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La nostra Raffaella, un documentario Rai dedicato a Raffaella Carrà

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Raffaella Carrà è un vero e proprio mito della tv italiana e non solo. La Rai ha deciso di celebrarla con un documentario speciale in prima serata sabato 25 maggio 2024 per ripercorrerne la carriera. L’appuntamento è anche in streaming su RaiPlay. Artista a tutto tondo, cantante, ballerina, conduttrice è stata un simbolo dell’Italia che voleva cambiare. La nostra Raffaella è il titolo del documentario Rai per indicare quanto la Carrà fosse parte integrante del mondo della tv pubblica.

La nostra Raffaella, il ricordo Rai

La storia di Raffaella Carrà “La nostra Raffaella” e la Rai si sono sovrapposte per decenni, influenzandosi reciprocamente, divenendo un unico pentagramma nella sinfonia generale di un Paese che, dalla fine degli anni Sessanta, ha percorso molta strada.

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Raffaella si è fatta interprete di un’Italia che voleva cambiare: nel modo di ballare, nel modo di vestire, nel modo di amare e di pensare. Un’Italia che a guardar bene le somigliava profondamente: semplice e talentuosa, provinciale e attenta a ciò che succede nel mondo, fedele ai valori “di una volta” e tuttavia prepotentemente affacciata sulla modernità. Questa ventata rivoluzionaria è stata ancora più forte in Spagna dove ancor più che in Italia la Carrà è un vero e proprio mito.

Le testimonianze

Energia, rigore, empatia, sono state le qualità che Raffaella ha sempre messo nel suo lavoro ma anche nei rapporti con i suoi collaboratori e con tutti quei personaggi, dello spettacolo e della cultura, che oggi possono raccontare con orgoglio e affetto di aver lavorato al suo fianco o di averla incontrata. Proprio attraverso le loro voci Bruno Vespa, Enzo Paolo Turchi, Irene Ghergo, Maria Grazia Cucinotta, Noemi e molti altri, viene fuori un ritratto sincero, attento, prezioso della “nostra Raffaella” che attraverso le tante interviste rilasciate in cinquant’anni di carriera e conservate nelle preziose Teche della RAI (da Biagi a Fazio, da Costanzo a Mollica, da Minoli a Vespa), si racconta in una sorta di virtuale self-portrait: facendo così riemergere e rivivere le sue idee e i suoi progetti, i suoi ricordi e i suoi sogni.

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Anche i luoghi “parlano” di lei: il Centro di produzione televisiva di Via Teulada, l’Auditorium del Foro Italico, il Teatro delle Vittorie. È qui che ancora oggi, come per magia, riecheggiano l’inconfondibile risata di Raffaella e le note delle sue famosissime canzoni, divenute veri e propri inni pop di un intero Paese, bandiere di “fiesta” e di libertà su cui continuano a ballare le generazioni di ieri ma anche i giovanissimi di oggi, travolti da un’energia senza tempo.

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