Abbiamo già parlato della wahlbergata, l’immancabile film d’azione con Mark Whalberg che periodicamente fa la sua comparsa su una piattaforma di streaming. Play Dirty porta però una serie di novità e variazioni sul tema. Primo: il film è disponibile dal primo ottobre ma, invece che su Netflix come di consueto, è su Prime Video. Secondo, questo giro vede la regia di razza di Shane Black. Che la wahlbergata sia pronta al salto di qualità?
Play Dirty: colpo grosso nella Grande Mela
Parker è un ladro dallo status leggendario, per la sua abilità e perché è l’unico ad essersi messo contro il potentissimo Outfit di New York ed essere sopravvissuto. Il suo ultimo lavoro finisce però in tragedia quando la collega Zen lo tradisce e fugge con il bottino. La donna infatti lavora con un gruppo di lealisti di un piccolo stato sudamericano che vuole rubare un tesoro inestimabile dal suo corrotto governo per nutrire la gente. Il loro piano però è senza speranza, e solo Parker, insieme a una squadra di vecchie e nuove conoscenze, può aiutarli in questo colpo impossibile. C’è però un problema: la rapina avrà luogo a New York City, roccaforte dell’Outfit da cui Parker è stato bandito, pena la morte…
Heist con brio
Mettiamo subito le mani avanti: Play Dirty non è Ocean’s Eleven. Non aspettatevi la macchina perfetta, oliata e stilosa dei film di Soderbergh, e nemmeno il languido umanesimo di Topkapi. Chiarito questo, però, Play Dirty si rivela un heist movie con più carisma di quello che ci si sarebbe aspettato, che tiene mediamente incollati allo schermo lungo tutta la sua durata. E, fra scene cliché ma ben ritmate e un paio di genuine sorprese, ci fa finire l’esperienza globalmente soddisfatti.

Questione di personalità
Insomma, anche nella wahlbergata la mano di Shane Black si fa sentire. Quello che al film manca in termini del macchinario-trama (che non è dei più originali o interessanti) viene recuperato con un buon senso del ritmo e, soprattutto, una capacità di dipingere dettagli divertenti nel micro. Play Dirty infatti è, sotto sotto, un film delle piccole cose. A dargli brio non è tanto la maxi narrativa in sé o le scene d’azione in larga scala: sono le piccole interazioni fra i personaggi che saturano le scene, mini-gag ripetute o i momenti in cui ciascuno approccia un problema con una modalità innegabilmente propria. Aiuta a reggere la baracca l’immenso carisma di LaKeith Stanfield — onestamente guarderei con molto più entusiasmo un film di Grofield che un altro film di Parker, che taglia il traguardo come il meno colorito dei personaggi a schermo.
Il cast
Mark Wahlberg è Parker, un ladro leggendario bandito da New York City. LaKeith Stanfield è Grofield, vecchio collega di Parker la cui vera passione è il teatro. Rosa Salazar è Zen, un membro della squadra con un piano e un movente nascosto. In squadra anche Keegan-Michael Key e Claire Lovering nei panni della coppia di ladri Ed e Brenda Mackey e Chai Hansen in quelli dell’autista Stan. Completano il cast Thomas Jane come Philly Webb, collega e amico di Parker, e Tony Shalhoub come Lozini, feroce boss dell’Outfit di New York.
La recensione
Play Dirty si rivela un heist movie con più carisma di quello che ci si sarebbe aspettato, che tiene mediamente incollati allo schermo lungo tutta la sua durata. E, fra scene cliché ma ben ritmate e un paio di genuine sorprese, ci fa finire l’esperienza globalmente soddisfatti.
Voto:
7.5/10