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PresaDiretta, la puntata del 21 settembre si occupa della sanità del futuro

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Terzo appuntamento con PresaDiretta di Riccardo Iacona, in onda domenica 21 settembre su Rai 3 e RaiPlay dalle 20.30. Nella prima parte ci sarà un’inchiesta relativa ai centri di accoglienza, la seconda parte, invece, sarà dedicata alla Sanità del futuro.

Aspettando Presadiretta con i centri d’accoglienza

Nella prima parte di PresaDiretta del 21 settembre ci sarà uno spazio dedicato all’analisi della sentenza della Corte costituzionale sui Cpr e racconta i “luoghi idonei” – detti anche “locali idonei” – dove i migranti vengono trattenuti in attesa della convalida dell’espulsione. Pochi metri quadrati, spesso senza porte e senza finestre, di cui non si conoscono il numero e la dislocazione. Stanze dove vengono trattenuti i migranti in attesa di convalida del procedimento di espulsione e dove possono finire anche persone straniere in attesa di rinnovo di permesso di soggiorno. “PresaDiretta” è in grado di mostrare in esclusiva uno di questi luoghi nella Questura di Napoli. Riflettori puntati, poi, sulle conseguenze della sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso che chiede alla politica una legge sui Cpr.
In studio con Riccardo Iacona: il presidente di Antigone Patrizio Gonnella per analizzare le politiche sui migranti, trattenimenti ed espulsioni.

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presa diretta
Foto Rai

Sanità del futuro

Sardegna: un ospedale polo d’eccellenza, il Brotzu. Ma anche tante criticità: nessun reparto di terapia intensiva per bambini, ospedali smantellati, niente registro tumori, medici e specialisti introvabili, comuni senza pediatra. Nell’ultimo anno il 17,2% dei sardi ha rinunciato a curarsi, quasi il doppio della media nazionale. Da Cagliari alla Barbagia, fino alla Gallura, dove d’estate la popolazione si moltiplica con l’arrivo dei turisti. Un’inchiesta di “PresaDiretta” sulla sanità sarda: le Asl commissariate dalla nuova Giunta e il rischio di contenziosi; la vicenda dell’accordo con Cuba voluto dalla precedente Amministrazione per assumere 123 medici.

Il futuro nella sanità si misura con l’innovazione tecnologica. Un reportage nei reparti del Sant’Andrea e del Bambin Gesù di Roma; al San Raffaele, all’Humanitas e al Besta di Milano; al Santa Creu i Santi Pau di Barcellona. Tutti ospedali dove l’intelligenza artificiale permette oggi prestazioni all’avanguardia. Le nuove frontiere delle cure si scontrano però con un’Italia digitale che non decolla. Le questioni irrisolte del fascicolo sanitario elettronico, tra fondi del PNRR, differenze regionali, piattaforme che non dialogano tra loro e milioni di cittadini ancora alle prese con documenti sanitari cartacei.
E poi il confronto con la Danimarca, dove il sistema sanitario pubblico – interamente digitalizzato – è finanziato con l’8% del Pil. Un modello che garantisce cure rapide, efficaci e capillari sul territorio, anche nelle aree più interne del Paese.

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