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Sapiens, sabato 27 settembre: Perchè la terra si spacca?

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Sabato 27 settembre in prima serata su Rai 3, secondo appuntamento con Sapiens – Un solo pianeta, il programma che racconta il rapporto tra l’uomo e la natura, condotto da Mario Tozzi. Arrivato all’ottava stagione, è un punto ferma del palinsesto di Rai 3. In apertura di puntata, nello spazio dedicato ai “Dialoghi di Sapiens”, lo scienziato Mario Tozzi converserà con l’umanista Pietrangelo Buttafuoco sui temi della serata.

Sapiens, il tema del 27 settembre

Dopo aver parlato della foresta madre, nella puntata del 27 settembre di Sapiens Mario Tozzi affronterà il tema della Terra che si spacca. Ogni spaccatura della crosta terrestre è una faglia? Come si riconosce una faglia che genera terremoti? Le faglie sono anche responsabili dei terremoti ma di chi è la vera colpa se fanno tanti danni?

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Ogni anno, in Italia, si verificano quasi 17mila terremoti: 46 al giorno, due ogni ora. Nel mondo, considerando i maremoti, le carestie e tutto ciò che si lega ai fenomeni sismici, muoiono quasi 15.000 persone ogni anno.
La puntata di Sapiens è un viaggio nel tempo alla ricerca di alcune delle faglie attive responsabili dei più gravi terremoti che hanno colpito il mondo negli ultimi decenni.
“Sapiens” ha sorvolato la faglia di San Andreas, che attraversa la California da Nord a Sud, lunga quasi 1300 chilometri e attiva da 25 milioni di anni, causata dallo scontro tra la placca pacifica e quella nordamericana e resa famosa dal cosiddetto “Big One”, il tanto temuto terremoto che prima o poi potrebbe colpire la California distruggendo Los Angeles e San Francisco e facendo sprofondare parte della California nell’Oceano Pacifico.

Documentati anche gli effetti disastrosi del terremoto di magnitudo 7.6 che nel 1999 ha fatto molte migliaia di vittime in Turchia, posizionata lungo la fascia collisionale tra le placche euroasiatica e anatolica, uno dei più forti avvenuti in questo secolo nel bacino del Mediterraneo con un’intensità pari a 60 bombe di Hiroshima. Il terremoto arriva fino a Istanbul, città costruita su una faglia senza nessun criterio antisismico. Ma gli effetti di un terremoto dipendono anche dalla geologia: nel terremoto del Messico nel 1985 le onde sismiche sono state amplificate dalla presenza di terreni molli o saturi di acqua causando danni molto più gravi: 10 mila morti, 3000 edifici danneggiati.

Anche il Giappone è una zona molto attiva da punto di vista sismico. Si trova all’incrocio di diverse placche e i terremoti arrivano a magnitudo 9 come a Fukushima nel 2011 e il programma esamina una di queste faglie, dieci anni dopo un fortissimo terremoto che ha causato 5000 vittime nel 1995 a Kobe.

Anche in Italia i terremoti sono una un’evenienza ricorrente e funesta. Le faglie italiane, più piccole, si limitano a magnitudo 7.1-7.5 ma sono state in grado di generare danni ingenti perché gli edifici erano costruiti in barba alle più elementari regole antisismiche. Abbiamo documentato la distruzione causata dal terremoto di Amatrice del 2016 sorvolando la zona subito dopo il sisma lungo la faglia del Monte Vettore: 300 vittime per un terremoto di magnitudo 6.
Oggi non si sa ancora determinare quando, dove, e con quale magnitudo avverrà una scossa. Si può però fare prevenzione: allontanandosi dalle zone a rischio o costruendo secondo rigide regole antisismiche come hanno imparato a fare i Giapponesi. Eppure, dei tanti terremoti che si sono scatenati nel mondo abbiamo dimenticato la lezione, tanto più in Italia. Non bisogna mai pensare che il terremoto sia un evento lontano. Altrimenti il disastro è annunciato.

Sapiens un solo pianeta su Rai 3

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