Roma Sotterranea – Una Metro nella storia è il film documentario di History Channel che ci porta nei sotterranei di Roma, tra reperti e metropolitane con l’apertura delle stazioni museo di Fori Imperiali e Porta Metronia. Come si conciliano le esigenze di una metropoli contemporanea con la sua storia? Può Roma vivere davvero nel presente come qualsiasi altra città o il suo passato è troppo ingombrante per permetterle di guardare al futuro?
Roma Sotterranea – Una Metro nella storia, un viaggio nel passato
Roma Sotterranea – Una Metro nella storia è in esclusiva su HISTORY Channel il 15 dicembre alle 21.00 e in streaming su NOW. Scritto da Massimo My e Bettina Hatami e prodotto da MyMax, il documentario racconta come ingegneri e archeologi hanno unito le forze, metro per metro, per realizzare le nuove fermate della Linea C di Roma, che collegherà la periferia sudorientale a quella occidentale della città, accogliendo ogni imprevisto come una sfida da affrontare in squadra, per ampliare il racconto della Capitale e contemporaneamente accompagnare la città nel suo sviluppo.

Le fasi preliminari
I sondaggi di archeologia preventiva non sempre rivelano quanto emergerà durante lavori di scavo così imponenti. È quanto successo in Piazza Madonna di Loreto presso Piazza Venezia, dove, inaspettatamente, è tornata alla luce l’imponente struttura degli Auditoria adrianei, un complesso pubblico su due livelli costruito durante l’impero di Adriano (117-138 d.C.), destinato alla divulgazione culturale, alla pubblica lettura di opere letterarie e in prosa, all’insegnamento della retorica, e all’attività giudiziaria; in seguito a questa scoperta di straordinaria importanza è stato necessario spostare uno degli accessi alla stazione della Piazza.
Ancora più grande il rinvenimento del tutto inatteso fatto scavando presso la nuova stazione di Porta Metronia: a 9 metri di profondità è stata infatti ritrovata una caserma del II d.C.: 1700 mq di superficie con mosaici e affreschi distribuiti in 30 alloggi per una compagnia di soldati che alloggiavano in ambienti di 4 mq e la domus del comandante, dotata di atrio e fontana. Le strutture sono state rimosse per costruire la stazione, dopo la scansione 3D di ogni singolo muro; dopo la collocazione in magazzino, il restauro e la catalogazione dei reperti, le murature e i pavimenti sono tornati alla loro originaria collocazione, facendo della stazione uno straordinario sito archeologico.
