La Vita che Volevi di Ivan Cotroneo, anche regista, prodotta da Banijay Studios Italy, composta da 6 episodi, ha debuttato il 29 maggio su Netflix, ma nonostante le buone intenzioni e il tema è decisamente da evitare. Scritta da Cotroneo e Monica Rametta, duo consolidato della fiction italiana da Tutti Pazzi per Amore a La Compagnia del Cigno, la serie vede protagonisti tra gli altri Vittoria Schisano (attrice che ha cambiato sesso nel 2011), Alessio Lapice (Imma Tataranni, Luna Park) e Giuseppe Zeno.
La vita che volevi è descritta come una storia di legami, amicizia e scoperta, che racconta della felicità che crediamo di volere (programmata, ordinata, semplice) ma anche di quella che ci sorprende, che scombina la vita. È ciò che accade a Gloria (Schisano), la protagonista, e che risuona poi in tutti i personaggi della storia.
La Vita che volevi la trama della nuova serie Netlfix
La trama di La Vita che Volevi racconta la storia di Gloria, che a Lecce ha trovato la sua felicità. Ha fondato un’agenzia turistica, è innamorata di Ernesto e tutto sembra andare per il verso giusto. All’improvviso però arriva a Lecce Marina, una sua vecchia amica dai tempi dell’università a Napoli, di prima del suo percorso di transizione.
Marina (Pina Turco) si porta dietro i figli Andrea (Nicola Bello) e Arianna avuti da due diverse relazioni. La ragazza è incinta di nuovo e il padre del futuro nascituro è Pietro (Alessio Lapice) un ragazzo dal carattere passionale ma pericoloso. Gloria non vorrebbe riallacciare i rapporti con Marina che le ricorda un periodo della sua vita che voleva solo dimenticare. Marina nasconde però molti segreti e presto in scena arriverà anche Sergio (Giuseppe Zeno), il padre di Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente nei confronti di Gloria. Gloria deve così fare i conti con con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere vissuta.
Il nostro commento
Sarebbe ridondante – viste le tante volte in cui l’ho scritto – dire che questa è l’ennesima occasione sprecata per una serie italiana Netflix. Perché va bene una volta, due, ma stavolta siamo proprio alla frutta, e non c’è Cotroneo che tenga. Dimenticate le sue serie di punta, il suo umorismo diplomatico ma gradevole, lo stile tipicamente italiano ma molto curato e preparatevi a una banalissima fiction Rai, o a una soap stile “L’onore e il rispetto”, per capirci.
La vita che volevi è un prodotto di qualità tremendamente scolastica, caratterizzato da un regia eccessivamente enfatica, una recitazione forzata e immatura, una sceneggiatura prevedibile e mai d’impatto. Una “serie” finita su Netflix per rinfoltire un catalogo sempre più ingolfato di trash tv, di titoli di cui faremmo volentieri a meno vista la grande offerta a disposizione su ogni piattaforma. Seguite i nostri altri consigli e ignorate questa fiction che, siamo certi, dopo le stroncature di queste prime 48 ore, verrà gettata nel dimenticatoio fino al prossimo – ci auguriamo migliore – esperimento.
Giorgia Di Stefano voto 4
Il Cast
Il cast è formato da Vittoria Schisano, Giuseppe Zeno, Pina Turco, Alessio Lapice, Nicola Bello, Francesca Pia Di Nola, Michele De Virgilio, Bellarch, Francesco Pellegrino.
Dove è stata girata La vita che volevi
La miniserie in sei puntate è stata girata tra Lecce e Napoli, Vittoria Schisano ha anche raccontato di aver acquistato una casa in Puglia dopo esser rimasta colpita dalle sue bellezze. Regia e sceneggiatura sono di Ivan Cotroneo, scritto con Monica Rametta.
La vita che volevi, le dichiarazioni
Monica Rametta, sceneggiatrice: “Volevamo raccontare una donna AMAB (Assigned Male At Birth), una donna transgender lontana dagli stereotipi, vera, fatta di carne e di sangue, un personaggio pieno di sfumature e anche di contraddizioni. È da lei che siamo partiti per ideare la serie. È stata Gloria a guidarci e noi a seguirla. La vita che volevi è la storia di una donna nata nel corpo di un uomo e decisa a conquistare la sua piena felicità.”
Ivan Cotroneo, regista: Trasformare una storia scritta, un copione la cui lavorazione ha richiesto più di due anni, in immagini e scene è un’impresa di grande responsabilità. Quando comincia la preparazione ti senti responsabile del lavoro fatto fino a quel momento e del lavoro che verrà, del tempo che chiederai a tutte le persone di cui avrai bisogno per portare a compimento questa avventura. La creazione con la mia partner in crime di sempre, Monica Rametta, aveva già messo tanti punti fermi, e alcuni li aveva suggeriti, a cominciare dalla protagonista: il corpo e la persona di Vittoria Schisano si sono con forza imposti per talento e aderenza al personaggio.