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Sei fratelli: l’irrimediabile impiccio dell’essere legati – La recensione

“Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. Tolstoj apre così il suo Anna Karenina, omettendo il fatto che tutte le famiglie, felici o meno, sono un affare terribilmente complicato. Sei fratelli, quarto lungometraggio di Simone Godano, scritto da Godano e Luca Infascelli e prodotto da Groenlandia e Rai cinema, sceglie di tuffarsi a pesce in questa complessità. La pellicola arriverà nelle sale italiane il primo maggio 2024, distribuito da 01 distribution.

Sei fratelli: la storia di una famiglia allargata – La recensione

Manfredi Alicante ha avuto una vita piena e caotica: mille imprese imprenditoriali, cento città, tre mogli e una famiglia sommamente disfunzionale, costretta a riunirsi tutta insieme per la prima volta a Bordeaux a causa della sua morte improvvisa. C’è Marco, figlio il maggiore, serio, frustrato e con un matrimonio alla deriva. Guido detto Ghandi, il “buono” della famiglia. Leo, emotivo e spigoloso, con un rapporto problematico col padre e soprattutto con Marco. la pragmatica Gaelle, figlia adottiva che sta per sposarsi, e infine Mattia, diciassettenne introverso che sta preparando l’esame per entrare al conservatorio.

Anche in absentia Manfredi ha però in serbo due ultime sorprese per i figli: una montagna di debiti e Luisa, una sesta figlia illegittima con cui si era ricongiunto da poco. Nel corso della settimana di convivenza forzata gli Alicante si troveranno a dover districare la matassa confusa dell’eredità del padre, decidendo cosa fare dell’azienda di famiglia e soprattutto di tutte le cose non dette fra di loro.

Caos calmo

La messa in scena è, come la trama, semplice e caotica: tanti personaggi in scena che si parlano sopra, tanti non detti che siamo lasciati a immaginare ed una camera a mano instabile e molto organica. Potrebbe essere una ricetta per il disastro, ma la scrittura ha ritmo ed il cast ha chimica: il risultato finale è un film che va avanti spedito e sa finire al momento giusto.

Sei fratelli è cinema coi gamberi

Sei fratelli è un classico film italiano, nel migliore dei sensi: dolceamaro e divertente, emozionale ma non pesante. È un po’ come la pasta coi gamberi che Marco prepara ad un certo punto: ha una sua complessità, una sua stratificazione di sapori, ma rimane comunque molto facile da mangiare. Non è troppo concettuale, non è spiacevole, non è amara e soprattutto non è piccante.

Il cast 

Il cast è felicemente corale: Riccardo Scamarcio è il giornalista televisivo Marco; Adriano Giannini è il ‘buono irrisolto’ Guido. Gabriel Montesi è Leo, dalla testa calda e dalla sensibilità delicata. Claire Romain è Gaelle, che sa essere molto dolce ma anche un po’ cattiva; Maty Galey è il pianista Mattia, che ancora sta cercando una dimensione da abitare. Valentina Bellè è Luisa, che ha una storia complicata e piomba come una bomba nella vita di tutti. Completano il cast Linda Caridi nel ruolo di Giorgia, la moglie di Marco, Judith El Zein nel ruolo della madre di Gaelle e Mattia e Gioele Dix come voce fuori campo di Manfredi.

La recensione

La Recensione

Sei fratelli è un classico film italiano, nel migliore dei sensi: dolceamaro e divertente, emozionale ma non pesante, ha una sua complessità ma rimane comunque molto facile da guardare

Voto:

7.5/10
7.5/10