La Grande Storia su Rai 3 in prima serata per raccontare il Novecento. L’ultima puntata di giovedì 8 settembre racconta l’armistizio
Termina stasera giovedì 8 settembre l’appuntamento con La Grande Storia in prima serata su Rai 3 5 nuovi appuntamenti per raccontare la storia dal vivo nei luoghi, volti, storie che hanno fatto il Novecento. Ogni puntata è stata costruita intorno al racconto in studio di Paolo Mieli accompagnato da diversi servizi e documentari per raccontare gli eventi, i movimenti che hanno segnato la nostra storia.
Giovedì 8 settembre nell’ultimo appuntamento Paolo Mieli ricorda proprio l’armistizio dell’8 settembre che fece passare l’Italia nell’alleanza anglo-americana. L’appuntamento è su Rai 3 (anche in streaming su Rai Play dove si trovano anche le precedenti puntate) dalle 21:20.
Giovedì 8 settembre, l’argomento della puntata
La puntata di stasera giovedì 8 settembre de La Grande Storia approfitta della data per raccontare proprio l’8 settembre del 1943 il giorno in cui venne annunciato l’armistizio con gli alleati anglo-americani. La puntata si concentra su quei 45 giorni dalla caduta del fascismo il 25 luglio all’armistizio dell’8 settembre.
Il programma parte con raccontare le trattative, non sempre facili e mantenute segrete, in cui ci furono anche alcune resistenze da parte del governo italiano. Trattive che si conclusero con la firma il 3 settembre ma che furono tenute segrete fino all’8 settembre quando era in corso lo sbarco a Salerno degli alleati. Ampio spazio al racconto della fuga del Re Vittorio Emanuele III, della corte reale e dell’intero governo, alla volta di Brindisi, mentre le truppe del Reich nazista attaccavano le forze armate italiane, prive di ordini e abbandonate a sé stesse.
Si parla poi di chi decise di imbracciare le armi e resistere all’occupazione, con la nascita del Cln, il Comitato di Liberazione Nazionale, e la storia di Italia Libera, la formazione partigiana composta da un pugno di uomini e donne che dal nulla seppero costruire un esercito che combatté nelle valli del Cuneese fino ai giorni della Liberazione