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Mental su RaiPlay venerdì 18 dicembre la serie italiana su un gruppo di ragazzi con problemi psichiatrici

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Mental la prima serie italiana sui disturbi psicologici dei ragazzi su Rai Play venerdì 18 dicembre

Arriva su Rai Play venerdì 18 dicembre Mental la prima serie italiana che affronta in modo diretto il tema del disturbo psichiatrico tra gli adolescenti. I protagonisti della serie sono ragazzi non solo con problemi mentali ma anche con tutti i sentimenti, errori, passioni, dubbi dell’adolescenza che complicano la vita fuori e dentro l’ospedale.

Basata sul format di successo Seakasin diventato un fenomeno crossmediale, Mental è formata da 8 episodi da 25 minuti tutti rilasciati venerdì 18 dicembre su Rai Play in streaming. La serie è prodotta da Rai Fiction e Stan By Me, scritta da Laura Grimaldi e Pietro Seghetti e diretta da Michele Vannucci. Un classico coming of age dove i 16 anni dei protagonisti sono complicati da problemi psicologici. Tra allucinazioni, tossicodipendenza, autolesionismo e voglia di fuggire lontano da tutto, i ragazzi troveranno, però, qualcosa in grado di farli stare bene per la prima volta: un gruppo di amici pronto a tutto. Un ritratto dell’adolescenza, per quanto estremo, universale. Perché, in fondo, chi a 16 anni non si è sentito almeno un po’ fuori di testa?

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Il catalogo RaiPlay

La trama di Mental

Protagonista di Mental è Nico (Greta Esposito), una ragazza di 16 anni che in testa ha un caos in cui neanche lei riesce a orientarsi: continui attacchi d’ansia, visioni, voci che le parlano… Dopo un forte episodio allucinatorio Nico viene presa in carico da una clinica psichiatrica con una diagnosi di schizofrenia. Lì incontra quelli che saranno i compagni di viaggio di un difficile ma fondamentale percorso di conoscenza e di accettazione di sé: Michele (Romano Reggiani), ragazzo borderline tossicodipendente con un padre ingombrante che non gli lasciano vedere, Emma (Federica Pagliaroli) anoressica autolesionista, esperta del glitter, maestra della manipolazione degli altri, persino dei dottori. È ossessionata dalla gelosia per il suo ragazzo che è fuori, nel “mondo vero”. E poi c’è Daniel (Cosimo Longo) logorroico bipolare, convinto di non avere nessun problema: perfino il gesso che ha alla gamba per lui è solo un modo per tenerlo buono, l’ennesimo tentativo dei medici di controllarlo o farlo impazzire.

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Un racconto che mette in luce, attraverso un linguaggio diretto e lontano dagli stereotipi, come la differenza tra loro e gli altri ragazzi non sia poi così marcata, perché – come diceva Franco Basaglia, padre della legge 180 che chiuse per sempre i manicomi – “da vicino nessuno è normale”.

Nel cast della serie anche Martina Bonan nei panni di Valentina, la compagna di scuola che ha preso di mira Nico, Elena Falvella Capodaglio nel ruolo di Tonia, la figlia del primario Simonini, interpretato da Gianluca Gobbi, e ancora Anna Bellato nel ruolo della psicologa Giulia, Simone Liberati che interpreta l’infermiere Mirko, Marco Cocci nei panni di Sebastiano, il padre di Michele, e Milena Mancini in quelli della madre di Emma.

Un problema da affrontare

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La serie è pensata per un pubblico di giovani tra i 15 e 24 anni ed è stata realizzata con la consulenza della Dott.ssa Paola De Rose dell’Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Secondo i dati della società italiana di Pediatria otto ragazzi su dieci tra i 14 e i 18 anni hanno sperimentato forme più o meno gravi di disagio emotivo, che nel 15% dei casi è sfociato addirittura in gesti di autolesionismo. Gli studi del Professor Stefano Vicari, Responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, rivelano invece che in Italia il suicidio è la seconda causa di morte tra gli under 20 (peggio fanno solo gli incidenti stradali), la depressione colpisce quasi 1 ragazzo su 10, e l’anoressia – che è la malattia psichiatrica col più alto tasso di mortalità – colpisce l’1% delle ragazze.

Arricchisce il progetto una campagna social che ha l’obiettivo di sensibilizzare al tema del disturbo mentale tra gli adolescenti, normalizzarlo e spronare così i ragazzi a non vergognarsi e a chiedere aiuto agli esperti. Hashtag
ufficiali: #èoknonessereok #davicinonessunoènormale #fuoridime #mental.

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