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Sciopero a Hollywood: attori e produttori si incontreranno lunedì

Un accorato discorso della presidente del sindacato SAG-AFTRA Fran Drescher (la famosissima Tata della tv) ha dato il via allo sciopero degli attori il 14 luglio 2023. Un blocco compatto cui non si sono uniti i registi grazie a un accordo di qualche settimana fa. Si tratta del primo sciopero dal 1980. Gli attori sono scesi in strada accanto agli sceneggiatori per partecipare ai picchetti davanti agli studios.

Le novità

Aggiornamento 28 settembre: attori e produttori si incontreranno lunedì 2 ottobre per ripartire con le trattative. Gli studios riattivano i contratti sospesi con showrunner e autori ma non tutti vedranno gli accordi allungarsi per compensare i mesi di stop.

Gli ultimi aggiornamenti

Aggiornamento 27 settembre: a partire dalla mezzanotte di mercoledì gli sceneggiatori possono tornare a lavorare. L’accordo adesso deve essere finalizzato e probabilmente sarà votato nella prima settimana di ottobre e coprirà fino al 1° maggio 2026. La palla passa adesso agli attori con nuovi incontri previsti in questi giorni. Sul fronte delle serie tv le previsioni sono di un possibile ritorno in tv a marzo con stagioni da 12-13 episodi, meno episodi non sarebbe conveniente. Possibile che alcuni titoli in bilico finiscano per essere cancellate e che qualcosa arrivi direttamente in autunno 2024.

Aggiornamento 25 settembre: accordo tra WGA (sceneggiatori) e AMPTP (produttori). Le due parti hanno trovato l’accordo sul nuovo contratto che ora dovrà essere votato dall’assemblea degli sceneggiatori. Il sindacato ha invitato a sospendere i picchetti e dopo la ratifica ufficiale che potrebbe esserci martedì, potremmo dire che lo sciopero degli sceneggiatori è finito. Il sindacato però esprimerà solidarietà agli attori e non torneranno al lavoro finchè non ci sarà un accordo anche con loro. Non ci sono dettagli ma l’accordo è stato definito eccezionale e pare che le ultime trattive siano state sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Aggiornamento 22 settembre: Ted Sarandos di Netflix, Bob Iger di Disney, David Zalsav di Warner e Donna Langley di Universal sono scesi in campo per un accordo e dopo gli incontri di mercoledì e giovedì con il WGA il sindacato degli sceneggiatori, serpeggia ottimismo. Nella giornata di venerdì nuovi incontri e negoziati ma l’accordo sembra vicino per un nuovo contratto triennale con gli sceneggiatori. Dopo aver fatto tornare gli sceneggiatori a scrivere si penserà agli attori così da tornare sui set.

Aggiornamento 16 settembre: il ritorno del Late Show di Bill Maher e del programma di Drew Barrymore fa discutere. Entrambi sono stati fortemente criticati con appelli a boicottare questi programmi che non avranno sceneggiatori e quindi punteranno tutto sugli ospiti.

WGA e AMPTP torneranno presto a incontrarsi per trovare un punto di incontro e cercare un accordo. Anche per questo è stato cancellato l’incontro tra un gruppo di showrunner e la WGA. Intanto i grandi gruppi continuano a sospendere gli accordi con attori/sceneggiatori Apple ha sospeso quelli con Natalie Portman e Adam McKay; Disney ha sospeso quelli con Gina Rodriguez, 20th Tv quelli con Justin Hartley, Milo Ventimiglia e Mandy Moore, ABC Signature con Yara Shahidi, FX Production con Billy Porter.

Aggiornamento 9 settembre: i prolifici autori/produttori/registi Ryan Murphy e Greg Berlanti supportano i loro staff. Murphy ha creato un fondo con una base di 500 mila dollari per aiutare cast e staff che hanno collaborato ai suoi progetti negli anni. Berlanti ha dato 500 mila dollari da dividere ai suoi dipendenti e 300 mila al fondo creato per supportare chi è in difficoltà in questo periodo.

Fran Drescher ha vinto le elezioni e resta presidente del sindacato degli attori SAG-AFTRA. Il sindacato degli sceneggiatori la WGA ha detto ai propri membri che sebbene i produttori pubblicamente siano un fronte compatto, in privato diversi soggetti hanno espresso la necessità di trovare un accordo.

