Nessuno ti salverà, un horror thriller sperimentale e sorprendente – La recensione

Da sempre, i film horror-thriller indagano la nostra relazione con i mostri. Si tratta soprattutto di mostri interiori, quelli del lutto, della tristezza, della mancanza e del senso di colpa che in questo genere cinematografico si personificano in esseri fisici. Nessuno ti salverà (titolo originale No One Will Save You) film scritto, diretto e prodotto da Brian Duffield, fa esattamente questo, ma con un twist. La pellicola è disponibile in streaming su Disney+ dal 22 settembre, è prodotta da 20th Century Studios e Star Thrower Entertainment e siamo sicuri che vi sorprenderà e lascerà spiazzati. Con noi, almeno, lo ha fatto.

Nessuno ti salverà, la trama

Brynn è una sarta che vive ancora nella casa della sua infanzia e che piange la perdita di sua madre e della sua migliore amica, Maude. Per affrontare queste perdite, costruisce una città in miniatura nel suo soggiorno. Un evento passato misterioso (ma legato con la morte di Maude) sembra aver voltato l’intera città contro Brynn e lei conduce una vita solitaria, silenziosa e ritirata.

Una notte, dopo una giornata uguale a mille altre, si sveglia scoprendo un intruso in casa sua e si rende rapidamente conto che si tratta di un alieno. Brynn cerca di fuggire ma viene inseguita dall’intruso. Una lotta senza quartiere si svolgerà tra la giovane donna e gli extraterrestri, e il finale sarà inaspettato.

Nessuno ti salverà, la recensione

Siamo di fronte a un film con una doppia anima. La storia, seppure scritta bene, non è chissà che novità. Una ragazza giovane vive tra lutto e senza di colpa strisciante, alienata dai suoi simili, alla ricerca disperata (ma rassegnata a essere delusa) di contatto umano, che riempie come può, ballando da sola nel suo salotto o scrivendo lettere a una persona che non può più risponderle. A un certo punto, queste sensazioni negative si manifestano sottoforma di extraterrestri.

Le modalità di racconto, però, sono nuove, o perlomeno provano a esserle. Un esempio? La costruzione delle scene, tutta basata su quello che si vede, sulle attese, sui colpi di colore. Siamo di fronte a un film fortemente visivo, anche perché non c’è dialogo. Ebbene, per tutta la lunghezza del film la nostra protagonista (una bravissima e sottovalutata Kaitlyn Dever) non dice una parola, o quasi. Solo una frase, la più importante e vitale del film, il suo nucleo emotivo. Ultima cosa: il finale. Straniante, inaspettato, un po’ grottesco, porta questo film su un altro livello. Un’esperienza che sarebbe stata ancora più efficace al cinema.

Il cast

Kaitlyn Dever è Brynn Adams, ragazza solitaria scacciata dalla sua comunità per un errore compiuto in giovinezza. Porta sulle sue spalle il peso di tutta la silenziosa pellicola. Geraldine Singer è Miss Collins, Dari Lynn Griffin è Maude Collins. Nel cast anche Ginger Cressman e Zack Duhame.