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Quasi Quasi cambio i miei domenica 14 febbraio su Nove il nuovo esperimento di scambi in famiglia

Quasi Quasi Cambio i Miei su NOVE da domenica 14 febbraio, due adolescenti si scambiano i genitori

Quasi Quasi Cambio i Miei su NOVE da domenica 14 febbraio un nuovo programma docu-reality sul filone degli scambi in famiglia, che ricalca il modello di Cambio moglie ma lo adatta al mondo dei ragazzi.

Il nuovo format originale prodotto da Endemol Shine Italy per Discovery Italia è disponibile in anteprima su discovery+, al centro due adolescenti, che, in un esperimento unico, si scambiano la famiglia per cinque giorni scoprendo gioie e dolori dello stare lontani da mamma e papà. In tutto sono realizzate 8 episodi da 60 minuti.

Come funziona il programma?

Tutti ci siamo lamentati almeno una volta dei propri genitori, è inevitabile soprattutto nell’adolescenza e chi più chi meno ha sognato di provarne altri. Quasi Quasi Cambio i miei parte da qui con due ragazzi, tra i 14 e i 17 anni, apparentemente molto diversi fra loro, che si preparano a partire per una destinazione e una famiglia sconosciute.

Dopo aver salutato i familiari, che non potranno sentire per i giorni successivi, e senza incontrarsi mai personalmente, i due iniziano a vivere l’uno la vita dell’altro. I ragazzi imparano a conoscere la loro nuova casa, la loro nuova cameretta magari da condividere con “fratelli” o “sorelle” e soprattutto, i nuovi “genitori”. Ma se la loro idea è quella di “ora faccio quello che voglio”, si sbagliano.

Ogni giornata è scandita da una tabella di marcia, con attività da svolgere, hobby da coltivare, regole da seguire. Non solo quelle della famiglia, ma anche quelle dell’esperimento, che prevede il ritiro di un oggetto per loro fondamentale: il cellulare. I due adolescenti hanno la possibilità di vedersi nei panni dell’altro solo attraverso le foto che si scambiano tramite un tablet.  Nel corso dei cinque giorni, non mancano malumori e litigi.

Lo scambio, infatti, non è facile neanche per le due coppie di genitori: non solo devono accogliere un nuovo “figlio”, ma allo stesso tempo si preoccupano per quello lontano. È un’esperienza fatta di scontri, ma anche di punti di incontro, uno fra tutti  il momento commovente in cui i ragazzi confidano alla “nuova” famiglia il reale pensiero verso i genitori. Una confessione che, inevitabilmente, porta questi ultimi a riflettere e a mettersi in discussione.

Alla fine dell’esperimento, i due adolescenti si congedano dalla famiglia “adottiva” e torneranno alle rispettive case. Avranno sentito la mancanza dei loro genitori? Apprezzeranno quello che hanno?