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Recensione Brave New World, dal 20 dicembre in Italia su Starzplay

Recensione Brave New World, la prima serie originale di Peacock in Italia su StarzPlay il 20 dicembre.

Brave New World era la prima serie tv originale del neonato servizio streaming Comcast/Universal, che si chiama Peacock (Pavone, per richiamare il logo del canale NBC parte del gruppo Comcast). Ma è stata anche la prima serie ad essere cancellata dal servizio streaming, che si focalizzerà su contenuti meno costosi e più popolari. La serie è andata in onda durante l’estate 2020 e arriverà in Italia su Starzplay dal 20 dicembre con rilascio settimanale.

La serie, prodotta da Universal Content Production con la Amblin Television, e si ispira al romanzo omonimo di Aldous Huxley, pubblicato nel 1932. Ecco un trailer in italiano:

Brave New World, la trama

La serie è ambientata in una società utopica che ha raggiunto la pace e la stabilità attraverso il divieto della monogamia, della privacy, del denaro, della famiglia e della Storia stessa. La serie è stata girata in studio nel Galles del Sud, oltre che in alcune location intorno a Londra.

Bernard Marx (Harry Lloyd) e Lenina Crowne (Jessica Brown-Findlay), cittadini di New London, vivono da sempre in un rigido ordine sociale. Curiosi di esplorare la vita oltre le restrizioni della loro società, i due New Worlders si imbarcano in una vacanza nelle Terre Selvagge, dove vengono coinvolti in una violenta e straziante ribellione. Bernard e Lenina vengono salvati da John il Selvaggio (Alden Ehrenreich), che fugge con loro a New London. L’arrivo di John nel Nuovo Mondo minaccia di interromperne l’utopica armonia, e costringerà Bernard e Lenina ad affrontarne le conseguenze.

Recensione Brave New World – I Nostri Commenti

Una serie che fa della felicità e positività un elemento fondante della trama e della cultura della città di New London. Una metafora in un mondo se vogliamo distopico dove è meglio essere felici, senza alcuna inibizione e quando sorge un problema basta prendere una pillola e dimenticare questa strana sensazione di delusione, tristezza e delirio. Brave New World parte da questa premessa interessantissima che rispecchia se vogliamo parte delle regole della galassia internettiana dove non esistono pulsanti “non mi piace”, della cultura della positività e delle bolle o confort-zone che tutti noi ci creiamo ignorando quello che esiste all’esterno. Ed è proprio l’estraneo che viene utilizzato dalla serie per rompere gli equilibri della società di New London mostrandone tutti i difetti e ristabilendo quel briciolo di umanità fatta di curiosità, esplorazione e anche sentimento. Il problema principale della serie è che superata la curiosità iniziale, si limita semplicemente a elaborare questo concetto mettendo in scena una storia già vista e spesso ripetitiva, come la vita degli stessi personaggi. La serie è priva di ulteriori spinte che potrebbero portare lo spettatore a bramare gli episodi successivi, risultando un classico prodotto estivo da guardare e dimenticare, o semplicemente nel caso italiano, da ignorare nel mare di titoli disponibili in streaming. Davide Allegra – Voto 6

Se tutto fosse un capolavoro come potremmo davvero riconoscere un capolavoro? Per avere un capolavoro abbiamo bisogno non solo del pessimo ma anche del mediocre e del discreto. Brave New World è il discreto che ci fa riconoscere il capolavoro. Una serie tv di puro intrattenimento che potrebbe benissimo essere uno dei tanti pilot scartati o rapidamente cancellati da un canale generalista. Nella difficoltà di non sapere dove sarebbe andato in onda (ha infatti vagato tra porti diversi del gruppo Universal), Brave New World non osa, galleggia tra la semplicità per tutti e l’estremo per pochi, con scene orgiastiche più d’apparenza che vissute. Lo spunto è decisamente interessante soprattutto pensando che è stato immaginato negli anni ’30, la ricostruzione di questa Nuova Londra futuristica è affascinante e inquietante al punto giusto. La serie poi si stabilizza in un equilibrio che rasenta la staticità senza mai però scadere nella noia, nel banale. Tra colpi di scena, svolte e un finale in cui accade tutto e il suo contrario, Brave New World è un ottimo intrattenimento seriale, peccato solo che StarzPlay lo rilascerà settimanalmente. Riccardo Cristilli – Voto 7

Parte bene, va avanti facendo il suo dovere, si conclude con un episodio un po’ caotico, ed è tutta costruita su colpi di scena e alti e bassi. Il vero difetto di Brave New World è che non è costante: la serie parte da una premessa e da un plot interessantissimi, con una location e delle scenografie accattivanti e un cast che tutto sommato funziona, ma alla lunga, gli manca quel valore aggiunto per essere ricordata (e rinnovata, soprattutto).
Quel valore aggiunto caratteristico invece del romanzo di Aldous Huxley, incredibile e indimenticabile storia distopica a cui la serie si ispira in tutto e per tutto.
Fermo restando che l’ho trovata godibile, mi dispiace sempre quando titoli così, con un ottimo potenziale, non vengano sviluppati al meglio. Sono felice che StarzPlay l’abbia portata in Italia, confermando ancora una volta la scelta di concentrarsi su prodotti di nicchia e meno mainstream di altri. Un peccato davvero – come scritto da chi mi precede – che il rilascio sia settimanale: la serie, per essere fruita al meglio, andrebbe vista tutta d’un fiato.
Giorgia Di Stefano – Voto 6.5

 

Il Cast

  • Alden Ehrenreich è John “il Selvaggio”
  • Jessica Brown Findlay è Lenina Crowne
  • Harry Lloyd è Bernard Marx
  • Nina Sosanya è Mustafa Mond
  • Joseph Morgan è CJack60
  • Kylie Bunbury è Frannie
  • Sen Mitsuji è Henry Foster
  • Hannah John-Kamen è Wilhelmina “Helm” Watson
  • Demi Moore è Linda
Una società utopica che ha raggiunto la pace e la stabilità attraverso il divieto della monogamia, della privacy, del denaro, della famiglia e della Storia stessa.Recensione Brave New World, dal 20 dicembre in Italia su Starzplay