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Scoop, la storia vera dell’intervista che ha destabilizzato la famiglia reale – La recensione

In questa primavera turbolenta per la corona d’Inghilterra, l’arrivo di questo film tratto da una storia vera non aiuterà certo a calmare le acque. Scoop è un dramma biografico britannico, diretto da Philip Martin e scritto da Peter Moffat, prodotto da The Lighthouse Film & Television e Voltage TV e distribuito da Netflix, sulla cui piattaforma è disponibile a partire da venerdì 5 aprile.

Scoop: il campo di battaglia della verità

Il film ripercorre i dietro le quinte che hanno portato alla disastrosa intervista che il Principe Andrea ha rilasciato al programma d’approfondimento Newsnight nel 2019, a seguito della quale si è ritirato dalla vita pubblica. Prima di allora, il controverso fratello dell’attuale monarca Carlo è sempre sfuggito alle telecamere, rifiutandosi di commentare sulla sua relazione con il finanziere condannato per sfruttamento della prostituzione minorile Jeffrey Epstein e sulle accuse di abusi su minori rivolti a lui stesso. Scoop però non è la storia del principe Andrea, ma delle quattro donne che, con la loro dedizione e determinazione, hanno reso possibile la realizzazione dell’intervista e la conseguente venuta a galla della verità.

Un thriller sotto mentite spoglie

Scoop è un film su una puntata di un programma tv di seconda serata, ma è girato come un thriller di prima categoria. Ogni componente del film è un meccanismo ben oliato in un motore che sviluppa un’impressionante quantità di spinta.  La fotografia è dinamica, a tratti clinica, ma è bilanciata da una texture organica fatta di chiaroscuri. Anche il production design alterna in modo interessante gli ambienti imbottiti e oppressivi di Buckingham Palace con le viscere di metallo e vetro degli studi televisivi. La scrittura è tesa ed elettrica, con qualche lieve inciampo solo all’inizio e, purtroppo, in un monologo finale un filo troppo autocompiaciuto.

Tutte le donne del presidente

Niente di tutto questo funzionerebbe però se non funzionassero le quattro protagoniste. E le protagoniste funzionano: eccome se funzionano. Abbastanza diverse fra loro da riuscire a creare un ventaglio di dinamiche interpersonali interessanti, abbastanza simili da avere empatia l’una per l’altra anche se da parti diverse della barricata. Forse un filo esagerata la testardaggine di Sam McAlister, ma gli eventuali tentennamenti di scrittura sono più che recuperati dall’ottima interpretazione di Billie Piper. In generale, tutte le performance convincono. Dalla potenza del personaggio di Gillian Anderson alla dolcezza di quello di Keely Hawes passando per il flaccido principe Andrea, questo cast ci restituisce un mondo profondamente umano con cui empatizzare.

Il cast

Billie Piper interpreta Sam McAlister, giornalista determinata a conquistarsi un’intervista col principe Andrea per Newsnight. Nella pellicola anche Gillian Anderson nel ruolo di Emily Maitlis, la chirurgica conduttrice del programma, e Romola Garai nel ruolo di Esme Wren, la produttrice. Keeley Hawes interpreta Amanda Thirsk, assistente e consigliera del principe Andrea, mentre Rufus Sewell interpreta il controverso membro della famiglia reale inglese. Nel cast anche Connor Swindells nel ruolo del paparazzo Jae Donnelly e Paul Popplewell.

Scoop - la recensione

La recensione

Scoop è ‘solo’ un film su una puntata di un programma di seconda serata, ma è girato come un thriller di prima categoria e sostenuto da protagoniste interessanti e performance convincenti.

Voto:

7/10
7/10