In Inmusclâ guest star è la voce della pluripremiata poetessa friulana Bianca Borsatti, classe 1941, che nella sua lingua interpreta liricamente i pensieri della protagonista. 

Le dichiarazioni

«La storia che ho voluto raccontare – afferma il regista – è quella di una donna che si perde ancora una volta in un (non) luogo che – benché le sia familiare – la porta ogni volta a smarrirsi. E tutti i mezzi che usa per orientarsi non sono funzionali e portano soltanto le ferite (e i mostri che le generano) a riproporsi. Il mediometraggio è in simmetria perenne tra realtà-sogno-incubo, dove il disequilibrio da bilanciare ha preso vita da un passato antico.»

- Pubblicità -

La lingua

La variante clautana della lingua friulana, parlata all’interno del film, presenta elementi di peculiarità per fenomeni di ascendenza friulana e per tratti da addebitare ai dialetti arcaici di matrice rustica bellunese. Tutto ciò collima con le condizioni storiche e con le coordinate geografiche dell’abitato montano di Claut (che deriva dal latino clauditu cioè chiuso), in cui i legami – pur labili – con l’area furlana non son stati mai completamente recisi.

La parlata (o forma dialettale) clautana, comunque fondamentalmente friulana, è rimasta integra lungo i secoli per la chiusura tipica della valle. Un dialetto che ha legami con la lingua romanza veneta oltre che con il friulano ma che ha anche francesismi e parole derivanti dal tedesco (influenza tipica dell’emigrazione nei tempi di miseria).

- Pubblicità -
Pubblicità