Pubblicità
Dituttounpop > SERIE TV > Petra 3, non basta Paola Cortellesi a nascondere i limiti della formula del film tv

Petra 3, non basta Paola Cortellesi a nascondere i limiti della formula del film tv

Pubblicità

Petra è una serie tv ma è anche una collezione di film tv come Sky ha imparato a far bene con i Delitti del BarLume e recentemente anche con Piedone. L’impianto di queste produzioni è quelli di realizzare dei film ma con un filo conduttore comune, sostanzialmente sono delle serie tv con puntate più lunghe del normale. Questo porta a un ibrido che scontenta sia gli appassionati seriali che gli amanti dei film.

Perché la componente orizzontale legata alle vite dei personaggi, soprattutto con il passare delle stagioni, diventa sempre più forte. Così quando ti trovi davanti alle due puntate della terza stagione di Petra, la sensazione di trovarsi davanti a un incompiuto michelangiolesco è molto forte. Soprattutto se guardi il tutto con uno sguardo e un approccio seriale. Petra è una serie tv rimasta abbozzata nella pietra, con tutti gli elementi tipici del genere che cercano di uscire ma che restano soffocati. In questa terza stagione questo limite si sente con più forza perché la sceneggiatura (cui ha collaborato la stessa Cortellesi) calca molto la mano sulla componente personale dei personaggi.

Petra vive con una sofferenza sempre più crescente la vita familiare, bastano pochi sguardi per coglierlo. Ma tutto è troppo rapido, troppo veloce, finendo per assommare scene infilate nel mezzo di un caso interessante, per cercare di dar vita da un lato alla dinamica affettiva e personale di Petra e dall’altra alla rottura della stessa. Non a caso la seconda puntata, pur restando ancorata alle dinamiche dei protagonisti e al rapporto tra Petra e Monte è decisamente più riuscita della prima, con una struttura meno farraginosa e più fluida di tutto il racconto.

- Pubblicità -

Complessivamente Petra resta una serie tv di cui vorremmo sempre vedere nuove puntate e speriamo che tutta la macchina produttiva si metta in modo per realizzare anche la quarta stagione, magari trovando il modo di tornare a una formula da 4 puntate che darebbe più senso a tutta l’impostazione seriale. I personaggi di Petra e Monte, interpretati da Cortellesi e Andrea Pennacchi sono una macchina perfetta e ben oliata, le loro dinamiche divertono e incuriosiscono. Genova (e in parte Palermo nella seconda puntata) è uno sfondo perfetto per l’ombrosa Petra, che ha bisogno dei suoi silenzi, dei suoi spazi, di sentirsi sola in mezzo al caos.

Summary

Per quanto l’amore per Petra sia sconfinato, la formula del film tv fatta in questo modo tradisce diversi limiti

Voto:

6.5/10
6.5/10
Pubblicità