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Sopravvissute su Rai 3, la storia di giovedì 24 marzo 2022

Sopravvissute su Rai 3 le storie della puntata di giovedì 24 marzo in seconda serata

Dopo Amore Criminale in seconda serata su Rai 3 debutta giovedì 24 marzo l’appuntamento con il programma Sopravvissute con nuove puntate in cui raccontare storie di donne salvate da maltrattamenti, violenza psicologica, violenza fisica e tentativi di omicidio; anche in streaming su RaiPlay. 

Guidato da Matilde D’Errico il programma in ogni puntata racconta due storie di dipendenza affettiva dalla viva voce delle vittime che racconteranno con grande coraggio come sono riuscite a uscire da relazioni pericolose.

Le storie della seconda puntata

Nella seconda puntata della nuova edizione di Sopravvissute giovedì 24 marzo su Rai 3 alle 23:20 Matilde D’Errico racconta le storie di Silvia e Katia.

Subito dopo il matrimonio e la nascita dei figli il marito di Silvia diventa possessivo, le vieta di lavorare, la chiude in un mondo passato in cui dovrebbe occuparsi solo di lui trascurando addirittura anche i figli. Silvia decide di lasciarlo ma l’uomo prima la minaccia dicendole che le porterà via i bambini, poi passa a violenze e maltrattamenti. Silvia denuncia e per l’ex marito arriva l’obbligo di restare a distanza e non avvicinarsi alla moglie. Un giorno l’uomo entra in casa in assenza di Silvia e dà fuoco ai suoi vestiti. L’incendio si propaga rapidamente e raggiunge la camera del figlio Marco di 11 anni che non riuscirà a salvarsi. Marco viene condannato per maltrattamenti, incendio e omicidio colposo, il 25 marzo 2022 ci sarà l’udienza alla corte suprema di cassazione.

Katia è madre di tre figli, a Crotone fonda un’associazione per donne vittima di violenza e prostituzione ma questo la mette nel mirino. Inizia a ricevere diverse minacce ma non ha alcuna intenzione di fermarsi. A gennaio 2018 un piccolo bosso spara al figlio diciannovenne di Katia che si trovava nella sede dell’associazione. Giuseppe muore. L’uomo è condannato all’ergastolo e Katia continua a lavorare nell’associazione mantenendo vivo il ricordo del figlio.