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Film e serie tv provano a ripartire anche in Italia: accordo per il ritorno sul set

Firmata l’intesa per il protocollo sanitario per far ripartire i set

Il 15 giugno dovrebbero riaprire cinema e teatri. Almeno così ha comunicato il governo e su questa strada si dovrebbe andare a meno di cambiamenti repentini nella curva dei contagi. La domanda è cosa troveranno gli spettatori. In queste settimane di lockdown molti film hanno optato per un’uscita On Demand in streaming sulle diverse piattaforme e su Sky con Primafila Premiere, ma naturalmente non mancano i titoli pronti ad arrivare in sala. Certo poi bisogna capire se lo spettatore è pronto per tornare in sala.

Intanto si pensa al futuro e seguendo un po’ anche quello che sta succedendo in giro per il mondo e per l’Europa, anche l’Italia è pronta a riaprire i set di film e serie tv così da poter tornare a produrre contenuti per cinema e tv. Si pensi a Un Posto al sole, alla fiction campione d’ascolti Doc o ad Anna di Sky, Suburra di Netflix, giusto per citare i titoli seriali più famosi.

Oggi è stata firmata un’intesa per far ripartire l’industria audiovisiva. Produttori, artisit, organizzazioni e sindacati di categoria hanno preparato un protocollo sanitario per il ritorno sui set.

Il documento è il risultato di un intenso lavoro di confronto ed è la sintesi delle proposte emerse dalle diverse categorie, nel solco di quanto già indicato nel protocollo sanitario condiviso il 24 aprile scorso dal Governo e dalle Parti Sociali, Associazioni dei datori di lavoro e Organizzazioni sindacali dei lavoratori, e delle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.

Il documento prevede in dettaglio i comportamenti, le responsabilità, le procedure da adottare, gli strumenti da utilizzare per evitare la possibilità di contagio da Covid-19 nella delicata fase di ripresa della produzione, in particolare sui set, come si legge nel comunicato stampa diffuso.

Il rigore e il buonsenso hanno guidato le parti nel trovare le soluzioni più adatte – alla luce delle conoscenze attuali, delle competenze specifiche per ogni reparto e delle raccomandazioni della comunità scientifica – per garantire la sicurezza nei processi di lavoro della produzione cineaudiovisiva.

All’interno delle varie misure previste dall’accordo saranno obbligatorie le mascherine chirurgiche ma non per gli attori che dovranno recitare alle dovute distanze di sicurezza. In caso di scene ravvicinate o con più persone saranno previsti test più affidabili per escluderne la positività e i test saranno ripetuti almeno una volta a settimana. I set saranno sanificati più volte così come i camerini quando destinati a attori diversi. Tutte le misure previste nella quotidianità di ciascuno saranno riportate sui set e ampliate per tutti i tecnici, dalle mascherine alla visiere per il reparto trucco e parrucchieri.

In sicurezza ma l’industria audiovisiva italiana è pronta a ripartire.