Lasse Hallström è tornato, e il suo nuovo film ha preso d’assalto Prime Video: in questo momento, La mappa che mi porta a te è al secondo posto della top ten. Come potreste aver intuito dal titolo, a noi sembra un ennesimo caso di slop in direct-to-streaming. Ma sono solo io che grido alle nubi come nonno Simpson o c’è un motivo? Scopriamolo insieme.
La mappa che mi porta a te: Inaspettatamente trovare se stessi
Heather sta facendo un ultimo grande viaggio per l’Europa con le migliori amiche Connie ed Amy prima di trasferirsi a New York e iniziare il suo lavoro in banca. Su un treno incontra Jack, che invece sta tracciando le orme del suo bisnonno durante la seconda guerra mondiale, immortalate in un diario. Non c’è colpo di fulmine immediato, ma le inaspettate avventure che i due vivranno col resto del gruppo faranno da base alla nascita di qualcosa di speciale. Il contrasto fra la natura pianificatrice di Heather e la tendenza a seguire il flusso di Jack, però, rischiano di mettere i bastoni fra le ruote del loro amore…
Il cinema è comunicazione
Il cinema è, prima di tutto e innanzitutto, un mezzo di comunicazione: ogni volta che guardiamo un film stiamo entrando in conversazione col film stesso e con chi lo ha realizzato. La mappa che mi porta a te non ha assolutamente nulla da dire. I protagonisti passano due settimane a salterellare da una location da sogno all’altra fra Spagna, Portogallo e un pizzico d’Italia, cianciandosi addosso discorsi pseudo-filosofici a malapena appropriati per un teen movie con talmente poca chimica che ci si chiede se siano nella stessa stanza.
La mappa che mi porta a te: meritiamo di meglio
Va benissimo che non tutti i film — specialmente non tutte le romcom — vogliano o debbano provare a parlare dei recessi dell’animo umano, però ho bisogno perlomeno di qualcosa. Perché se poche settimane fa tuonavo contro Il mio anno a Oxford, questo film è ancora più vuoto. Gli concedo di essere decisamente più bello da vedere — e non sono solo le location, è proprio che Elias Felix ed il suo team hanno fatto proprio un bel lavoro — ma non si può vivere di soli shot instagrammabili. Come un terribile primo appuntamento questo film non vuole parlare con noi, solo sbrodolarci addosso un’ora e mezzo di platitudini autocompiaciute: meritiamo di meglio.
Il cast
Madelyn Cline è Heather, una ragazza fin troppo precisa che s’imbarca in un ultimo viaggio per l’europa prima di iniziare il suo nuovo lavoro serio a New York. KJ Apa invece è Jack, anche lui in viaggio ma sulle tracce del suo bisnonno. Sofia Wyle e Madison Thompson sono Connie e Amy, migliori amiche di Heather che si sono imbarcate con lei nell’avventura europea. Orlando Norman è Raef, amico di Jack che si prende una sbandata per Connie, mentre Josh Lucas è il padre di Heather, che l’ha cresciuta da solo.
La recensione
Il cinema è, prima di tutto e innanzitutto, un mezzo di comunicazione, e questo film non ha assolutamente nulla da dirci. Come un terribile primo appuntamento, vuole solo sbrodolarci addosso un’ora e mezzo di platitudini autocompiaciute e poi levarsi di mezzo: meritiamo di meglio.
Voto:
4/10