7 settembre: con lo sciopero degli sceneggiatori in corso, arriva la conferma che Warner Bros Tv ha sospeso i contratti con i produttori/autori più importanti come Greg Berlanti, Bill Lawrence, John Wells, Chuck Lorre, Mindy Kaling e JJ Abrams con la sua Bad Robot. Alcuni come quelli con Wells e Lorre erano sospesi dall’avvio dello sciopero, altri sono stati sospesi nelle settimane successive man mano che finivano le operazioni di post produzione in corso. Le sospensioni sono state operate da tutti gli studios che avevano accordi pluriennali. Intanto David Zaslav presidente di Warner Bros Discovery parlando a Goldman Sachs ha dichiarato come l’obiettivo è far terminare a breve questi scioperi.

1 settembre: Accordo speciale tra il SAG-AFTRA il sindacato degli attori e AMC Network, riprendono i set di Interview with the Vampire s.2 e degli spinoff di The Walking Dead Daryl Dixon e The Ones who Live (quello su Rick e Michionne). Secondo quello che riporta deadline l’accordo sarebbe solo per queste tre serie e non in generale per tutte le produzioni AMC Network, gruppo che è parte degli AMPTP ma che non è coinvolto nei negoziati. Ha ricevuto una dispensa anche Megalopolis il film di Francis Ford Coppola.

11 agosto: superati i 100 giorni di sciopero gli sceneggiatori tornano a trattare con AMPTP l’alleanza dei produttori di cinema e tv. L’obiettivo è ovviamente quello di trovare un accordo. Diversi esperti sottolineano che se entro settembre finiranno gli scioperi, sarà possibile realizzare almeno stagioni da 13 puntate per le serie tv della tv generalista (dai Chicago a Grey’s Anatomy per capirci).
Intanto Ferrari prodotto da Neon, ottiene la dispensa del sindacato degli attori così i suoi protagonisti Adam Driver e Penelope Cruz, potranno presentarlo a Venezia, al New York Film Festival.

3 agosto: sceneggiatori e attori sarebbero pronti per tornare al tavolo delle trattative con i produttori di AMPTP, piccoli passi che potrebbero aiutare a trovare un accordo. Gli attori dai picchetti assolati esprimono dubbi ma anche speranza che si possa trovare un’intesa. Intanto le star donano 1 milione per il proprio sindacato per aiutare gli attori in difficoltà da George Clooney a Julia Roberts, da Meryl Streep a Arnold Schwarzenegger la lista si allunga di giorno in giorno e sarebbero già stati raccolti 15 milioni. Concessa la deroga per DogMan di Luc Besson con il cast che potrà essere a Venezia a promuovere il film, che non è prodotto dai grandi studios.

25 Luglio: approfittando di una pausa per un cambio di set, le riprese della seconda stagione di Silo si fermano nel Regno Unito, anche Fondazione 3 che non è stata ancora rinnovata ufficialmente ma le riprese dovevano partire a Praga, si ferma. SAG-AFTRA ha concesso alla produzione della decima stagione di When Calls the Heart di Hallmark di girare la stagione 11 ancor prima del debutto della decima che inizierà il 30 luglio. Probabile che anche in questo caso sia considerata una produzione indipendenti. Così come indipendente è la produzione di The Gray House serie con Kevin Costner e Morgan Freeman prodotta da Costner e che ancora non ha un distributore americano anche se all’estero sarà distribuita da Paramount Global. Si tratta di una serie in 6 episodi sulla storia di tre donne che il generale Grant disse lo aiutarono a vincere la Guerra Civile.
Ha avuto una dispensa anche The Summer Book con Glenn Close.

21 luglio: in Thailandia è iniziata la produzione di Alien di Noah Hawley per FX ma senza attori SAG-Aftra. Secondo deadline la produzione ricade sotto gli accordi Equity (inglese) e gli attori che fanno parte del sindacato inglese devono presentarsi sul set per non violare il contratto. Sicuramente non è in Thailandia Sydney Chandler, la protagonista, mentre Alex Lawther sarebbe sul set.
La serie Apple Teheran potrà terminare le riprese ad Atene, sembra perchè Apple è subentrata solo in un secondo momento e originariamente la serie non era di uno studios americano.
Circa 40 film hanno ricevuto dal sindacato la possibilità di proseguire le riprese in quanto considerati indipendenti (2 di A24). Tra questi c’è The Watchers che ha destato curiosità in quanto distribuito da New Line di Warner Bros, che però è solo distributrice e il film è girato in Irlanda con accordi Equity (come House of the Dragon).

18 Luglio: la serie Chosen potrà terminare le riprese della quarta stagione, infatti il sindacato riconosce ala serie il fatto che non è girata da uno studio ma da una produzione indipendente. Allo stesso modo proseguono tutti i film considerati indipendenti. Si ferma invece Interview with Vampire nonostante sia girato all’estero e con un cast internazionale.

