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Mrs America: dall’ 8 ottobre su TIMVISION la serie che racconta il femminismo attraverso l’antifemminismo

Mrs America, la miniserie con Cate Blanchett dall’8 ottobre su TIMVISION Plus. Recensione, trama, trailer e cast.

Mrs America era una delle miniserie più attese dell’anno, vuoi per il tema, vuoi per il cast di volti noti. La serie è stata prodotta da FX Production e rilasciata da Hulu all’interno del brand FX on Hulu, e dal 8 ottobre arriverà in Italia su TIMVISION Plus con i primi tre episodi di nove. La serie poi continuerà con un episodio a settimana ogni giovedì.

La serie creata da Davhi Waller, vede nel cast volti noti della serialità americana e non, come Cate Blanchett nei panni della protagonista, una donna che si è opposta attivamente all’approvazione dell’ERA, l’emendamento alla costituzione americana che avrebbe riconosciuto costituzionalmente, pari diritti alle donne e che non è mai stato ratificato. Iniziamo dal trailer:

Mrs America, la trama

Mrs America racconta la storia vera del movimento che si è battuto per l’approvazione del “Equal Rights Amendment” e di una donna conservatrice che si è opposta, Phyllis Schlafly, interpretata da Cate Blanchett.

L’ERA (Equal Rights Amandement) è un emendamento presentato nel 1921 al Congresso americano che aveva l’obiettivo di garantire parità di diritti a tutti gli americani, senza distinzioni di genere. L’obiettivo principale dell’emendamento era quello di rimuovere le distinzioni tra uomini e donne in caso di divorzi, lavoro e in altri campi.

Mrs. America, i nostri commenti

Raccontare il femminismo usando una protagonista che non è affatto femminista, giocando sulle sue contraddizioni, sui giochi di potere dell’epoca, sulla cultura stessa di quel periodo, sulle fake news quando ancora non si chiamavano così. E’ questo Mrs. America che fa di Phyllis Schlafly, il personaggio interpretato benissimo da Cate Blanchett, il volto della contraddizione. Phyllis è donna dei sobborghi americani che non ha studiato, ma avrebbe voluto farlo, per prendersi cura dei suoi quattro figli e della sua famiglia. Un diritto sacrosanto che, secondo lei e le sue seguaci, era messo in discussione dall’ERA, l’emendamento che avrebbe rimosso dalla costituzione le distinzioni di genere.

Una figura antifemminista per raccontare il femminismo, è sicuramente un’idea nuova nel panorama seriale, un modo di raccontare una storia che da allo spettatore il compito di comprendere chi era realmente Phyllis, perchè si opponeva a un emendamento che avrebbe comunque migliorato anche la sua vita, e posto fine alle discriminazioni di genere che lei stessa ha subito, e che continua a subire mentre si oppone. Una serie sicuramente impegnativa per il linguaggio, per i temi trattati, ma una bella sfida che ci lascia con il dubbio del secolo: come sarebbe cambiata la cultura americana, e non, se quell’emendamento fosse stato ratificato da tutti gli Stati? Davide Allegra – Voto 8

Come ha detto giustamente chi mi ha preceduto, originale la scelta di una serie femminista raccontata dal punto di vista di chi il femminismo lo voleva “abolire” perché se ne sentiva minacciata. Ma perché? E’ questo più di tutto che vuole fare Mrs. America: andare a indagare la psicologia contraddittoria di una donna (ma in realtà di tante) per spiegare le ragioni di entrambe le facce della medaglia. Un prodotto complesso, stratificato, molto politico, molto sociale, con molti riferimenti precisi all’epoca che racconta. Un prodotto che va digerito ma proprio per questo realizzato con molta cura, che propone delle interpretazioni ottime non solo della Blanchett ma anche di attrici come Margo Martindale e Sarah Paulson. Federico Vascotto – Voto 8

Mrs America è l’esempio della perfezione formale seriale: un tema importante, un cast di livello, uno stile accattivante e un’ambientazione ben chiara e definibile. Tutti elementi che permettono di costruire una struttura esteticamente perfetta, premessa necessaria per conquistare nomi con Cate Blanchette cui affidare il ruolo della protagonista. A questo va aggiunto un tema magari abusato come quello del femminismo, ma visto con gli occhi di chi lo combatte non per elogiarne la battaglia, quanto per mostrarne tutte le contraddizioni. Una miniserie educativa, colta ma che sa essere anche pop nel senso più ampio possibile del termine. Potrebbe essere usata nelle scuole come supporto alla didattica, non in Italia dove il periodo storico quasi non si studia e gli anziani professori guardano con disprezzo tutto quello che non è testuale. Ma con il supporto di un buon libro sull’argomento, sarebbe uno strumento didattico interessante. Come prodotto d’intrattenimento per una serata rilassante forse è meno adatta. Voto 8 – Riccardo Cristilli

Il Cast

  • Cate Blanchett: Phyllis Schlafly
  • Rose Byrne: Gloria Steinem
  • Uzo Aduba: Shirley Chisholm
  • Elizabeth Banks: Jill Ruckelshaus
  • Sarah Paulson: Alice Macray
  • Kayli Carter: Pamela
  • Ari Graynor: Brenda Beigen
  • Melanie Lynskey: Rosemary Thomson
  • Margo Martindale: Bella Abzug
  • John Slattery: Fred Schlafly
  • Jeanne Tripplehorn: Eleanor Schlafly
  • Tracey Ullman: Betty Friedan
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