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Nonnas: cibo, nostalgia e un pizzico di sociologia — La recensione

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Cosa significa mettersi a tavola? Se lo è chiesto Joe Scaravella, un meccanico diventato ristoratore a New York, e se lo chiede anche Stephen Chbosky, in Italia noto principalmente per aver scritto e diretto Noi siamo infinito, a cui è toccato raccontarne la storia in Nonnas. E, a quanto pare, se lo chiede anche il pubblico: il film è uscito su Netflix il 9 maggio e ne sta stabilmente scalando la top ten. Pronti a scoprirlo? 

Nonnas: A tavola non s’invecchia mai

La morte della madre è per Joe, ormai prossimo alla mezza età, un punto di svolta. Ormai prossimo alla mezza età, è una di quelle persone che non hanno mai trovato una vera vocazione. Fino a che non arrivano l’ispirazione, e il colpo di testa: investire tutto nella ristrutturazione un vecchio ristorante abbandonato a Staten Island. L’idea di Joe è di onorare la madre con un locale che celebri la cucina e la cultura italoamericana, mettendo ai fornelli delle vere nonne per portare in tavola ricette di famiglia e piatti della tradizione. Ma, senza un minimo di esperienza nella ristorazione e dovendo fare i conti con una brigata di signore tanto dolci quanto difficili, gli ostacoli che si frappongono fra Joe ed il sogno della sua Enoteca Maria sembrano essere insormontabili…

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Sugo e ricordi 

Nonnas è ispirato a una storia vera, in diversi sensi: Joe Scaravella e la sua Enoteca Maria esistono davvero, certo, ma c’è di più. Il film si apre con un flashback dell’infanzia di un lontano pranzo della domenica dell’infanzia di Joe: al suo ingresso in cucina, questo trova la nonna intenta a fare le fettuccine nello stesso identico modo in cui le faceva la mia, di nonna, in alcuni dei miei primissimi ricordi. 

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Nonnas e l’inaspettato sguardo sociologico

Questo non è tanto per evocare la coincidenza personale, ma per dirvi che Nonnas è un film che prova veramente a raccontare il cibo come oggetto socioculturale nella cultura italiana e italoamericana. Più che nutrimento, un mezzo di aggregazione, un modo di tramandare le tradizioni culturali e, perché no, di comunicare in mancanza di altri mezzi. Poi è chiaro, il film lo fa con tutte le esagerazioni, le iper-romanticizzazioni e le semplificazioni del caso: è un film di buoni sentimenti, non un saggio. Nonnas ha qualcosa da dire e, con l’aiuto di un cast di assolute leggende del cinema, 

Il cast

Vince Vaughn è Joe Scaravella, un tranquillo meccanico italoamericano che decide di aprire un ristorante. A interpretare le titolari nonne è un poker di attrici leggendarie: Susan Sarandon è Gia, inarrestabile parrucchiera e regina della pasticceria; Lorraine Bracco è Roberta, burbera amica della madre di Joe sempre ai ferri corti con la bolognese Antonella, interpretata da Brenda Vaccaro, mentre Talia Shire interpreta Teresa, una ex-suora alla ricerca di un cambio di vita. Nel cast anche Linda Cardellini nel ruolo di Olivia, fiamma del liceo di Joe, e Joe Manganiello e Drea de Matteo in quelli del migliore amico Bruno e della moglie Stella.

La recensione

Nonnas è un film di buoni sentimenti che si chiede cosa vuol dire mettersi a tavola. Come un piatto di pasta col sugo della nonna è nutriente, confortante e profondamente nostalgico, senza essere nulla di innovativo o complicato.

Voto:

7/10
7/10
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