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Monterossi – La serie tv su Prime Video, le dichiarazioni dalla conferenza stampa

Monterossi – La serie Prime Video dal 17 gennaio in streaming, oggi 11 gennaio la conferenza stampa con aggiornamenti live

Monterossi – La serie debutta su Prime Video lunedì 17 gennaio in streaming, il cast e gli autori oggi 11 gennaio 2022 presentano la serie con una conferenza organizzata in streaming che seguiremo con aggiornamenti Live.

Presenti alla conferenza stampa il protagonista Fabrizio Bentivoglio, i membri del cast Diego Ribon, Martina Sammarco e Carla Signoris, il regista Roan Johnson e l’autore dei romanzi da cui tutto è tratto Alessandro Robecchi.

Monterossi – La serie la conferenza stampa live

Alessandro Robecchi (autore dei romanzi): vedere prender forma alle mie storie è sorprendente. Scrivere è una cosa che fai da solo ma il lavoro collettivo che si mette in campo nell’adattamento è entusiasmante, tra l’altro poi leggendo la sceneggiatura mi domandavo “chissà poi come fa Roan (il regista, ndr.)” e poi ci riusciva. L’importanza di una traduzione, di un adattamento è la fedeltà.

Fabrizio Bentivoglio: Milano, una certa generazione, l’essere dell’Inter sono degli aspetti di Monterossi che mi hanno subito fatto trovare un’affinità del personaggio. Un vincente involontario innamorato dei perdenti è la definizione data di Monterossi dall’autore, e mi ritrovo molto in questa definizione.

Con Carla Signoris, che interpreta una presentatrice di un programma molto popolare, si scherza sui riferimenti a cui non si risponderà: un personaggio che rappresenta tutto il cinismo della tv, senza fare nomi, esatto opposto mio. Conoscevo benissimo i libri che ho letto e non vedo l’ora di esser rapita come succede in uno dei romanzi.

Martina Sammarco: esperienza incredibile, per me è stato importante aver girato subito le scene ambientate in casa perchè si è creata subito un’affinità.

Diego Ribon: cerco di mettere me stesso nei personaggi, se uno vuol tirar fuori dell’umanità si deve mettere in gioco, esserci è complicato.

Roan Johnson: ci siamo subito innamorati dei romanzi, avendo già adattato Malvaldi per il BarLume e Camilleri per 2 film tv, so bene che non devi mai tradire il cuore del libro. In questo caso la scrittura è molto cinematografica, abbiamo quindi quasi soffocato il nostro ego per evitare di aggiungere roba. Il personaggio di Lucia nei romanzi non ha un nome ma è indicata solo con Lei.
Monterossi è innamorato di Milano ma è in un conflitto grosso con una città che non conosce più, la casa in questo è fondamentale, ha un gusto vecchio anni ’70 ma si affaccia sulla modernità. Uno scontro tra i suoi valori e un mondo di cui non capisce più il contesto.

Bentivoglio: Bob Dylan per Monterossi è una sorta di fratello maggiore, un amico di vinile, con cui chiacchierare e confrontarsi. In ogni situazione ha la sua canzone da mettere come colonna sonora. Una passione che condivido con lui.
In tv guardo notiziari e partite di calcio (stessa risposta di Diego Ribon). Ogni tanto guardo il teatro di Eduardo.

Martina Sammarco: fagocito film e serie tv, è la tv quando decido io e amo l’idea di poter fare un overdose, aspettare la settimana non ce la faccio.

Roan Johnson: anche io non aspetto la programmazione, sono felice che Monterossi venga rilasciata tutta insieme.

Carla Signoris: io amo i talk show poltici, adoro i documentari.

Robecchi: credo che in una buona storia, anche crime, si debba ridere, piangere, arrabbiarci per questo la storia deve un po’ rapportarsi alla vita vera e per questo c’è questo mix di generi nella serie.

Johnson: al confronto con la serialità straniera non c’abbiamo mai pensato perchè sia la serie che i romanzi hanno una loro unicità, non assomiglia ad altro. Credo anche che se ci fosse stato solo un soggetto e non ci fossero stati i romanzi, difficilmente si sarebbe potuto fare perchè è anche complesso capirne il tono.

Signoris: per preparare il personaggio ho studiato le battute a memoria perchè da lì parte la costruzione del personaggio, smielata davanti le telecamere e cinica dietro così davanti a un caso umano chiede “ma è fotogenica?”. Ma è uno specchio del nostro paese, un cinismo che fa parte di noi. Ne conosco tante di Flore perchè sono professioniste che fanno il loro lavoro. La tv di oggi è più chiacchiera quella di un tempo era più scritta.

Bentivoglio: la Milano che ricordo io è completamente diversa da quella di oggi, dove c’è piazza Gae Aulenti c’era un tiro assegno di un Luna Park.
Ho fatto poca tv è stata in parte una scelta e in parte una direzione della carriera, non avevo preconcetti anche se magari preferivo il teatro. Questa serialità per un attore offre la possibilità di raccontare il personaggio con spazi e tempi diversi.
Non avendo Monterossi figli, ha con Nadia e Oscar un rapporto quasi figliale, oltre che collaboratori sono due cuccioli da aiutare.

Sammarco: il rapporto tra Nadia e Monterossi è un rapporto schietto, diretto, quindi vero, sa che è la persona cui puoi rivolgerti

Johnson: quando siamo intervenuti sui romanzi abbiamo cercato dei punti in cui poter scavare nell’inconscio, per riuscire a raccontare delle cose con ironia, da qui l’uso dei sogni.
Il processo di casting è stato lungo, con Tommaso Ragno avevo già lavorato sia nella Stagione della Caccia che in State a casa (dove c’è Sammarco) quindi l’avevo già individuato poi è pugliese e quindi era già tra i primi subito individuato. Michele Bravi è stato molto aiutato da Bentivoglio e ne è emerso un talento incredibile, probabilmente continuerà a fare sia l’attore che il cantante.

La trama

Carlo Monterossi se ne sta tranquillo nella sua casa milanese, quando all’improvviso la sua vita cambia. Mentre sorseggia un bicchiere del suo whisky preferito viene disturbato dal suono di quel videocitofono che non ne ha mai voluto sapere di funzionare. Pensa a un fattorino ma si trova davanti un tizio col volto coperto e una piccola pistola cromata. Si salva, come si vede nel trailer ma da qui iniziano le sue avventure.

È questa la chiamata del destino che lo spinge a indagare. Un po’ perché ha paura e deve capire chi lo vuole uccidere; un po’ perché è arrivato a un punto della vita in cui viene la tentazione di fare dei bilanci: l’amore è solo il ricordo di una donna che se n’è andata, il lavoro di autore tv gli porta soldi e un po’ di fama, ma molte crisi di coscienza e la voglia di andarsene. Un ironico infelice di successo.

Gli restano solo l’amato Bob Dylan, l’unico che riesca a dar voce alla sua nostalgia, a trovare le parole; e un desiderio imprescindibile di giustizia. Lo stesso che muove Nadia e Oscar, i suoi due giovani aiutanti presi in prestito dal mondo della tv, e quel manipolo di piedipiatti che con il Monterossi finiranno per collaborare. Detective per caso, per rabbia e per curiosità umana, sempre in bilico tra ironica indolenza e struggimento blues, nella sua ricerca della verità Carlo Monterossi dovrà confrontarsi con una coppia di killer colti e professionali, due zingari in cerca di vendetta, collezionisti e contrabbandieri di souvenir nazifascisti, incredibili scambi di persona, una donna che sembra vissuta più volte e un passato crudele che ritorna e lascia dietro di sé indecifrabili indizi.