Voi credete alla magia? Di certo ci crede Ruben Fleischer, regista ai più noto per Zombieland che a nove anni dal film precedente ci porta L’illusione perfetta — Now you see me, now you don’t, terzo capitolo della saga magico-criminale di Now you see me. Il film arriva nelle sale italiane a partire dal 13 novembre con 01 Distribution.
L’illusione perfetta: sfavillante magia criminale
Sono passati dieci anni dall’ultimo trucco dei Cavalieri. Da allora neanche una magia, un’apparizione, un segno di vita. Almeno finché L’Occhio, la società segreta che usa la magia per portare giustizia nel mondo, non riunisce la squadra per un nuovo, complessissimo colpo. Nel mirino dell’Occhio questa volta è la famiglia Vanderberg, che da generazioni usa il commercio di diamanti per ripulire i soldi di trafficanti d’armi, criminali e signori della guerra. La missione porterà gli stagionati (e scoraggiati) Cavalieri a collaborare con un trio di giovani maghi di New York City, acerbi ma talentuosi e pronti a tutto pur di fare giustizia. Gli imprevisti non mancheranno: d’altro canto quando si parla di magia, il fatto che nulla sia quello che appare è parte delle regole del gioco…
L’illusione perfetta: fanta-heist
Devo dire, fatico un po’ con i film della serie di Now You See Me. Perché da una parte sono generalmente godibili, dall’altra sono in piena crisi d’identità: vorrebbero essere heist movies, in senso stretto lo sono, ma poi si perdono un po’ nella fascinazione visiva per la magia. Nel senso: l’heist, come genere, è un po’ ossessionato dal processo, dalle minuzie del piano che i nostri protagonisti stanno portando avanti e dai mille, minuscoli modi in cui le cose possono andare bene o male. In questo senso il framing “magico” prova a stupire il pubblico in modo sempre un filo eccessivo, snaturando il feeling tattile e intricato del genere in cui si posiziona. In questo caso questo terzo episodio della serie riesce a riprendersi all’ultimo, regalandoci un twist inaspettato ma che non risulta troppo gratuito.

Troppi maghi e troppi cuochi
Materia su cui il film invece cade è la gestione di un cast così corale. Il grandi classici del genere (pensiamo all’Ocean’s Eleven di Soderbergh) fanno loro stessi un trucco di magia: ci illudono di avere un cast molto ampio, quando in realtà la pellicola si basa su una manciata di dinamiche e personaggi principali, che vediamo circondati da una batteria di comprimari macchiettistici e memorabili che però in realtà occupano molto poco spazio in termini di architettura della storia. L’illusione perfetta ha un cast troppo strutturato, troppo ampliato nel corso della serie, troppo infarcito di star che è difficile ridurre a una manciata di battute per riuscire in un trucco del genere.
Il risultato è un film privo di focus e di verve nonostante il susseguirsi di setpieces quasi perfetti. Non è un caso che il personaggio di gran lunga migliore del film sia quello Rosamund Pike che, oltre ad essere Rosamund Pike, è l’unico che ci è concesso di esaminare ed esplorare in solitudine, con un minimo di spazio attorno.
Il cast
Torna Jesse Eisenberg, nei panni di J. Daniel Atlas, carismatico leader del gruppo di maghi e criminali gentiluomini. Con lui Woody Harrelson è il mentalista Merritt McKinney, Isla Fisher è la regina della fuga Henley Reeves e Dave Franco il maestro delle carte Jack Wilder. Di ritorno anche Lizzy Caplan nei panni di Lula May, ‘sostituta’ di Henley nel secondo film, come anche Morgan Freeman in quelli del decano dell’Occhio Thaddeus Bradley. Ad animare il cast sono però le new entries: Dominic Sessa interpreta il carismatico imitatore Bosco e Ariana Greenblatt l’agilissima June, mentre Justice Smith è Charlie, che idea tutti i piani del trio ma rimane dietro le quinte. La cattivissima Veronica Vanderberg è invece interpretata dall’unica e sola Rosamund Pike.
La recensione
L’illusione perfetta è un fanta-heist generalmente godibile, ma nasconde una generale mancanza di verve sotto una pelle cinetica e piena di colpi di scena. Imperdibile però Rosamund Pike
Voto:
7/10