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Recensione Le fate Ignoranti, lo stile Ozpetek in formato serie tv e adatto ai nostri tempi

Recensione Le Fate Ignoranti disponibile su Disney+. Ferzan Ozpetek porta il suo stile nella serialità italiana, adattandolo allo strumento.

Mercoledì 13 aprile 2022 Disney+ è entrato ufficialmente nella mondo produzioni locali anche in Italia, con il rilascio della serie Le Fate Ignoranti. Sapete già che la serie è un adattamento in chiave ancora più moderna dell’omonimo film di Ferzan Ozpetek uscito nel 2011. I protagonisti sono Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta mentre Luca Argentero fa da collante e da spinta alla storia principale della serie.

La prima stagione di Le Fate Ignoranti è composta da 8 episodi ed è stata sceneggiata da  Ferzan Ozpetek, Gianni Romoli, Carlotta Corradi e Massimo Bacchini. Era un progetto in sviluppo ormai da anni, ordinato prima dal canale Fox Italia e poi spostato su Disney+ dopo l’acquisizione dei canali da parte del gruppo. La serie per ora è disponibile solo in Italia, ma prossimamente sarà rilasciata anche in altri 50 paesi in cui il servizio è disponibile. Nella nostra scheda, che trovate cliccando qui, trovate tutti i dettagli sulla serie.

Le Fate Ignoranti – La serie, una piccola bolla di speranza

Per Le Fate Ignoranti Disney ha deciso di andare all in, scegliendo Luca Argentero, probabilmente l’attore italiano più famoso in questi anni, soprattutto dopo il boom della serie Doc su Rai 1 durante la pandemia. Luca Argentero ha un ruolo marginale nella serie, è la scintilla che serve a far partire il motore della serie che poi andrà avanti da sola con gli altri personaggi. La serie fornisce un ottima esperienza di intrattenimento, anche se con qualche difetto e un focus forse un tantino eccessivo sulla tragedia.

Le fate Ignoranti infatti è una serie che va a due velocità, la prima molto lenta è l’elaborazione del dolore che rende poco piacevoli i due protagonisti, più per il personaggio di Cristiana Capotondi, meno per quello di Eduardo Scarpetta, a tal punto da risultare quasi irritanti. La seconda realtà invece è veloce, fresca, divertente, spensierata e appartiene a tutti i personaggi secondari del gruppo, forse i meglio scritti della serie e che ci permettono di diventare ottimi compagni di viaggio della loro vita. Le Fate Ignoranti è una piccola bolla di speranza per la serialità italiana, se ci spostiamo in generi che non siano il crime o il thriller che abbiamo già dimostrato di saper fare in modo abbastanza moderno e dignitoso. Le Fate Ignoranti deve solo scegliere cosa vuole essere e se consideriamo che il lutto prima o poi si supera, la scelta è già servita su un piatto d’argento, o almeno questa è la nostra speranza. Voto 8-, Davide Allegra

Una serie figlia del suo tempo

Le Fate Ignoranti è Ozpetek: la serie è figlia del suo tempo e del suo creatore sotto tutto gli aspetti. La mano di Ferzan è evidente in ogni singolo dettaglio: dal cast, alla storia (ça va sans dire), dall’uso della luce alla fotografia. Dai colori, ai dialoghi, alla regia.

La storia della serie è più corale rispetto a quella raccontata nel film: i personaggi secondari hanno un’importanza determinante ai fini della trama, sono tasselli fondamentali di un racconto a più voci. Un esempio lampante è l’episodio 4, in cui Ambra Angiolini (eccezionale nel ruolo) domina la scena, nella storyline che la vede protagonista di un tradimento, a un passo dal troncare con la donna con la quale sta da 15 anni.
Sono proprio i personaggi secondari i più convincenti: Luca Argentero e Cristiana Capotondi faticano un po’ a esprimere i loro personaggi, risultando spesso troppo rigidi e poco spontanei.

Più ironica e meno drammatica rispetto al film, la serie è un prodotto attuale e al passo coi tempi: la buona rivisitazione di una storia indimenticabile e unica. L’impressione che con i suoi “feticci” Ozpetek si sia lasciato prendere la mano c’è, ma passa in secondo piano visto il risultato finale: prima produzione italiana Disney, primo colpo messo a segno. Aspettiamo il prossimo. Voto 7 – Giorgia Di Stefano

Le Fate Ignoranti e quel cinema italiano che scopre il fascino della serialità

Finalmente anche attori e registi (soprattutto) italiani lo hanno capito: la serialità non è qualcosa di serie B rispetto al cinema. Le serie tv permettono di entrare nelle case di tutti e se (purtroppo) le sale si svuotano, le piattaforme si riempiono di racconti più o meno lunghi, capaci di affascinare lo spettatore. Non è un caso che dopo Gabriele Muccino con A Casa Tutti Bene, anche Ferzan Ozpetek scelga di rimettere mano a uno suo film, ampliandolo con le possibilità del racconto seriale, che permette di approfondire i personaggi e le loro storie.

Con Le Fate Ignoranti, Ozpetek porta il suo mondo a servizio del racconto seriale. La serie tv è corale ma senza perdere di vista i protagonisti. Un prodotto perfettamente nello stile del regista per atmosfere, dialoghi, silenzi e fotografia, che si adatta al formato. Sia Muccino che Ozpetek (e collaboratori ovviamente) dimostrano di non scegliere di fare un “film spezzettato” ma di aver “studiato” la formula seriale anche costruendo “casi di puntata” con i vari personaggi che si prendono la scena ciascuno in ogni puntata mentre la vicenda principale continua a scorrere. Voto 7.5 Riccardo Cristilli

É da vedere se…

Le Fate ignoranti è da vedere se vi piace la filmografia di Ferzan Ozpetek, come abbiamo detto la serie è profondamente suo e questo si nota in ogni scena. Senza cercare paragoni, potrebbe essere adatta anche a chi ama drama come A Million Little Things, This is Us capaci di inserire anche una connotazione più leggera al racconto. Per il resto vi consigliamo di scaricare l’app gratuita di TV Tips e di usare la funzione “Match” dopo aver visto la serie, con la quale potete scoprire la prossima serie da guardare, con consigli legati ai vostri interessi.

Recensione Le Fate Ignoranti la serie di Ferzan Ozpetek su Disney+ in Italia. Opinioni, critica, commenti, cosa ne pensa, da vedere?Recensione Le fate Ignoranti, lo stile Ozpetek in formato serie tv e adatto ai nostri tempi