14 luglio

Se è facile intuire come i progetti girati negli USA siano tutti fermi, per quelli girati all’estero la situazione è più complessa, come già anticipato. Tramite deadline sappiamo per esempio che Slow Horses, la serie Apple tv+, avrebbe girato le scene con attori SAG-AFTRA per proseguire poi senza di loro, con gli inglesi sostanzialmente; The Palace di HBO e Gli Anelli del Potere avrebbero finito di girare. Di seguito un elenco realizzato da deadline di film e serie girate all’estero:

  • House of the Dragon girato tra UK e Spagna è uno show Equity sindacato inglese
  • Day of the Jackal di Sky e Peacock si gira tra Londra, Budapest, Croazia e Austria
  • Industry è uno show Equity
  • Bad Sisters: Sharon Horgan ha continuato a scrivere anche durante lo sciopero e si girerà in Irlanda
  • Doctor Who con Ncuti Gatwa dovrebbe andare avanti
  • Alien di FX di Noah Hawley è in pre-produzione in Thailandia
  • The White Lotus è in pausa per lo sciopero degli sceneggiatori
  • Emily in Paris è già in pausa
  • Paddington in Peru
  • Amateur con Rami Malek, si gira nel Regno Unito
  • Gladiatore 2, si gira in Marocco
  • The Radleys con Damian Lewis
  • Mortal Kombat 2 si gira in Australia
  • Wicked è a forte rischio

La risposta dei produttori

La AMPTP Alliance of Motion Picture and Television Producers ha risposto agli attori dicendo che il sindacato ha scelto una strada che porterà a difficoltà economiche migliaia di persone. Da giorni circolano indiscrezioni che vogliono i produttori decisi a portare al fallimento gli sceneggiatori prima di tornare a trattare.

I produttori sostengono di aver proposto un accordo storico che aumentava gli stipendi e i residuali, con aumenti sulle pensioni e sull’assicurazione sanitaria, copertura durante le pause delle serie che ormai durano sempre meno episodi e per i provini, ma anche un accordo per proteggere l’immagine degli attori dall’Intelligenza Artificiale.

Sciopero degli attori le conseguenze

Le conseguenze sono facili da immaginare: gli iscritti al sindacato non potranno lavorare nel periodo di sciopero. E per lavorare vuol dire anche partecipare a presentazioni ed eventi. Non a caso a Londra alla presentazione di Oppenheimer il cast dopo il red carpet non ha fatto altre attività. La premiere di Operazione Speciale Lioness, la serie Paramount+ con tra gli altri Nicole Kidman e Zoe Saldana, è stata cancellata. In grossa difficoltà i diversi Festival, il Toronto Film Festival ha detto che sta continuando a lavorare sperando in una soluzione e da Venezia rispondono che “non possiamo far altro che aspettare e vedere che succede”. Il rischio è che ai vari Festival possano esserci solo i registi americani a presentare i film senza star Hollywoodiane.

Tra le serie tv in produzione continuano a lavorare a House of the Dragon le cui riprese si svolgono a Londra, così come a Industry e in Ungheria stanno riprendendo le riprese di Dune: Sisterhood. Questo perchè gli attori sono per lo più non americani e coperti dagli accordi inglesi della Equity che ha espresso solidarietà ai colleghi americani, ma che ha accordi diversi che permettono di lavorare.

Le richieste

Come per gli sceneggiatori, il cuore della protesta è legata ai residuali, ai guadagni derivanti da film e serie tv che giacciono nei diversi cataloghi, con cui i produttori continuano a guadagnare dagli abbonamenti ma di cui attori e sceneggiatori ricavano ben poco. Sicuramente meno rispetto a quanto guadagnassero con la syndacation (la rivendita ai diversi canali locali delle serie), DVD e noleggi vari. Non a caso i produttori stanno procedendo a rimuovere alcuni titoli e addirittura a vendere prodotti (come HBO che sta cedendo vecchie serie a Netflix negli USA).

A queste rivendicazioni si aggiungono quelle per abolire il fenomeno dei video provini registrati in autonomia, per gli attori, e delle mini-room talvolta non pagate, degli sceneggiatori cui viene richiesto di sviluppare soggetti che saranno remunerati solo in caso di ordine. Sostanzialmente sceneggiatori e attori chiedono una maggiore redistribuzione dei profitti dei produttori che a loro volta lamentano perdite continue salvo poi dare bonus e stipendi milionari ai CEO.