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Mi Hanno Sputato nel Milkshake su Rai 3 e RaiPlay il pilot vincitore del Premio Solinas

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Mi Hanno Sputato Nel Milkshake il pilot vincitore del Premio Solinas stanotte 27 dicembre su Rai 3 e in streaming su Rai Play

Finalmente realizzato viene presentato al pubblico Mi Hanno sputato nel Milkshake il pilot vincitore del Premio Solinas scritto da Carolina Cavalli vincitore della prima edizione del Premio Solinas Experimenta Serie  un concorso nato all’interno del Premio Solinas per lo sviluppo di progetti di serie tv da 25 minuti a puntata. Mi Hanno sputato nel Milkshake è giĂ  disponibile su RaiPlay (casa ideale per questo formato) e trasmesso nella notte del 27 dicembre a 00:35 su Rai 3.

Mi hanno sputato nel Milkshake  è una coproduzione Rai Fiction, Premio Solinas, Tapeless Film per la regia di Carolina Cavalli e Beppe Tufarulo. Il cast vede il coinvolgimento di Aurora Ruffino, Francesca Agostini, Sara Mondello, Valentina Carnelutti, Dario Aita, Matteo Olivetti, Giampiero Judica. 

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La trama

Mi Hanno Sputato nel Milkshake è un dramedy contemporaneo sulla crisi dei 25 anni, in quella fase in cui si ha l’impressione di essere sempre in bilico e in ritardo su tutto anche se non si sa bene per che cosa. L’impressione è quella di un pilot capace di mixare la tradizione americana del cinema mumblecore a basso budget e indi con elementi assurdi e pop, che citano le sitcom anni ’90.

Siri (Aurora Ruffino), tenta di trascinarsi fuori da quel periodo, cercando soluzioni che la adeguino alla realtà, comunque ostile per lei, così spaesata e inadeguata, come gli altri personaggi che la circondano: la sua coinquilina Tea (Francesca Agostini), l’amica Momo (Sara Mondello), il su ex Seba (Dario Aita), il suo nuovo flirt, Dj Stomale (Matteo Olivetti), ma anche gli adulti, come il suo Capo (Giampiero Judica) o la sua psicologa in perenne conflitto con la figlia (Valentina Carnelutti, in scena con sua figlia Nila Prisco).

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Ambientato nel 2010 a Milano, è uno spaccato della generazione cresciuta negli anni ’90, nostalgica di quel periodo oggi diventato mitico. Un pastiche vintage di una quotidianità familiare, in una quasi metropoli occidentale, popolata di quasi adulti, che quasi vivono e cercano di risolvere uno strano fastidio che li accompagna in ogni momento. Un rumore di fondo che non li molla e che cercano di esorcizzare con strane ossessioni che sono solo il sintomo di un’ansia più grande e generalizzata, come quella di Siri per il barista che a suo dire la odia e la perseguita.

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