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Povere creature! la Barbie Frankenstein che ci sfida – La recensione del film al cinema

Questo, al cinema, è l’anno delle donne. Il fenomeno Barbie, l’esordio di Lily Gladstone, Paola Cortellesi e, infine, Bella Baxter. A lei e al suo fascino magnetico è dedicato Povere creature! film Searchlight Pictures diretto da Yorgos Lanthimos che ha già vinto due Golden Globe. Scritto da Tony McNamara e ispirato al libro omonimo del 1992 di Alasdair Gray, arriverà il 25 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Merita una visita al cinema, senza ombra di dubbio.

Povere creature!, storia macabra di una donna che non conosce vergogna

Siamo alla fine del 1800. Godwin Baxter ha avuto una vita dolorosa e strampalata. Il padre, medico sperimentatore, ha provato su di lui molte delle sue teorie. Adesso, adulto e deforme, vuole fare lo stesso. Venuto in possesso di un cadavere freschissimo, quello di una donna infelice che si era lanciata nel fiume, decide di rimetterlo in vita. Come cervello, però, usa quello del feto che la donna portava in grembo al momento della morte. Il risultato? Bella Baxter: un esperimento bizzarro, una donna Frankenstein bellissima il cui sviluppo mentale va velocissimo e che non conosce vergogna perché non ha subito l’educazione vittoriana. La registrazione dei suoi progressi viene affidata a uno studente di Baxter, McCandless, che finisce per innamorarsene. Prima di decidere di sistemarsi, però, Bella Baxter dovrà sperimentare il mondo a modo suo. Ecco perché si imbarcherà in un viaggio internazionale con il playboy Duncan.

Povere creature! Barbie diventa un mostro (o quasi)

Cosa succederebbe se una donna non fosse stata educata alla vergogna e al pudore? Questa è la domanda centrale del film, il vero esperimento. Controverso, certo, perché stiamo parlando di una donna con un cervello infantile, che però si mette in pari molto in fretta. Cosa succederebbero se i suoi desideri (anche carnali) non venissero stroncati sul nascere? Cosa siamo senza l’educazione dei tempi in cui siamo nati, senza l’influsso della società? Pare che la risposta sia liberi, com’è libera e piccata Bella Baxter, una sorta di Barbie passato sotto il filtro del negativo, che è stata smontata e adesso, rimontata, cerca il suo posto nel mondo senza abbandonare l’idea che si può fare del bene. Con in omaggio un finale grottesco e qualche scena difficile da guardare, perché sempre di Yorgos Lanthimos stiamo parlando.

Una sceneggiatura interessante

Se il tema vi interessa e state pensando di leggere il libro, fatelo prima. L’operazione letteraria è interessante, ma la versione sul grande schermo opera dei tagli e delle selezioni che sono interessanti sia a paragone con l’opera sia in sé, e fanno comprendere appieno le intenzioni del regista. La scenografia, la colonna sonora, i costumi e l’interpretazione di Emma Stone e di Mark Ruffalo nello specifico fanno il resto. Abbiamo di fronte un film macabro, affascinante, che cerca di scatenare in noi la stessa indignazione che Bella Baxter scatenava nei suoi contemporanei, che mette in chiaro le sue intenzioni ma non per questo rinuncia all’onirismo. Da vedere.

Il cast

Bella Baxter è interpretata da una meravigliosa e magnetica Emma Stone. Godwin Baxter è invece Willem Dafoe. Nel ruolo del dottorino McCandless c’è Ramy Youssef. Mark Ruffalo interpreta il raffinato e senza scrupoli (quasi) Duncan. Nel cast anche Christopher Abbott, Jerrod Carmichael, Hanna Schygulla, Kathryn Hunter e Margaret Qualley.

Povere creature! la Barbie Frankenstein che ci sfida - La recensione del film al cinema

La recensione

Abbiamo di fronte un film macabro, affascinante, che cerca di scatenare in noi la stessa indignazione che Bella Baxter scatenava nei suoi contemporanei, che mette in chiaro le sue intenzioni ma non per questo rinuncia all’onirismo. Da vedere.

Voto:

9/10
9/10