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La Bisbetica Domata 2: indovinate se ne avevamo bisogno – La recensione

La bisbetica domata è una commedia teatrale scritta da William Shakespeare. La trama ruota attorno a Katherine, una giovane donna dalla personalità forte e ribelle, e a Petruccio, un gentiluomo che decide di corteggiarla nonostante la sua fama di donna difficile. Petruccio accetta la sfida di domare il carattere di Katherine e, attraverso una serie di situazioni comiche e ingenue i due personaggi si trovano coinvolti in un rapporto che evolve da conflittuale a affettuoso. Questa è la trama da cui parte la commedia romantica polacca di Netflix, che è addirittura arrivata al secondo film. La Bisbetica Domata 2, diretta da Filip Zylber e disponibile a partire dal 20 dicembre, riesce ad essere più superficiale e facilone del primo. E ce ne voleva. Si guadagnerà un posto nella top ten di Netflix?

La Bisbetica Domata 2, addio Shakespeare

Se il primo film faceva finta di mantenere qualche motivo del materiale d’origine, giunti al secondo film tutto è andato perduto. Quello che rimane è una commedia dei sotterfugi e degli imprevisti che renderebbe meglio sotto forma di sketch comici, in cui i personaggi sono macchiette e anche bisbetici. Tutti, mica solo uno. Dove eravamo rimasti? Kasia e Patryk stavano vivendo il loro sogno d’amore, dopo tanta fatica per guadagnarselo. Kasia viene chiamata negli Stati Uniti per ricevere un premio.

Mentre è lì, il suo ex torna e le tende un mezzo agguato. Patryk rimane nel villaggio polacco a gestire la casa vacanze, e incontra una ragazza che ha appena mollato il fidanzato. Nessuno dei due protagonisti si fida dell’altro, entrambi temono l’infedeltà. A questi timori si aggiungono le mille voci del paese, che sospettano e mormorano continuamente, non lasciandoli respirare. Cosa potrà andare storto?

La Bisbetica Domata, ne avevamo bisogno?

Persone che non comunicano, vecchie che non fanno altro che bere e urlare, orsi, ladri, pettegoli, costumi polacchi e corse sulla neve, scene di nudo. In questo film c’è di tutto, peccato che nulla diverta. Tutto sembra appiccicato con una colla di scarsissima qualità, e niente attacca. Viene voglia di prendere i personaggi e di scuoterli per le spalle, e la storia procede zoppicando. Non ne avevamo bisogno, ma va bene lo stesso.

Il cast

In un cast pseudo corale, agli unici veri protagonisti sono Magdalena Lamparska (Kasia) e Mikołaj Roznerski (Patryk), si aggiungono Piotr Cyrwus, Tomasz Sapryk, Dorota Stalińska, Sławomir Zapała, Dorota Landowska, Elżbieta Trzaskoś, Magdalena Schejbal e Jan Kardasiński.

La recensione

Persone che non comunicano, vecchie che non fanno altro che bere e urlare, orsi, ladri, pettegoli, costumi polacchi e corse sulla neve, scene di nudo. In questo film c’è di tutto, peccato che nulla diverta. Tutto sembra appiccicato con una colla di scarsissima qualità, e niente attacca. Viene voglia di prendere i personaggi e di scuoterli per le spalle, e la storia procede zoppicando. Non ne avevamo bisogno, ma va bene lo stesso.

Voto:

5/10
5/10